Gli Airbnb dei vestiti
Quali sono i servizi che permettono ai privati di affittare il proprio guardaroba, per un weekend, una settimana o un mese
Negli ultimi anni sia negli Stati Uniti che in Europa sono nati servizi per gli abiti di alta moda simili a Airbnb per gli appartamenti e a Uber per i taxi. A New York VillageLuxe permette di affittare e noleggiare vestiti e accessori tra privati per qualche giorno. Ad Amsterdam ci sono Rewear, che funziona come VillageLuxe, e Lena Fashion Library, che acquista abiti usati per poi affittarli con una forma di abbonamento mensile. A Milano c’è My secret dressing room; esistono anche Drexcode, che è un negozio online che permette anche il noleggio, e Front Row Tribe, simile a Lena Fashion Library: si possono noleggiare i capi una sola volta o iscriversi a un abbonamento mensile.
Questi siti prevedono anche recensioni sulla qualità dei capi noleggiati e sull’affidabilità di chi mette in affitto e di chi affitta. Il modello di Lena Fashion Library è quello che si distingue di più perché propone tre diverse forme di abbonamento: a seconda della spesa mensile (19,95 euro, 34,95 o 49,95) si può noleggiare un diverso numero di oggetti per un periodo di tempo illimitato. Su Lena si può noleggiare però solo un certo tipo di abiti: sono esclusi i marchi di “fast fashion” come Zara e H&M, e devono rispettare lo stile dei vestiti pubblicati sul sito di Lena.
La fondatrice di VillageLuxe, Julia Gudish Krieger, ha spiegato a Fashionista che gli armadi delle persone che acquistano abitualmente vestiti e accessori di lusso sono un capitale poco sfruttato. I servizi come VillageLuxe sono un modo per trarre profitto dal proprio guardaroba senza dover rinunciare per sempre ai capi che si posseggono, come accade quando li si vende a un negozio di abiti usati o tramite app, come Privategriffe e Depop. Krieger ha detto a Fashionista che molti utenti mettono a disposizione anche capi delle ultime sfilate per ammortizzare l’investimento che hanno fatto acquistandoli.
Per ora VillageLuxe è attivo unicamente a New York e ci si può accedere solo su invito, ma il suo catalogo ha già più di 5.000 oggetti: si possono noleggiare per una settimana per una cifra superiore ai 200 dollari (circa 180 euro). Tra gli iscritti ci sono modelle come Harley Viera-Newton, stiliste come Charlotte Ronson, e direttrici di riviste di moda come Cosmopolitan, InStyle, Refinery29 e Vogue.
Il primo servizio che ha permesso di noleggiare abiti negli Stati Uniti è stato Rent the Runway, che esiste dal 2009: è una catena di negozi con abiti da cerimonia e accessori molto eleganti. Stylelend funziona più o meno come VillageLuxe, ma spedisce abiti e accessori anche nel resto degli Stati Uniti. Le Tote prevede un abbonamento mensile: i capi sono meno costosi e c’è anche un’opzione “maternity” per le donne incinte che non vogliono comprare vestiti appositamente per la gravidanza.
In Italia questi servizi sono nati da poco: su My secret dressing room si trovano poco più di 1100 capi e accessori ed è possibile noleggiarli solo a Milano. My secret dressing room fornisce a chi noleggia un fotografo per scattare le immagini dei vestiti da pubblicare sul sito. Ogni capo può essere noleggiato da venerdì a domenica, per una settimana o per un mese, a un costo stabilito dal proprietario (di solito è compreso tra 49 e 200 euro).