Cosa pensa Ali Khamenei dei missili e della diplomazia
La Guida suprema dell'Iran ha scritto che «quelli che dicono che il futuro è nei negoziati, non nei missili, sono o ignoranti o traditori»
Mercoledì sul sito internet di Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran, è stato pubblicato un messaggio dello stesso Khamenei che riguarda tra le altre cose l’importanza dei missili e della diplomazia in politica estera. Le cose che dice e scrive Khamenei sono decisive per capire la politica iraniana: la Guida suprema è la carica politica e religiosa più importante dell’Iran e anche quella che dalla fondazione della Repubblica Islamica, nel 1979, ha rappresentato le istanze più conservatrici del paese. Nel messaggio di Khamenei pubblicato oggi si legge:
«Quelli che dicono che il futuro è nei negoziati, non nei missili, sono o ignoranti o traditori. Se la Repubblica Islamica porta avanti dei negoziati senza alcun potere difensivo, dovrà fare marcia indietro contro le minacce provenienti da qualsiasi paese debole.»
Un messaggio simile è stato poi twittato anche dall’account Twitter di Khamenei.
If Islamic System seeks technology and negotiations, but lacks defensive power, it should withdraw vis-à-vis any tiny country’s threats. 1/2
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) March 30, 2016
That some inside say tomorrow world is of negotiation, not world of missiles, if said unwarily, it’s unawareness; otherwise it’s treason.2/2
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) March 30, 2016
Come hanno scritto diversi giornalisti, il commento di Khamenei è diretto contro Akbar Hashemi Rafsanjani, ex presidente iraniano e ora leader della fazione riformista. Rafsanjani, che alle elezioni di febbraio si è alleato con i moderati del primo ministro Hassan Rouhani, è uno degli avversari più temuti dai conservatori iraniani. La scorsa settimana Rafsanjani aveva scritto su Twitter che «il futuro è nel dialogo, non nei missili». Rafsanjani si riferiva ai test sui missili balistici compiuti all’inizio di marzo dalle Guardie della rivoluzione, un corpo militare molto conservatore, molto potente e molto vicino a Khamenei.