Perché in Francia si discute di mattatoi
Sono stati pubblicati dei video che mostrano macellazioni crudeli e violente e che sembrano essere una pratica piuttosto diffusa
Martedì 29 marzo L214, associazione animalista francese, ha pubblicato un video sul macello di Mauléon-Licharre, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione dell’Aquitania. Il video è stato girato con una telecamera nascosta a marzo, poco prima di Pasqua, e mostra pratiche di macellazione su bovini, vitelli e agnelli da latte che il quotidiano Le Monde (che ha raccontato oggi la notizia in prima pagina) ha definito «scioccanti e chiaramente illegali». Il video mostra gli animali riprendere coscienza e dibattersi con violenza mentre sono appesi ai ganci, si vedono un agnello squartato vivo, i dipendenti che cominciano a tagliare gambe e teste ad animali ancora vivi o che li stordiscono con dei pugni sulla testa.
(Attenzione il video contiene immagini violente)
Gli abusi sono stati commessi in uno stabilimento piuttosto piccolo di 33 dipendenti e che si descrive come “macello di qualità”. Tratta ogni anno circa 3mila tonnellate di carne che vengono commercializzate con il marchio “Label rouge”: prodotti di alta qualità e che sono certificati come Ecocert, cioè biologiche. Le Monde scrive che tra i circa 460 clienti del macello ci sono soprattutto piccole macellerie, associazioni e chef francesi molto famosi, come Alain Ducasse. Gérard Clémente, il direttore del macello ha detto che la responsabilità è di alcuni singoli dipendenti: «Sono anni che cerco di migliorare le condizioni di macellazione, cerco di essere presente il più possibile, ma appena volto le spalle certi operatori colpiscono gli animali». Clémente ha detto che questi dipendenti verranno licenziati e ha aggiunto che in certi periodi dell’anno, come a Pasqua, bisogna «uccidere 15 mila agnelli in quindici giorni. Se si lavorasse più serenamente non commetterebbero questo tipo di azioni».
Contro il macello di Mauléon-Licharre, L214 ha presentato una denuncia per abuso e crudeltà e ha lanciato una nuova petizione per “un’effettiva trasparenza nei macelli” in tutta la Francia. Il sindaco del comune, Michel Etchebest, ha fatto chiudere il centro che compare nel video «a titolo preventivo e per una durata indeterminata», in attesa delle indagini e Stéphane Le Foll, ministro francese dell’Agricoltura, ha ordinato ai prefetti di avviare entro un mese «ispezioni specifiche sulla protezione animale nell’insieme dei mattatoi del territorio nazionale». Le Foll ha anche chiesto la sospensione immediata delle attività che non rispettano le regole.
Il video di L214 su Mauléon-Licharre è solo uno dei filmati resi pubblici negli ultimi mesi. I media francesi si sono occupati di recente anche di due altri macelli: quello di Vigan e quello di Alès in cui si vedono animali appesi vivi al soffitto, sgozzati quando ancora coscienti, storditi con scariche elettriche, asfissiati con biossido di carbonio.
Il video di Alés (attenzione, contiene immagini forti)