La FIFA ha chiesto i danni ai suoi ex membri accusati di corruzione
E per farlo ha dovuto ammettere che alcuni suoi dirigenti avevano venduto i loro voti quando si decise a chi assegnare i Mondiali 1998 e 2010
La FIFA, l’organizzazione che governa il calcio mondiale, ha presentato martedì scorso una richiesta all’ufficio newyorkese del procuratore generale degli Stati Uniti (paragonabile al ministro della Giustizia in Italia) in cui chiede la restituzione, come risarcimento, di parte dei circa 190 milioni di dollari sequestrati agli ex dirigenti dell’organizzazione accusati e condannati per corruzione negli ultimi mesi. Nelle 22 pagine dei documenti inviati all’ufficio del procuratore generale degli Stati Uniti, la FIFA ha ammesso che ci sono stati casi di corruzione legati all’assegnazione di alcune edizioni dei Mondiali di calcio e si è dichiarata parte lesa:
“È ora evidente che svariati membri del comitato esecutivo della FIFA abbiano abusato della loro posizione e venduto il proprio voto più di una volta”
La FIFA, il cui nuovo presidente è l’ex segretario della UEFA Gianni Infantino, si riferisce in particolare al pagamento di 10 milioni di dollari che la federazione sudafricana inviò a un conto bancario controllato dall’ex vice presidente della FIFA Jack Warner per facilitare l’assegnazione dei Mondiali del 2010. L’altro caso di corruzione ammesso dalla FIFA riguarda la federazione del Marocco, che pagò per cercare di ottenere l’assegnazione dei Mondiali del 1998, poi assegnati alla Francia, e per quelli del 2010. La FIFA si è dichiarata vittima dei suoi dirigenti corrotti, nonostante questo tipo di accuse siano state rivolte in passato anche a Joao Havelange e più recentemente a Sepp Blatter, i due ex presidenti.
Il Guardian scrive che secondo quanto riferito da alcune fonti, la richiesta della FIFA è basata non solo sulle accuse partite dagli Stati Uniti ma anche sull’indagine interna che la stessa FIFA sta conducendo da maggio. L’ammissione della FIFA aumenta ancora di più i sospetti sull’assegnazione dei Mondiali del 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar, per cui hanno votato numerosi membri che ora sono stati accusati dalla stessa FIFA di aver venduto il proprio voto in almeno una occasione.