• Sport
  • Martedì 22 marzo 2016

Si discute ancora di donne, tennis e soldi

Il capo del torneo di Indian Wells ha detto che le tenniste dovrebbero ringraziare il cielo per il pubblico portato dai tennisti uomini, Djokovic ha detto che non ha tutti i torti

Raymond Moore con Serena Williams (ROBYN BECK/AFP/Getty Images)
Raymond Moore con Serena Williams (ROBYN BECK/AFP/Getty Images)

Raymond Moore, amministratore delegato del torneo di tennis di Indian Wells, noto per motivi di sponsorizzazione come BNP Paribas Open, si è dimesso dopo aver espresso giudizi molto duri nei confronti delle tenniste e in generale di tutto il tennis femminile. Gli Indian Wells di quest’anno si sono conclusi domenica scorsa: dopo la finale femminile, vinta dalla bielorussa Viktoria Azarenka, Moore ha detto che le tenniste “sfruttano il successo del tennis maschile” e che “sono veramente, veramente fortunate”. Poi ha aggiunto: “Se fossi una tennista, mi inginocchierei ogni notte e ringrazierei dio che Roger Federer e Rafa Nadal siano nati, perché portano avanti questo sport, lo fanno davvero”. Moore si riferiva in particolar modo ai premi in denaro, che secondo lui sono alti per entrambi i tornei, sia quello femminile che quello maschile, solo grazie alle prestazioni e alla qualità del gioco dei tennisti uomini. Poco dopo Moore si è scusato, dicendo che i suoi commenti erano stati di cattivo gusto.

Molti fra giocatori e membri del movimento tennistico internazionale hanno criticato Moore. La tennista americana Serena Williams ha risposto dicendo: “Ovviamente non penso che nessuna donna debba inginocchiarsi e ringraziare nessuno. Credo che ci siano molte donne che emozionano la gente mentre giocano. E penso che lo stesso valga per gli uomini. Credo che queste affermazioni siano veramente sbagliate e molto inaccurate”. In un comunicato l’imprenditore statunitense Larry Ellison, proprietario del torneo californiano, ha riportato la notizia delle dimissioni di Moore ed ha aggiunto che comprende pienamente la sua decisione.

Sempre domenica scorsa, dopo la terza finale del torneo maschile vinta negli ultimi tre anni, il numero uno nel ranking mondiale Novak Djokovic ha difeso il tennis femminile dalle parole di Moore, ma ha aggiunto anche che secondo lui agli uomini dovrebbero spettare premi più alti di quelli che vengono dati alle donne, perché i loro incontri attraggono un numero maggiore di spettatori.

Ovviamente è una situazione molto delicata. Le donne meritano rispetto e ammirazione per quello che stanno facendo. La parità dei premi è stato il tema più discusso nel mondo del tennis negli ultimi sette, otto anni. Ho partecipato a questo processo e capisco quanta energia la WTA [la Women’s Tennis Association] e tutti i sostenitori per la parità dei premi in denaro hanno investito al fine di raggiungere tale scopo.

Le ammiro per questo, veramente. Hanno lottato per quello che meritavano e lo hanno ottenuto. D’altra parte però io credo che la nostra organizzazione, l’ATP, dovrebbe lottare di più perché le statistiche mostrano che noi, nei tornei maschili, abbiamo più spettatori. Credo che questa sia una ragione per cui, forse, dovremmo essere premiati di più. Le donne dovrebbero lottare per quello che pensano di meritare e noi dovremmo lottare per quello che riteniamo di meritare”.

Steve Simon, capo della WTA, ha commentato le dichiarazioni di domenica dicendo:

Le osservazioni fatte oggi da Raymond Moore sono veramente deludenti e allarmanti. La WTA è stata fondata su principi di uguaglianza e sono orgoglioso di tutte le atlete che si sacrificano ogni giorno. Il tennis è un movimento che viene portato avanti da tutti i giocatori, sia maschi che femmine.

Non è la prima volta che nel tennis si discute dell’uguaglianza tra uomini e donne e in particolare dei premi in denaro che gli atleti ricevono durante i tornei più importanti della stagione.