In Corea del Nord ci sono migliaia di soldati americani morti
Sono morti durante la Guerra di Corea, i loro corpi non sono mai stati restituiti: gli abitanti di una collina hanno iniziato a radunarli per "salvarli"
Associated Press, l’unica agenzia occidentale che oggi ha un ufficio in Corea del Nord – anche se Agence France-Presse ne aprirà uno questa estate – ha visitato una colina a circa 150 chilometri a nord di Pyongyang, a Ryongyon-ri, dove alcuni abitanti del posto hanno raccolto i resti di alcuni soldati morti durante la Guerra di Corea. Secondo gli abitanti, che nel tempo hanno ammassato i resti in alcuni sacchi poi sotterrati in giro per la collina, molte delle ossa scoperte appartengono a soldati americani, anche se non è chiaro in quale quantità.
La Guerra di Corea è durata circa tre anni, dal giugno del 1950 al luglio del 1953. Corea del Nord e del Sud combatterono per la conquista di tutta la penisola coreana a fianco rispettivamente dell’asse comunista e dei paesi occidentali. Gli Stati Uniti furono uno dei paesi più coinvolti nella guerra: è stato stimato che in quegli anni sono morti in combattimento 36.574 soldati. Di questi, circa 5.300 sono ancora ufficialmente dispersi in Corea del Nord, con cui però da anni sono interrotti gli sforzi comuni per individuare e riportare in territorio americano i resti dei soldati morti in battaglia. Dal 1996 al 2005 gli americani e i nordcoreani hanno compiuto delle ricerche comuni che hanno portato all’individuazione di 229 resti, 110 dei quali identificati. Le ricerche si sono interrotte per il nuovo peggioramento dei rapporti fra i due paesi. Come conseguenza, finora sono rientrati negli Stati Uniti solamente sei corpi.
Alcuni soldati americani della 24esima divisione davanti a un carro armato mentre entrano a Chongju, Corea del Nord, il 25 novembre 1950, durante la Guerra di Corea (AP Photo/Max Desfor)
Secondo gli abitanti locali, le ossa sono iniziate a venire alla luce durante la costruzione della centrale idroelettrica di Chongchon: solo allora ad alcuni è venuta l’idea di raccoglierne alcune e trovare un luogo di sepoltura diverso. Per esempio la collina indicata a Associated Press da un anziano del posto, che a suo dire verrà risparmiata dalla piena del fiume quando la diga della centrale idroelettrica entrerà in funzione. Secondo la DPAA, l’agenzia del governo americano che si occupa dei soldati dispersi, nella zona di Ryongyon-ri potrebbero trovarsi circa 1.600 resti di soldati, anche se non è chiaro quali sarebbero minacciati dalla costruzione e dall’attivazione della nuova centrale idroelettrica.
Song Hong Ik, al centro, e Kim Ri Jun, a destra, con delle pale alla sinistra della collina di Ryongyon-ri, dove secondo gli abitanti locali ci sono dei resti di soldati americani (AP Photo/Wong Maye-E)