Mihajlović su Arkan e la guerra in Jugoslavia
Due video dall'intervista in cui l'allenatore del Milan parla – tra le altre cose – della sua contestata amicizia con Željko Ražnatović, criminale di guerra serbo
Nell’ultima puntata di Mister Condò, il giornalista sportivo Paolo Condò ha intervistato Sinisa Mihajlović, ex calciatore serbo e attualmente allenatore del Milan. Sul sito di Sky si possono guardare alcuni video estratti dall’intervista: in due di questi Mihajlović parla della guerra fra serbi e croati dei primi anni Novanta e dei suoi rapporti con Željko Ražnatović, conosciuto con il soprannome “Arkan”, ex capo ultras della Stella Rossa e criminale serbo che nelle guerre jugoslave fu responsabile di crimini di guerra in Croazia e in Bosnia mentre era al comando di unità paramilitari.
Arkan fu ucciso a Belgrado nel 2000 e Mihajlović fu molto criticato per aver pubblicato un necrologio e per averlo descritto come “un eroe per il popolo serbo”. Fu anche accusato di aver chiesto ai tifosi della Lazio, squadra per cui giocava, di esporre all’Olimpico uno striscione dedicato ad Arkan pochi giorni dopo la sua morte.
Mihajlović, pur prendendo le distanze dai crimini commessi da Arkan, in qualche modo conferma quello che ha sempre sostenuto, e cioè che erano amici dai tempi della Stella Rossa e che con lui e con i suoi compagni di squadra Arkan si “comportò sempre bene”. Racconta anche di quando Arkan salvò la vita a suo zio, che aveva origine croate, quando fu catturato dalle unità paramilitari serbe. Nel secondo video invece Mihajlović parla di quando era ragazzino a Vukovar e di come cambiò il suo paese a causa della guerra.