Come si smonta un politico che vuol farsi notare
Ignorandolo, come hanno fatto in Canada con Marine Le Pen (ma da noi è impossibile, complici i media e gli altri politici)
di Ishaan Tharoor - Washington Post
Questa settimana un politico populista di estrema destra ha pronunciato discorsi aggressivi in Nord America, inveendo contro il politicamente corretto, la globalizzazione e la minaccia dell’Islam radicale. Questo politico, che un giorno potrebbe anche essere eletto presidente, ha detto che i leader mondiali al potere non stanno prendendo sul serio il pericolo rappresentato dai musulmani, e ha messo in guardia dal pericolo di accogliere migranti siriani. «Chiunque condanni il fondamentalismo islamico viene accusato di islamofobia», ha detto ai giornalisti. Non si parla di Donald Trump ma di Marine Le Pen, il presidente del Front National, partito politico francese di estrema destra che sta guadagnando consensi sull’onda dei crescenti timori sull’immigrazione e il terrorismo in Europa. Le Pen in America ha ispirato un’infinità di paragoni con Trump – o meglio è successo il contrario, vista la più corposa esperienza politica di Le Pen. Il Front National fatica a liberarsi dall’etichetta di partito fascista, razzista e neonazista. Lo scorso dicembre, dopo l’annuncio della sua controversa proposta di vietare a tutti i musulmani l’accesso negli Stati Uniti, il New Yorker ha definito Trump «il Le Pen d’America».
Le Pen si trovava in Canada per una visita di sei giorni nella provincia francofona del Quebec, una meta popolare per le vacanze dei francesi. La sua visita aveva anche lo scopo di alimentare la rabbia contro le politiche liberali del primo ministro canadese Justin Trudeau, che Le Pen ha definito un «falso umanista» cercando di fare leva sul maggior nazionalismo francese degli abitanti del Quebec. «Ho pensato che avessi il dovere di rendere omaggio agli ideali e ai valori della francofonia, illustrando le mie idee sulla grande importanza della francofonia per la Francia e tutto il mondo francofono», ha scritto Le Pen sul suo sito.
Le Pen durante una conferenza a Quebec City, Canada, 20 marzo 2016 (Jacques Boissinot/CP/ABACAPRESS.COM)
Le cose però non sono andate come previsto, e il viaggio di Le Pen è stato descritto come un passo falso. Marine Le Pen è stata perseguitata da piccoli gruppi di manifestanti di sinistra e antifascisti, ed è stata snobbata dalla classe politica canadese.
Un gruppo di manifestanti anti-Le Pen a Montreal, Canada, 21 marzo 2016 (Mohamed Kadri/Imagespic/ABACAPRESS.COM)
Un gruppo di manifestanti anti-Le Pen interrompono la conferenza stampa di Le Pen a Quebec City, Canada, 20 marzo 2016 (FLORENCE CASSISI/AFP/Getty Images)
Le Pen è apparsa in diversi importanti media del Quebec e ha sottolineato come «una società multiculturale è una società di conflitti». Il suo messaggio non è stato chiaramente il benvenuto. Il discorso conclusivo di Le Pen, in programma lo scorso martedì a Montreal, si è tenuto in un bar invece che in un hotel, come inizialmente previsto, dopo la decisione dell’albergo di non ospitare il suo evento. Le Pen, che si trovava in Canada in qualità di membro del Parlamento Europeo, non è stata ricevuta da nessun politico canadese importante. Tutti l’hanno tenuta a debita distanza.
Alcuni attivisti contro il Front National interrompono la conferenza stampa di Le Pen a Quebec City, Canada, 20 marzo 2016 (Jacques Boissinot/The Canadian Press via AP)
In Quebec il dibattito sull’Islam e gli immigrati musulmani è più acceso che in altre parti del Canada. I politici del Quebec in passato hanno promosso misure per imporre dei limiti all’abbigliamento tradizionale islamico. Nonostante fossero consapevoli del fatto che il messaggio di Le Pen potesse trovare consensi in una corrente del nazionalismo del Quebec, i membri dei principali partiti politici che sostengono la sovranità del Quebec hanno fatto tutto il possibile per prendere le distanze dalla visita di Le Pen. «Rappresentano solo loro stessi», ha detto il leader del Parti Quebecois Pierre Karl Péladeau rispondendo alle notizie di un incontro tra Le Pen e alcuni giovani membri del suo partito: «L’ideologia, la storia e le proposte del Front National sono diametralmente opposte ai valori del Parti Quebecois». A Bernard Drainville, principale sostenitore del progetto – fallito – per introdurre una “carta dei valori” in Quebec che avrebbe ripreso alcuni elementi del rigido laicismo della Francia, Le Pen non piace. «Dovrebbe tornarsene a casa. Francamente, può davvero tornarsene sul suo aereo», ha detto nonostante Le Pen avesse lodato la sua proposta di legge. Un editorialista del giornale canadese The Globe and Mail ha scritto in maniera schietta della visita di Le Pen, sostenendo come quello usato del Canada sia stato il modo giusto di trattare i politici estremisti: ignorandoli.
This is what to do when extremist like Le Pen visits your country. Don't ban them. Just give zero attention or time https://t.co/AkFfxgfGIx
— Doug Saunders (@DougSaunders) March 23, 2016
Un editoriale del Montreal Gazette ha sottolineato positivamente come l’ideologia politica di figure come Trump e Le Pen, che nei loro rispettivi paesi guadagnano consensi e seguito, in Canada non abbia presa. «Se i leader politici del Quebec non hanno avuto molto tempo per Le Pen, i cittadini non si sono mostrati più interessati all’opinione dell’ospite straniero», ha scritto il giornale, «per fortuna qui le cose sono diverse. Il nostro governo federale ha fiducia nella generosità dei canadesi verso i migranti e nella loro capacità di capire l’importanza economica dell’immigrazione».
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