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  • Lunedì 21 marzo 2016

Un Auditel dei libri

I dati raccolti grazie agli ebook permettono già di studiare i comportamenti dei lettori e di cambiare il lavoro delle case editrici

Un uomo legge un ebook a Londra, il 25 aprile 2013 (Peter Macdiarmid/Getty Images)
Un uomo legge un ebook a Londra, il 25 aprile 2013 (Peter Macdiarmid/Getty Images)

Netflix sa se i suoi utenti guardano una stagione di una serie tv fino in fondo e quali puntate vengono interrotte, Spotify interpreta i gusti dei suoi utenti in base a quante volte ascoltano una canzone e a quali brani di un disco saltano: Jellybooks, una società inglese, cerca di fare qualcosa di simile con gli ebook. Jellybooks è nata per far scoprire ai lettori nuovi libri proponendo anteprime di ebook (circa il 10 per cento dei testi interi) messe a disposizione da alcuni editori; ora offre agli editori la possibilità di studiare le abitudini di lettura dei suoi utenti, nel caso accettino di partecipare ai test.

In un articolo sul New York Times, Alexandra Alter e Karl Russell definiscono Andrew Rhomberg, fondatore di Jellybooks, il Billy Bean del mondo dei libri. Bean è il dirigente della squadra di baseball americana Oakland Athletics sulla cui storia è basato il libro di Michael Lewis Moneyball, da cui è stato tratto il film L’arte di vincere, con protagonista Brad Pitt: utilizzando modelli statistici e dati sulle performance dei singoli giocatori, Bean riuscì a creare una squadra vincente mettendo insieme sportivi considerati mediocri.

Rhomberg offre agli editori che vogliono partecipare alla raccolta dati di Jellybooks la possibilità di conoscere in anticipo le reazioni dei lettori ai libri che stanno per pubblicare: entrando nel programma le case editrici possono scoprire il tasso di abbandono, quale tipo di persone apprezza di più il libro (uomini giovani, donne di mezza età, studenti, madri, etc), quali capitoli vengono saltati, quali sono i passaggi più sottolineati, e altro ancora. I distributori di ebook come Amazon, Apple e Barnes & Noble negli Stati Uniti hanno già la possibilità di raccogliere questi dati (senza chiedere il permesso ai lettori), che però non sono a disposizione delle case editrici.

Per ora la raccolta dati è stata fatta su 200 titoli messi a disposizione da sette case editrici, rimasti anonimi: il New York Times però riporta che si tratta di un grande editore americano, tre inglesi e tre tedeschi. I lettori che si prestano ai test accettano consapevolmente di farlo e in cambio ricevono la possibilità di leggere gratuitamente e in anteprima libri che non sono ancora in commercio. Finora i test sono stati effettuati su gruppi ridotti di lettori, tra i 200 e i 600 per libro. Per ricevere una notifica su quando il servizio sarà attivo in Italia, si può lasciare a Jellybooks il proprio indirizzo email.

In questi grafici realizzati dal New York Times ci sono alcuni esempi delle analisi che Jellybooks realizza. Un romanzo che ha avuto successo negli Stati Uniti è stato letto per intero dal 62 per cento dei lettori che lo hanno iniziato, uno che ha avuto meno successo è stato abbandonato da più della metà dei lettori dopo le prime cento pagine. Un terzo la cui campagna pubblicitaria è stata ridimensionata dalla casa editrice è stato abbandonato dal 90 per cento dei lettori dopo soli cinque capitoli.

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jellybooks
Fonte: Jellybooks

L’analisi dei dati finora raccolti ha anche mostrato che la maggior parte delle persone che leggono le prime 50-100 pagine di un libro tendenzialmente poi lo finiscono. In media, meno della metà dei libri presi in considerazione è stata finita da più del 50 per cento dei lettori. Solo il 5 per cento dei libri è stato finito da più del 75 per cento dei lettori che lo avevano iniziato. Nei casi di abbandono, le donne resistono in media fino a 50-100 pagine, gli uomini si fermano dopo 30-50 pagine.

Il New York Times spiega come gli editori utilizzano già e potrebbero utilizzare i dati di Jellybooks e che conseguenze avrebbero sul lavoro degli autori. Finora le analisi hanno portato a ridurre o ampliare campagne di marketing: un editore europeo ha per esempio ridotto il budget destinato alla pubblicità per un libro che il 90 per cento dei lettori abbandonavano dopo 5 capitoli, mentre una casa editrice tedesca ha aumentato il numero di pubblicità per un giallo di un autore esordiente finito da quasi il 70 per cento dei lettori dei test. Per il New York Times gli editori potrebbero usare i dati anche per capire quale sia il pubblico di ciascun libro e pianificare le campagne pubblicitarie di conseguenza.

Il rischio per gli autori è che le analisi di Jellybooks convincano le case editrici a cancellare la pubblicazione di un libro, a chiederne un editing profondo o a non pubblicare eventuali sequel. Tuttavia il numero di lettori che hanno partecipato ai test di Jellybooks finora è ancora troppo ridotto così come la loro tipologia per fornire risultati preoccupanti per gli autori: si tratta di lettori attenti alle novità ma interessati a leggere ebook gratuitamente e sono pochi, di conseguenza non rappresentano, almeno per ora, un campione significativo del pubblico generale.