La Turchia vuole che la Germania processi un comico per aver insultato Erdogan
Per via di una pesante poesia satirica contro Erdogan letta durante una trasmissione sulla televisione pubblica
Sono nate delle piccole ma significative tensioni diplomatiche tra Germania e Turchia per via di una trasmissione satirica andata in onda in Germania il 31 marzo sulla televisione pubblica ZDF. Nella trasmissione Neo Magazin Royale il comico 35enne Jan Böhmermann aveva letto una poesia in cui, tra le altre cose, suggeriva che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan facesse sesso con le capre e guardasse film pedopornografici mentre si diverte a “reprimere le minoranze, prendere a calci i curdi e picchiare i cristiani”. In Germania la diffamazione di capi di stato di paesi esteri è un reato e sulla poesia di Böhmermann è stata aperta un’indagine dopo un reclamo ufficiale della Turchia: se Böhmermann venisse ritenuto colpevole, rischierebbe fino a 5 anni di carcere. Le questioni che riguardano la Turchia sono molto sentite in Germania, e viceversa: le persone turche o di origini turche sono il più grande gruppo etnico non tedesco in Germania.
Dall’inizio
La poesia recitata da Jan Böhmermann durante Neo Magazin Royale non era stato il primo episodio che aveva offeso la Turchia. Il 17 marzo la trasmissione Extra 3 della televisione NDR aveva mandato in onda una canzoncina intitolata Erdowie, Erdowo, Erdogan in cui si prendeva in giro il presidente turco e lo accusava di repressione della stampa e di gestione dispotica del potere. La canzone aveva iniziato subito a girare online e il 22 marzo l’ambasciatore tedesco in Turchia era stato convocato dal ministero degli Esteri turco per giustificare il contenuto della trasmissione. L’agenzia stampa DPA aveva poi scritto che la Turchia aveva chiesto che il video della canzone fosse ritirato e mai più trasmesso.
Nell’ambito delle relazioni diplomatiche tra due paesi, convocare un ambasciatore è una delle cose più serie che si possono fare. La Germania aveva risposto a sua volta pochi giorni dopo, quando il segretario di Stato tedesco aveva chiamato il ministro degli Esteri turco per esprimere il suo sostegno alla trasmissione o almeno alla libertà di espressione. Un portavoce del governo tedesco aveva anche ricordato che la cancelliera Angela Merkel aveva preso posizione in sostegno della libertà della stampa e una posizione simile era stata presa dal presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, che aveva definito esagerato convocare un ambasciatore per una canzoncina satirica.
Erdogan e tutto il governo turco sono da tempo molto criticati per la gestione del potere e il forte controllo che esercitano sulla stampa. A inizio febbraio, in particolare, Erdogan era stato molto criticato quando il più importante giornale di opposizione turco – Zaman – era stato commissariato dopo una decisione di un tribunale che in molti hanno descritto come pilotata dal governo. A metà marzo la Turchia ha stretto con l’Unione Europea un accordo molto discusso per la gestione del flusso di migranti verso l’Europa, per cui la Turchia – che l’Unione Europea considera quindi un alleato affidabile – si impegna a accogliere i migranti irregolari espulsi dall’Europa.
La poesia di Jan Böhmermann
La poesia letta durante Neo Magazin Royale da Jan Böhmermann il 31 marzo era stata presentata come una risposta all’intransigenza della Turchia. Böhmermann, già parecchio famoso per la sua comicità piuttosto aggressiva, aveva detto di voler spiegare ad Erdogan la differenza tra satira e diffamazione. La sua poesia, dal contenuto parecchio più duro nei confronti di Erdogan rispetto alla canzone di Extra 3, era stata recitata sullo sfondo di una bandiera della Turchia e di un ritratto di Erdogan.
Secondo la legge tedesca, offendere o diffamare un capo di stato estero è un reato punibile con il carcere fino a 3 o 5 anni. Prima di iniziare a leggere la poesia, Böhmermann aveva spiegato di sapere che quello che stava per fare era proibito dalla legge. Angela Merkel ha preso le distanze dalla poesia letta da Böhmermann e in una telefonata del 3 aprile con il primo ministro turco Ahmet Davutoglu aveva convenuto con lui che il suo contenuto fosse un insulto deliberato. Il ministero degli Esteri tedesco aveva poi detto di ritenere che con “grande probabilità” Böhmermann aveva violato la legge con la sua poesia. L’emittente pubblica ZDF a quel punto aveva già autonomamente rimosso il video della trasmissione dal suo sito.
Pochi giorni dopo il colloquio tra Merkel e Davutoglu la Germania aveva aperto un’indagine nei confronti di Böhmermann. L’indagine è stata avviata dal procuratore generale di Magonza Andrea Keller dopo che erano stati ricevuti venti reclami contro la trasmissione: abbastanza da rendere automatica l’apertura di un’indagine, che per il momento era ancora nelle sue fasi preliminari. L’azione legale avrebbe tuttavia potuto proseguire solo se anche la Turchia lo avesse formalmente chiesto alla Germania, cosa che è successa domenica 10 aprile come ha scritto il giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung. Venerdì, intanto, Böhmermann aveva ricevuto un premio Grimme, i più importanti della televisione tedesca, per la sua trasmissione satirica. Se verrà giudicato colpevole di diffamazione potrà essere punito con una pena fino a 5 anni o una multa.