Penguin Random House va molto bene
Nel 2015 il fatturato della grande casa editrice multinazionale è cresciuto dell'11,8 per cento, anche grazie a "La ragazza del treno" e "Grey"
Nel 2015 il fatturato della grande casa editrice Penguin Random House – di proprietà del gruppo tedesco Bertelsmann per il 53 per cento, e del gruppo inglese Pearson per il 47 per cento – è cresciuto dell’11,8 per cento, raggiungendo i 3,7 miliardi di euro. I guadagni sono aumentati del 90 per cento. Secondo Bertelsmann questo risultato positivo dipende dall’integrazione tra Penguin e Random House, avvenuta nel 2013: la fusione, in particolare, ha permesso alle due società di risparmiare. Il gruppo editoriale ha avuto dei buoni risultati soprattutto sul mercato britannico e su quello tedesco; ha recuperato su quello spagnolo, dove è presente con la divisione Penguin Random House Grupo Editoria.
La crescita del fatturato è stata determinata anche dalle vendite dei bestseller della casa editrice, in particolare – ha detto l’amministratore delegato di Bertelsmann Thomas Rabe – da La ragazza del treno di Paula Hawkins, che ha venduto 7 milioni di copie in Germania e Regno Unito, e Grey di E.L. James (la versione di Cinquanta sfumature di grigio raccontata dal co-protagonista del romanzo Christian Grey), che ha venuto 8 milioni e mezzo di copie nelle versioni inglese, tedesca e spagnola, mentre nel mercato statunitense la crescita è stata rallentata dalle nuove condizioni di vendita degli ebook: i prezzi non sono più controllati dai rivenditori (come Amazon e Barnes & Noble) ma dagli editori stessi, che tendono a proporre meno sconti e tenerli più alti.
Nel 2015 i guadagni complessivi del gruppo Bertelsmann, che possiede pubblica anche riviste, sono cresciuti del 4,7 per cento. In quell’anno Bertelsmann ha anche cercato di espandersi su nuovi mercati, in particolare in Cina, India e Brasile. Thomas Rabe ha detto che anche se nel 2016 la divisione della proprietà di Penguin Random House rimarrà invariata, in futuro Bertelsmann vorrebbe acquisire dal 70 al 75 per cento della casa editrice.