La legge contro i gay in Mississippi
Ci sono proteste da giorni per una legge che consente agli impiegati pubblici di non celebrare i matrimoni gay per motivi religiosi, tra le altre cose
Nel Mississippi dalla scorsa settimana ci sono proteste e iniziative organizzate da attivisti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) contro una controversa legge firmata dal governatore Repubblicano dello stato, Phil Bryant, che dà la facoltà ai funzionari statali di rifiutarsi di celebrare i matrimoni gay per motivi religiosi. Il provvedimento dà anche la possibilità ai datori di lavoro di imporre politiche aziendali basate sulla loro religione, anche per quanto riguarda il modo in cui vestirsi, di radersi e come devono essere organizzati i servizi igienici. In alcuni passaggi la legge ricorda quella approvata a inizio aprile in North Carolina, che di fatto nega diversi diritti e libertà alle persone omosessuali.
Bryant ha sostenuto che il provvedimento serve a “proteggere le convinzioni religiose e morali delle persone, delle organizzazioni e delle associazioni private da azioni discriminatorie da parte dell’amministrazione statale”. La legge entrerà in vigore il prossimo luglio e l’American Civil Liberties Union, una delle principali associazioni per i diritti civili negli Stati Uniti, ha annunciato che sta valutando le iniziative da assumere nello stato del Mississippi, ricordando che nel North Carolina ha avviato una causa contro lo stato. La firma della controversa legge nel Mississippi è stata criticata da diverse aziende con stabilimenti nello stato, compreso il produttore di automobili Nissan. Il Mississippi però è uno stato molto conservatore e sembra che la legge abbia il sostegno di circa due terzi degli elettori: almeno secondo un sondaggio condotto da Family Research Council, un gruppo cristiano molto popolare e seguito.
Domenica 10 aprile il cantante Bryan Adams ha annunciato di avere cancellato un suo concerto in programma per il 14 aprile a Biloxi, scrivendo un breve messaggio su Instagram nel quale ha spiegato di non potersi esibire in uno stato dove “vengono negati i diritti civili ad alcune persone a causa del loro orientamento sessuale”.
Qualcosa di analogo era successo in North Carolina, dove Bruce Springsteen e la E Street Band avevano cancellato un loro concerto in programma a Greensboro, in segno di protesta per la legge contro le persone omosessuali.