Facebook sarà questo, un giorno?
Mark Zuckerberg ha presentato i piani molto ambiziosi del suo social network per i prossimi dieci anni, dall'intelligenza artificiale alla realtà virtuale
Mark Zuckerberg ha grandi piani per il futuro di Facebook, e incidentalmente dell’umanità intera: li ha spiegati martedì sera durante un’attesa presentazione che ha dato inizio alla F8 di San Francisco, la serie di conferenze organizzata annualmente per mostrare le novità legate al social network e le opportunità per chi sviluppa applicazioni e siti intorno a Facebook. Zuckerberg ha annunciato molte cose nuove: dai bot su Messenger – per ricevere in forma automatica assistenza dalle aziende o aggiornamenti dai siti di notizie – ai caschi per la realtà virtuale, fino a una soluzione che elimina il classico sistema delle password per i login e alla possibilità di trasmettere video in diretta su Facebook da qualsiasi applicazione o dispositivo compatibile.
Nel complesso, però, i piani di Zuckerberg sono molto più ampi e riguardano la possibilità di rendere sempre di più Facebook un filtro tra noi e Internet, e in un certo senso il resto del mondo. Un grafico mostrato durante la presentazione riassume efficacemente questa ambizione: la base sarà un miglioramento di Facebook da effettuare entro i prossimi tre anni, per renderlo ancora più veloce e affidabile; su questa base entro cinque anni saranno rafforzate le principali applicazioni come Messenger, WhatsApp e Instagram e le funzionalità di ricerca e video, in concorrenza con Google. Gli obiettivi entro i prossimi dieci anni sono più sfumati, ma comunque chiari: offrire connessioni a basso costo nelle aree meno sviluppate del mondo, indispensabili per consentire a Facebook di crescere ancora; sviluppare sistemi di intelligenza artificiale per interazioni più naturali con le macchine; produrre soluzioni utilizzabili da tutti legate alla realtà virtuale e alla realtà aumentata. «Questa è la nostra visione, ed è ciò che proveremo a fare nei prossimi dieci anni», ha spiegato Zuckerberg, annunciando tra le altre cose che su Messenger e WhatsApp gli utenti si scambiano già oggi 60 miliardi di messaggi ogni giorno.
Bot su Messenger
Come era stato anticipato nei mesi scorsi, Facebook ha aggiunto sistemi di risposta automatica (bot) all’interno del suo Messenger, il servizio per scambiarsi messaggi attraverso il social network. Siti di notizie, attività commerciali, associazioni e aziende potranno creare i loro bot e metterli a disposizione dei loro clienti e utenti, offrendo un servizio di assistenza simile a quello che oggi si ottiene con i numeri verdi. L’idea è mettere insieme un misto di risposte predefinite e di sistemi di intelligenza artificiale per rendere più semplici le interazioni online con le organizzazioni di vario tipo, con cui talvolta non è facile mettersi in contatto e ricevere aiuto. Il sistema ricorda quello adottato già da tempo dall’applicazione per messaggi Telegram, ma si rivolge da subito a un pubblico potenzialmente molto più ampio e che comprende gli oltre 1,5 miliardi di iscritti a Facebook.
Ogni bot offre servizi differenti a seconda di come è stato programmato. Alla presentazione di ieri a San Francisco la maggior parte degli esempi erano legati alle vendite online, ma ci sono già alcuni giornali come il Wall Street Journal che hanno iniziato a sperimentare il nuovo strumento. Per aprire una chat con un bot basta seguire un link come questo, o cercare indicazioni nella pagina Facebook dell’azienda o sito di notizie con cui si vuole interagire. Dopo avere aperto una chat, il bot si presenta e mostra una serie di comandi che gli si possono inviare per ottenere informazioni. Quello del WSJ, per esempio, permette di avere le quotazioni delle aziende in borsa, oppure di scorrere le ultime notizie o di ottenere informazioni su una singola società; nel corso della giornata, inoltre, il bot invia alcuni messaggi ad articoli particolarmente rilevanti o le breaking news.
Altri bot permettono di ottenere informazioni sul meteo, oppure di effettuare un acquisto online o di ricevere assistenza dopo che si è comprato qualcosa. I bot possono essere personalizzati per ricevere più o meno aggiornamenti a seconda delle proprie preferenze. Per ora le funzionalità sono comunque limitate e spesso macchinose, ma si tratta del resto di un servizio ancora sperimentale e che sarà affinato nel corso dei prossimi mesi con l’esperienza e sulla base della risposta degli utenti. I bot su Messenger hanno sollevato qualche scetticismo tra gli esperti di tecnologia, più che altro perché sono lenti e non è sempre facile capire come utilizzarli. L’iniziativa fa però parte di un piano più ampio di Facebook legato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale per rendere più naturale l’interazione tra utenti e macchina.
Login col cellulare
Facebook Accounts è un nuovo approccio per provare a superare il classico sistema delle password da ricordare per entrare nelle aree personali di siti e applicazioni. Il sistema è simile a quello già diffuso da tempo per accedere a un sito con il proprio profilo Facebook, ma in questo caso funziona con il proprio numero di cellulare. Qualsiasi app che utilizza Accounts chiederà al momento del login il proprio numero di cellulare, al quale sarà inviato un codice di conferma da inserire nell’applicazione per entrare nel servizio. Non sono quindi più necessari indirizzi email e password da ricordare, e la procedura avviene tramite una connessione sicura gestita da Facebook. Accounts potrebbe rivelarsi molto utile soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove molte persone hanno un cellulare ma non sempre un indirizzo email. L’idea ricorda Digits, un servizio analogo lanciato da Twitter alla fine del 2014, e un altro sistema che sta sperimentando da qualche tempo Google.
Streaming ovunque
Facebook ha da poco messo a disposizione di tutti i suoi utenti una nuova opzione per trasmettere video in diretta in tempo reale: per farlo bastano una connessione a Internet e una videocamera, come quella sugli smartphone. Alla F8, Mark Zuckerberg ha annunciato che i pezzi di codice (API) che fanno funzionare il sistema saranno messi a disposizione di tutti gli sviluppatori, che potranno quindi inserire un’opzione nelle loro applicazioni per i video in diretta su Facebook. Le stesse API potranno essere utilizzate dai produttori di dispositivi elettronici con videocamere, come per esempio i droni, in modo da rendere più semplice e immediata la trasmissione di immagini in tempo reale su Facebook.
Profili video
Da qualche tempo su Facebook al posto della classica foto profilo si può utilizzare un video. Finora lo si poteva fare solamente attraverso i sistemi di Facebook, ma alla F8 è stato annunciato che la possibilità sarà estesa a qualsiasi altra applicazione che serve per girare e modificare video. App come Vine, Boomerang di Instagram e MSQRD (di recente comprata da Facebook), avranno un tasto per salvare un video appena girato e pubblicarlo al posto della propria foto profilo statica. La nuova opzione, che potrà essere adottata direttamente anche dalle applicazioni ufficiali per i video di iOS e Android, dovrebbe contribuire a rendere più diffusi questi tipi di video, per ora non molto usati.
Cita su Facebook
C’è un nuovo strumento per i gestori di siti che si chiama “Condividi citazione”, che possono inserire nelle loro pagine e applicazioni. Quando si seleziona una parte di testo di un articolo, per esempio, compare un tasto che permette di pubblicare automaticamente la parte selezionata su Facebook. Anche in questo caso si tratta di un’opzione già sperimentata da Twitter e altri social network da diverso tempo.
Salva post
La funzione “Salva post”, per mettere da parte un post visto su Facebook da recuperare più tardi, esiste da quattro anni ed è utilizzato da circa 250 milioni di persone ogni mese, nonostante non sia stato mai promosso più di tanto. Per incentivare il suo utilizzo, quelli di Facebook hanno messo “Salva post” a disposizione di tutti i gestori di siti, che potranno quindi inserire un tasto “Salva su Facebook” nelle loro pagine. In questo modo quando si è su Facebook si possono recuperare gli articoli, che vengono comunque aperti nella loro versione originale e non con un formato diverso come avviene su applicazioni come Instapaper.
Realtà Virtuale
Durante la sua presentazione, Mark Zuckerberg ha confermato che Facebook è al lavoro su diversi tipi di sistemi per la realtà virtuale e per quella aumentata, che prevede quindi la sovrapposizione di immagini virtuali a ciò che si ha intorno grazie a un visore con schermo semitrasparente. Facebook due anni fa ha acquisito Oculus VR, uno dei più promettenti produttori di visori per la realtà virtuale e che da poco ha messo in vendita il suo primo prodotto. Secondo Zuckerberg, la realtà virtuale ha le potenzialità per diventare “la piattaforma più social di tutte” perché permette di ridurre le distanze tra le persone e di ricreare interazioni sociali realistiche a distanza.
Parte dell’esperienza della realtà virtuale è legata ai video visibili a 360 gradi, che già da tempo possono essere caricati e condivisi su Facebook. Per questo motivo ieri è stata presentata la videocamera Surround 360, un concept realizzato da Facebook per dimostrare quali accorgimenti possono essere utilizzati nella produzione di questi dispositivi per risolvere alcuni problemi come deformazioni delle immagini, messa a fuoco e transizioni poco fluide che spesso rendono meno realistica l’esperienza con i caschi per la realtà virtuale. Facebook ha messo a disposizione di tutti progetti e informazioni sulla sua Surround 360, in modo che possano essere utilizzati come base di partenza per la produzione di nuove videocamere a 360 gradi.