Come fanno in Russia i sondaggi su Putin
Un giornalista è andato in giro con uno degli impiegati che – con gran frequenza – chiedono porta a porta ai russi cosa pensano del governo
di Michael Birnbaum – Washington Post
Il presidente russo Vladimir Putin secondo i sondaggi ha un tasso di approvazione dell’83 per cento. Il compito di Lyubov Kostyrya è andare di casa in casa per tenerne traccia. Ogni settimana gli istituti russi che si occupano di sondaggi inviano un esercito di loro dipendenti in giro per gli undici fusi orari del paese per scoprire cosa le persone pensano di Putin, dell’economia e altri temi. Kostyrya va di porta in porta per sondare le opinioni dei russi. A due anni dall’impennata del suo tasso di approvazione, coinciso con l’inizio del conflitto geopolitico con l’Occidente ancora in corso, il gradimento di Putin è rimasto stabile col passare delle settimane e dei mesi. Nelle ultime settimane alcuni istituti di sondaggi russi hanno rilevato per conto del Cremlino le opinioni sull’economia nelle città industriali in difficoltà; verificando così lo scarso sostegno per l’accordo sull’elettricità con l’Ucraina che ha lasciato gli abitanti della Crimea al buio e registrando attentamente le reazioni alle trattative per una tregua con il presidente siriano Bashar al-Assad.
«Sondaggio!», dice Kostyrya dopo aver suonato il campanello davanti all’ennesima porta di acciaio in un complesso alla periferia di Mosca, 12 piani di appartamenti tutti uguali risalente all’epoca sovietica. «Posso farle alcune domande?». Poco più di due anni fa, alla vigilia delle Olimpiadi invernali di Sochi, i numeri di Putin nei sondaggi erano in calo: solo il 61 per cento dei russi approvavano il suo operato (un livello alto per gli standard occidentali, ma che per Putin ha rappresentato il punto più basso dal periodo successivo all’inizio del suo incarico). Dopo l’annessione della penisola della Crimea in Ucraina e l’inasprimento delle tensioni con l’Occidente – che prima erano al minimo storico dalla Guerra fredda – i russi hanno distolto l’attenzione dai problemi dell’economia e si sono schierati con decisione al fianco del loro presidente.
Questo sviluppo ha colto di sorpresa i paesi occidentali e frustrato l’assortito gruppo di oppositori russi. Alcuni sostengono che i russi siano troppo spaventati per dire ai sondaggisti quello che pensano davvero, mentre per altri i numeri dei sondaggi sarebbero manipolati, nonostante la maggior parte degli istituti occidentali ottengano dati simili. Gli istituti di sondaggi russi sostengono che il Cremlino è molto interessato ai risultati che vengono presentati ogni settimana e agisce rapidamente quando scorge problemi che potrebbero mettere in pericolo il tasso di approvazione di Putin. Nonostante le difficoltà economiche siano aumentate Putin ha deciso di lanciare campagne militari approvate dal popolo russo prima in Ucraina e ora in Siria. «Putin ci fa molta attenzione: è al potere da quindici anni ed è ancora interessato ai nostri dati», ha detto Valery Fedorov, capo del “Centro russo di ricerca sull’opinione pubblica”, di proprietà dello stato. I trafficati uffici dell’ente dimostrano che, nonostante la crisi economica, gli affari vanno molto bene per chi si occupa di monitorare l’opinione pubblica per conto del Cremlino. «Come si può decidere cosa fare se non si capisce cosa vogliono le persone?», si chiede Fedorov.
Nel gigantesco condominio lungo quasi quanto due campi da calcio dove Kostyrya ha condotto il sondaggio per il Centro, alcuni invitati arrivano a una festa di compleanno portando rose rosse e spumante scadente, degli adolescenti si baciano di nascosto in corridoio, e dei bimbi sbirciano da dietro le gambe dei genitori. Molte persone però si sono limitate a sbraitare attraverso lo spioncino. «Ho già il mal di testa», è stata la risposta di una donna quando Kostyrya le ha detto che il sondaggio era sulla politica. In cinque ore Kostyrya ha intervistato solo cinque persone, dopo aver bussato a 114 porte (un tasso di risposte minore rispetto ai sondaggi porta a porta condotti in altri paesi, come gli Stati Uniti). Il Centro ha concesso a un giornalista di accompagnare per un giorno uno dei suoi dipendenti in via eccezionale, a condizione che non fossero riportati né il nome, né le risposte specifiche delle persone intervistate.
Una donna di 62 anni ha aperto la porta con indosso un vestito da casa con delle margherite stampate sopra e delle pantofole. Kostyrya ha tirato fuori il tablet Samsung con cui registra le risposte al sondaggio. La donna era felice di fare due chiacchiere. «Guardo le telenovelas», ha raccontato, «in tv c’è solo guerra. Nient’altro che guerra». La donna ha aggiunto che si fida di Putin ma non dei suoi sottoposti. Il problema principale per lei è il prezzo delle medicine. «500 rubli qui, 500 là, 300 lì… I prezzi sono altissimi». Cinquecento rubli, la moneta russa, corrispondono a poco più di sei euro: molti per una pensione di circa 205 euro mensili, come quella della donna. Altre persone hanno raccontato di essere spaventate per il futuro a causa dell’aumento dei prezzi e la stagnazione dei redditi, che trasformerebbe la normale spesa in un lusso. Alcune persone hanno detto di non credere che le autorità russe avessero un piano per risolvere il problema della dipendenza russa dal petrolio per sostenere il bilancio. Molte altre si sono lamentate dei politici locali. Qualche piano più sopra, un uomo di settant’anni con una pesante felpa grigia ha detto di fidarsi di Putin. «Quando dorme?», ha chiesto l’uomo sul suo presidente. «Fa sci, va alle inaugurazioni delle fabbriche per congratularsi con gli operai e promette di sostenerli: è in forma».
La maggior parte delle persone intervistate da Kostyrya ha fatto una distinzione netta tra il loro sostegno a Putin e la loro opinione sulla direzione presa dal paese, che con l’accumularsi di difficoltà economiche ha preso una piega decisamente negativa. Questo clima si riflette nei sondaggi: stando ai dati di Levada Center, un istituto di sondaggi indipendente, il sostegno a Putin non è praticamente diminuito nonostante solo il 45 per cento dei russi pensi che il paese sia sulla strada giusta (a giugno era il 64 per cento). Gli analisti sostengono che dopo l’annessione della Crimea Putin sia diventato intoccabile per una grossa fetta della popolazione russa. «Le persone lo vedono come un elemento permanente del loro mondo», ha detto Alexander Oslon, capo di Public Opinion Foundation, un altro dei principali istituti russi di sondaggi. «Non lo considerano un leader politico di passaggio». Secondo Alexander però se i problemi economici dovessero persistere a lungo, anche il sostegno a Putin potrebbe risentirne.
Il Cremlino è così attento al tasso di approvazione che spesso commissiona contemporaneamente sondaggi sullo stesso argomento a diversi enti, dicono gli istituti. Il governo russo ha anche un’agenzia interna che si occupa di sondaggi senza però pubblicarne i risultati, gestita dal Servizio delle Guardie Federali, i servizi segreti russi. A volte il governo usa i risultati dei sondaggi per sostenere le regioni in difficoltà con risorse aggiuntive. Il Cremlino sbandiera il suo alto tasso di approvazione alla popolazione russa tramite la TV di stato, creando un circolo chiuso che ne aumenta la legittimazione. «È una campagna di immagine di cui si conoscono già i risultati», ha detto Denis Volkov, analista del Levada Center. In un paese in cui il Cremlino controlla televisione e radio, le opinioni possono essere influenzate con facilità, dal momento che è raro trovarne di contrarie nei media generalisti. A settembre, a qualche settimana dall’annuncio di Putin sull’ingresso a sorpresa della Russia nel conflitto contro l’ISIS, erano pochi i russi che consideravano lo Stato Islamico una minaccia diretta. Nel giro di qualche settimana – e dopo una copertura televisiva costante – erano diventati un’ampia maggioranza.
Ma i numeri possono anche diminuire con altrettanta velocità. L’ex sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov, che ha ricoperto l’incarico a lungo, ha visto il suo tasso di approvazione crollare dopo il suo improvviso allontanamento nel 2010. I critici di Putin sostengono che anche la sua popolarità potrebbe incrinarsi. «Spegnete la televisione e la sua popolarità sparirà in due mesi», ha detto Mikhail Kasyanov, ex primo ministro russo e oggi uno dei principali leader dell’opposizione.
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