
Altri risorti, oltre a Quello famoso
Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine
Quando la piccola Rebeca portò a Macondo “la peste dell’insonnia”, il contagio si diffuse e nessuno riuscì più a dormire: “Bambini e adulti succhiavano beatamente i deliziosi galletti verdi dell’insonnia e i teneri cavallini gialli dell’insonnia, di modo che l’alba del lunedì sorprese sveglio tutto il villaggio”. Ma la malattia dell’insonnia portò con sé anche l’oblio dei nomi delle persone e delle cose. Così gli abitanti di Macondo furono costretti ad appiccicare su ogni oggetto ed essere vivente, capre e teiere, orologi e banani, dei cartellini con il nome per continuare a sopravvivere e parlarsi. Ma il villaggio sprofondava ugualmente nella dimenticanza. Una sera arrivò “un uomo decrepito” che nessuno riconobbe. “Aprì la valigia zeppa di oggetti indecifrabili, e tra quelli prese una valigetta con parecchi flaconi. Diede da bere a José Arcadio Buendia una sostanza di colore gradevole, e la luce si fece luce nella sua memoria”. “Era Melquíades”. “Lo zingaro veniva deciso a restare nel villaggio. Era stato nella morte, effettivamente, ma era tornato perché non era riuscito a sopportare la solitudine”.