La disputa tra Francia e Regno Unito per l’anello di Giovanna d’Arco
Il cimelio appartenuto all'eroina nazionale francese sta facendo discutere i due paesi, a sei secoli dalla battaglia di Orléans
Qualche settimana fa i gestori del Puy du Fou, un parco divertimenti a tema storico nella Francia occidentale, hanno acquistato a un’asta un cimelio dall’incalcolabile valore sentimentale per molti francesi: l’anello di Giovanna d’Arco, la santa-guerriera che nel Quindicesimo secolo guidò una vittoriosa controffensiva contro gli inglesi. A mettere in vendita l’anello era stato un anonimo “gentiluomo dell’Essex”. Sei secoli dopo, l’anello e Giovanna d’Arco sono tornati a causare discordia tra Francia e Regno Unito: il governo britannico considera l’acquisto irregolare e sta per intentare una causa per riportare l’anello nel Regno Unito.
L’anello che si ritiene sia stato regalato a santa Giovanna d’Arco in occasione della sua prima comunione (JEAN-SEBASTIEN EVRARD/AFP/Getty Images)
L’anello è fatto di metallo placcato in oro ed è inciso con la scritta “IHS-MAR”, la forma breve per “Gesù Maria”, e con tre piccole croci. Secondo la tradizione, fu regalato a Giovanna in occasione della sua prima comunione. È stato acquistato al prezzo di circa 400 mila euro dopo una grande campagna di raccolta fondi organizzata dai gestori del parco. Il ritorno dell’anello in Francia è stato celebrato con grande pompa. Alla cerimonia compiuta nel parco erano presenti più di cinquemila persone, oltre a decine di attori in costume storico e a diverse attrici che interpretavano Giovanna nelle varie fasi della sua breve vita, mentre una banda suonava la Marsigliese, l’inno della Francia. «È come se fosse ritornato un piccolo pezzo di Francia», ha detto Philippe de Villiers, fondatore del parco e noto politico conservatore, eletto più volte con il suo piccolo movimento al Parlamento francese e all’Europarlamento.
Ci sono dei dubbi sull’autenticità dell’anello e altri cimeli di Giovanna sono stati falsificati in passato, ma questo non ha tolto nulla all’entusiasmo di molti francesi per quella che è ritenuta una delle figure più amate nella storia del paese. Giovanna visse in uno dei momenti più bui per la Francia, quando il regno era diviso da una guerra civile e minacciato dal re d’Inghilterra, che rivendicava il diritto ereditario alla corona del regno. All’inizio del Quindicesimo secolo, gli eserciti francesi subirono una serie di devastanti sconfitte, la capitale Parigi venne occupata e il regno sembrava sul punto di crollare.
Giovanna era figlia di un piccolo proprietario terriero e funzionario locale nella Francia orientale ed era convinta che Dio le avesse affidato la missione di salvare il suo paese. Con l’aiuto di alcuni notabili locali, riuscì a farsi ricevere dal re di Francia che rimase così impressionato da affidarle la guida dell’esercito. Nel 1429, Giovanna riuscì sconfiggere gli inglesi che assediavano la città di Orléans, un momento di svolta in quella che gli storici chiamano la “Guerra dei cent’anni”, il conflitto che oppose il regno di Francia e quello di Inghilterra tra il Quattordicesimo e il Quindicesimo secolo. L’anno successivo, Giovanna venne catturata da una fazione francese nemica del re, consegnata agli inglesi, processata e bruciata come strega ed eretica.
Secondo la tradizione, l’anello fu preso proprio in quei giorni da Henry de Beaufort, arcivescovo di Winchester, uno degli alti sacerdoti inglese che avevano partecipato all’interrogatorio di Giovanna. Secondo il sito della casa d’aste Timeline Auctions, l’anello è rimasto di proprietà dei discendenti dell’arcivescovo fino ai primi del Novecento, quando attraverso una serie di acquisizioni e regali è arrivato nelle mani dell’anonimo “gentiluomo dell’Essex” che lo ha messo all’asta, permettendone l’acquisto da parte di de Villiers. Oggi i giornali inglesi scrivono però che de Villiers non ha pagato le tasse di esportazione dei cimeli storici e ora le autorità inglesi vogliono chiedere la restituzione del cimelio – anche se per il momento sembra che non sia stata presa alcuna iniziativa concreta. La famiglia de Villiers, comunque, non sembra intenzionata a restituirlo. «È inconcepibile che l’anello lasci la Francia o che venga rimesso sul mercato dove qualche compratore britannico potrebbe tentare di acquistarlo di nuovo», ha detto Nicholas de Villiers, figlio di Philippe.