Gawker dovrà risarcire Hulk Hogan con 115 milioni di dollari
Lo ha deciso una giuria della Florida, nel processo sulla storia del video che mostra Hogan fare sesso con la moglie di un suo amico
Venerdì 18 marzo una giuria della Florida ha dato ragione all’ex wrestler Hulk Hogan (pseudonimo di “Terry Bollea”) nella causa avviata da Hogan contro Gawker, un popolare sito di news americano: nel 2012 Gawker aveva pubblicato un breve video in cui Hogan veniva mostrato mentre faceva sesso con l’allora moglie di un suo amico. Hogan aveva chiesto 100 milioni di dollari di danni, una cifra considerata molto alta: la giuria della Florida gliene ha riconosciuti 115 (102 milioni di euro) – 60 per danni morali e 55 per danni economici. Gawker ha già detto che farà appello contro la decisione, ma nel frattempo dovrà comunque anticipare i 115 milioni di dollari, una cifra che secondo diversi osservatori renderà molto complicata la situazione finanziaria di Gawker.
Il processo era iniziato due settimane fa, dopo che era stato rinviato più volte. L’intera vicenda invece era iniziata nel 2012, quando si cominciò a parlare dell’esistenza di un video di circa mezz’ora che mostrava Hulk Hogan fare sesso con una donna che non era sua moglie (erano anche comparsi online alcuni screenshot del video). Gawker riuscì a ottenere una copia del video in DVD, da cui estrasse circa un minuto e mezzo di scene, e il 4 ottobre 2012 lo pubblicò sul suo sito assieme a un lungo articolo. Il video mostrava Hulk Hogan che faceva sesso con Heather Clem, che all’epoca era la moglie del suo amico Todd “Bubba the Love Sponge” Clem, un DJ americano. Prima che circolasse il video, Hogan aveva detto pubblicamente che non aveva mai fatto sesso con Heather Clem.
Nel processo, Gawker si è difeso dicendo di aver pubblicato il video perché interessante, e perché in sostanza lo stesso Hulk Hogan era solito parlare apertamente della sua vita sessuale. Gli avvocati di Hogan hanno invece cercato di dimostrare che Gawker avesse agito per i propri interessi e al di fuori degli standard giornalistici, senza per esempio verificare la storia da altre fonti o contattare lo stesso Hogan prima della pubblicazione.
Dopo il verdetto, il fondatore e CEO di Gawker Nick Denton ha diffuso un comunicato in cui ha annunciato che farà ricorso in appello, accusando la giuria di non aver voluto ascoltare «diverse prove chiave e i testimoni più importanti». Non è ancora chiaro in che modo Gawker riuscirà a raccogliere i soldi necessari per risarcire Hogan: a gennaio Gawker Media, la società che possiede il sito, ha venduto un pezzo della società al fondo di investimenti Columbus Nova Technology Partners – anche se non è noto a quale prezzo – per accumulare una riserva economica nel caso di una sconfitta contro Hogan.