Chi è Feyçal Cheffou?
È ritenuto il terzo attentatore dell'aeroporto e i magistrati belgi lo stanno interrogando: intanto in Italia è stato arrestato un complice accusato di fabbricare documenti falsi
Sabato la procura federale belga ha formalmente accusato un uomo identificato come “Feycal C” di terrorismo, strage e tentato omicidio in relazione con gli attacchi di Bruxelles di martedì scorso. Secondo la stampa belga, si tratta del famoso “uomo col cappello”, la terza persona ripresa dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto di Zaventem pochi attimi prima delle esplosioni (quella che nella foto qui sopra è la prima da destra). Da ieri però non sono state pubblicate altre notizie ufficiali, nemmeno una conferma del suo nome, che sarebbe Feyçal Cheffou secondo i media belgi. Domenica, la procura federale ha formalmente accusato un’altra persona. Si tratta di un uomo ferito in uno scontro a fuoco e arrestato venerdì nel quartiere di Schaerbeek, a Bruxelles, è stato accusato di far parte di un gruppo terroristico. Per il momento non sembra che sia accusato di un coinvolgimento diretto negli attacchi di martedì.
L’uomo con il cappello è stato ripreso martedì dalle telecamere dell’aeroporto mentre si trovava insieme a Najim Laachraoui (a sinistra) e Ibrahim el Bakraoui (in mezzo). Nel filmato di sorveglianza si vedono i tre spingere dei carrelli con sopra dei borsoni. Laachraoui ed el Bakraoui indossano dei guanti sulla mano sinistra, che si ritiene servissero a nascondere i detonatori degli esplosivi. Feyçal, invece, non indossa guanti. Laachraoui ed el Bakraoui si sono fatti esplodere intorno alle otto di mattina, mentre Feyçal probabilmente ha abbandonato la sua borsa all’aeroporto ed è ritornato in città – oggi alcuni quotidiani belgi scrivono che alcuni testimoni lo avrebbero visto alla stazione della metropolitana Maalbeek, poco prima dell’attacco avvenuto alle 9 di martedì mattina. La borsa abbandonata da Feyçal conteneva una bomba, alcuni scrivono la più potente delle tre, che non è esplosa ed è stata successivamente rimossa dalla polizia.
Eric Van der Sypt, portavoce del procuratore generale, ha confermato che Feyçal è sospettato di essere l’uomo con il cappello, ma ha anche detto che non ci sono prove certe che sia lui: «Dobbiamo essere sicuri al 100 per cento, si tratta di accuse molto pesanti». Secondo il quotidiano belga Le Soir, Feyçal sarebbe stato identificato dal tassista che ha trasportato i tre attentatori all’aeroporto il giorno dell’attacco. Un particolare piuttosto strano è che la polizia ha detto di aver arrestato Feyçal mentre si trovava in macchina, a poca distanza dal palazzo della procura federale. Non è chiaro che cosa stesse facendo lì vicino. La sua abitazione è stata perquisita, ma non sono stati trovati armi o esplosivi.
I giornali belgi definiscono Cheffou un giornalista indipendente, spesso coinvolto nella difesa dei migranti e dei musulmani più radicali. In un filmato circolato molto in questi giorni, si vede Cheffou davanti a un centro per richiedenti asilo mentre racconta che gli orari in cui vengono distribuiti i pasti non sono stati modificati per rispettare i dettami del Ramadan, una festa musulmana durante la quale i fedeli devono digiunare fino al tramonto, e che questo sarebbe una violazione dei diritti umani degli ospiti del centro. Secondo Le Soir, Cheffou era sorvegliato dalla polizia dopo che lo scorso settembre era stato scoperto mentre cercava di radicalizzare un gruppo di richiedenti asilo in un campo profughi improvvisato nel Parc Maximillien di Bruxelles. Cheffou venne diffidato dal tornare nel campo, ma non fu denunciato.
Intanto a Bellizzi, in provincia di Salerno, è stato arrestato un uomo che secondo le autorità belghe ha fabbricato diversi documenti falsi usati da alcuni membri della cellula franco-belga dello Stato Islamico che ha compiuto gli attacchi a Parigi e Bruxelles: l’uomo si chiama Djamal Eddine Ouali ed è un cittadino algerino di 40 anni. Ouali avrebbe falsificato i documenti utilizzati da Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto dei dieci attentatori di Parigi (che al momento si trova in prigione in Belgio), Najim Laachraoui, uno degli attentatori dell’aeroporto di Zaventem, e Mohamed Belkaïd, un complice del gruppo ucciso in un’operazione di polizia a Bruxelles lo scorso 15 marzo. Domenica mattina altri arresti e perquisizioni sono avvenuti in tutto il belgio. Nove persone sono state arrestate e cinque sono state liberate dopo un primo interrogatorio.