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  • Venerdì 18 marzo 2016

Un’altra giornata difficile in Brasile

Il governo farà ricorso contro la sospensione della nomina di Lula (e potrebbe vincerlo) ed è stata nominata la commissione che si occuperà dell'impeachment per Dilma Rousseff

Manifestanti anti-governativi e sostenitori del governo a Brasilia, 17 marzo 2016 (AP Photo/Joedson Alves)
Manifestanti anti-governativi e sostenitori del governo a Brasilia, 17 marzo 2016 (AP Photo/Joedson Alves)

Le cose in Brasile si stanno facendo sempre più complicate: i deputati dell’opposizione hanno formalmente avviato la procedura di impeachment nei confronti della presidente Dilma Rousseff; l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, indagato per corruzione e riciclaggio, è stato ufficialmente nominato capo di gabinetto del governo guadagnandosi così l’immunità ma dopo qualche ora un giudice federale brasiliano ha bloccato la nomina di Lula, sostenendo che fosse un abuso di potere da parte della presidente Dilma Rousseff. Nel frattempo ci sono state nuove proteste contro il governo in diverse città del paese ed è stata programmata per il fine settimana una grande manifestazione a favore del governo.

Cosa è successo
Giovedì 17 marzo il Congresso del Brasile ha eletto i 65 membri della commissione speciale che dovrà decidere se ci sono i presupposti giuridici per proseguire con la procedura di impeachment nei confronti di Dilma Rousseff. Rousseff è accusata dall’opposizione di irregolarità contabili nel periodo di governo tra la fine del 2014, anno della sua rielezione, e l’inizio del 2015. I partiti più rappresentati nella Commissione, con 8 membri ciascuno, sono il Partito dei Lavoratori (PT), quello di Rousseff, e il Partito del movimento democratico brasiliano del vice presidente Michel Temer. Il Partido de la Social Democracia Brasilena (PSDB) ha sei membri mentre gli altri partiti rappresentati nel Parlamento hanno quattro deputati. La maggior parte degli analisti, scrive il Guardian, pensa che il comitato sia equamente diviso tra pro e anti-impeachment ma il suo relatore è uno stretto alleato del presidente della Camera, Eduardo Cunha, che ha dato inizio alla procedura.

La procedura sarà comunque lunga e complessa: la commissione dovrà preparare una relazione in cui raccomanderà oppure no al Congresso di proseguire con l’impeachment. La relazione sarà presentata al Congresso dei Deputati, dove sarà necessaria una maggioranza dei due terzi (342 deputati su 513) per andare avanti con il procedimento al Senato che dovrà a sua volta votare ma con una maggioranza semplice. In caso di via libera al Senato Rousseff verrebbe sospesa temporaneamente dal suo incarico per centottanta giorni al massimo.

Giovedì, intanto, si è svolta la cerimonia per nominare l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva a capo di gabinetto del governo Rousseff. Lula è indagato per corruzione e riciclaggio nell’ambito di un nuovo filone delle indagini sul grosso caso di corruzione Petrobras, la grande azienda petrolifera pubblica del Brasile coinvolta ormai da due anni in un vasto sistema di corruzione che ha messo la società e il governo in una brutta situazione. Le opposizioni sostengono che la nomina di Lula serve soprattutto a fargli guadagnare l’immunità e a salvarlo da un probabile processo per le accuse di corruzione. Qualche ora dopo la cerimonia un giudice federale di Brasilia, Itagiba Catta Preta Neto, ha chiesto la sospensione della nomina, accusando Rousseff di voler ostacolare la giustizia nominando nel suo governo il suo predecessore, implicato in un vasto scandalo di corruzione. Il governo ha a sua volta annunciato che avrebbe presentato ricorso alla Corte Suprema per annullare l’ingiunzione e secondo alcuni osservatori potrebbe vincerlo: il giudice è un attivista dell’opposizione e il blocco è arrivato tropo tardi, quando la nomina di Lula era già stata fatta.

Anche ieri, dopo quelle di mercoledì 16 marzo e di domenica scorsa, ci sono state grandi proteste in diverse città del paese. La partecipazione alle manifestazioni è aumentata dopo la pubblicazione – autorizzata dal giudice federale Sergio Moro che sta indagando sul complicato caso della società petrolifera pubblica Petrobras – di circa cinquanta intercettazioni telefoniche tra Lula e Rousseff in cui quest’ultima lo informa che gli invierà il decreto della sua nomina per poterlo usare subito «se necessario», cioè per fargli guadagnare al più presto l’immunità. Oggi, venerdì 18 marzo, sono previste due grandi manifestazioni: una a favore di Rousseff e Lula, e una contro.