Quarant’anni fa morì Howard Hughes
Trovare una parola sola per definire lui e la sua vita è impossibile: un indizio è che il personaggio di Tony Stark è ispirato a lui
Howard Hughes morì in volo il 5 aprile di quarant’anni fa e dire in una sola parola chi fosse è piuttosto complicato: un imprenditore, un regista, un filantropo, un aviatore, un produttore cinematografico, un progettista di aeroplani. Fu un uomo eccentrico e molto ricco, su questo sono tutti d’accordo, a cui furono anche dedicati dei film: Edward Dmytryk lo raccontò in L’uomo che non sapeva amare e Martin Scorsese in Aviator, tra gli altri. Stan Lee, leggendario autore di fumetti Marvel, ha detto di essersi ispirato a lui per creare il personaggio di Tony Stark, l’imprenditore esuberante, geniale, donnaiolo e instabile che diventa Iron Man.
La data e il luogo di nascita di Howard Hughes non si conoscono con certezza: Humble o Houston in Texas, il 24 settembre o il 24 dicembre (come aveva dichiarato lui stesso) del 1905. Suo padre era Howard R. Hughes Sr., imprenditore di successo che nel 1909 brevettò una particolare trivella che permetteva le perforazioni per la ricerca del petrolio in luoghi prima inaccessibili. La madre proveniva da una ricca famiglia di Dallas e lo zio era il famoso scrittore, sceneggiatore e regista Rupert Hughes. Fin da bambino Howard Hughes dimostrò interesse per la scienza, la tecnologia e per il golf, e prese la sua prima lezione di volo a 14 anni. Dopo la morte del padre, nel 1924, ereditò il 75 per cento della compagnia petrolifera Hughes Tool Company. Si ritirò dall’università, si sposò, si trasferì a Los Angeles e dopo quattro anni divorziò.
Nel frattempo utilizzò i guadagni della società ereditata dal padre per diversificare i suoi investimenti. Acquistò immobili e alberghi a Las Vegas e divenne un produttore cinematografico. Produsse e diresse Il mio corpo ti scalderà, che lanciò Jane Russell, e Gli angeli dell’inferno, mega produzione costata 3,8 milioni di dollari (all’epoca una cifra enorme) che ne incassò circa otto. Fu il produttore di molti altri film e, nel 1932, di Scarface, quello a cui nel 1983 si ispirò Brian De Palma. Tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta Howard Hughes ottenne il controllo della celebre casa di produzione e distribuzione cinematografica RKO Pictures, che possedeva anche un’importante catena di sale cinematografiche negli Stati Uniti, teatri e grattacieli. Durante la proprietà di Hughes, la RKO patì le sue continue interferenze e il suo anticomunismo. Hughes poteva interrompere per settimane la produzione di un film perché la protagonista femminile non era sufficientemente valorizzata o perché il film era secondo lui troppo poco anti-comunista: dopo essere stato accusato di cattiva gestione, nel 1955 suddivise le attività in due rami e le vendette guadagnando milioni di dollari. Fra gli anni Trenta e Quaranta fu considerato l’uomo più ricco e potente degli Stati Uniti.
Fu comunque l’aviazione il settore in cui Hughes ebbe il maggior successo: ideò, progettò e fece costruire molti aeroplani, tra cui l’Hughes H-4 Hercules, conosciuto come Spruce Goose, con un’apertura alare di 97,5 metri. Come pilota conquistò diversi record e nel 1938 fece il giro del mondo in aereo in tre giorni, diciannove ore e diciassette minuti. Ebbe anche tre incidenti in volo e durante un ricovero in ospedale si inventò un letto meccanico con ottanta diverse posizioni. La sua casa di produzione di aerei, la Hughes Aircraft, venne fondata nel 1932 e nel 1938 acquisì la Trans World Airlines (TWA), seconda compagnia aerea del paese dopo Pan Am. La TWA aveva il suo quartier generale in Kansas: Hughes spostò la sede a New York e la dotò di aerei innovativi come i Boeing 307 Stratoliners e i Constellations della Lockheed. Nel 1966 una corte federale degli Stati Uniti costrinse Hughes a vendere le sue azioni della TWA, a causa di un conflitto di interessi tra la compagnia stessa e la Hughes Aircraft.
A Hughes furono attribuite relazioni con diverse attrici: Katharine Hepburn, Bette Davis, Jean Harlow, Ginger Rogers, Lana Turner, Faith Domergue e Ava Gardner. Fu poi sposato dal 1957 al 1971 con l’attrice Jean Peters. Negli anni Cinquanta fondò lo Howard Hughes Medical Institute a Miami, in Florida: un centro per la ricerca medica. Negli anni Sessanta, durante la guerra nel Vietnam, fece affari con il governo vendendo elicotteri e fu coinvolto in uno scandalo politico con Richard Nixon (fornì un prestito di circa 200 mila dollari a una società gestita dal fratello di Nixon, Donald). Soffrì per tutta la vita di disturbi mentali, con violente e frequenti crisi ossessivo-compulsive. Trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita in giro per il mondo vivendo in albergo, con frequenti soste in cliniche di lusso: era ossessionato dai germi, dalla grandezza dei legumi, dall’ipersensibilità di cui forse soffriva e che lo portò a non tagliarsi le unghie e i capelli per settimane. Morì durante un volo di trasferimento dal Messico, ma era malato da tempo e pesava ormai poco più di quaranta chili. Si calcola abbia lasciato un patrimonio di circa 2 miliardi di dollari.