Le storie di J. K. Rowling sul mondo dei maghi in Nord America
Sono state pubblicate sul sito Pottermore e servono a capire il contesto di "Animali fantastici e dove trovarli", che uscirà a fine anno
Nel 1997 uscì il primo libro con protagonista Harry Potter, il giovane mago creato dalla scrittrice britannica J. K. Rowling. Negli ultimi 19 anni Harry Potter è stato protagonista di sette libri e otto film e nel frattempo il mondo magico in cui si svolgono le sue vicende è cresciuto, arricchendosi di personaggi, ambienti e storie. L’evoluzione del mondo di Harry Potter è avvenuta anche attraverso uno spettacolo teatrale, un paio di piccoli altri libri scritti da Rowling e soprattutto grazie a Pottermore, un sito che aggiunge nuovi contenuti al mondo di Harry Potter. Negli ultimi giorni sono uscite su Pottermore quattro storie scritte da Rowling, che parlano della “Storia della Magia nel Nord America” (l’ultima delle quattro storie è uscita venerdì 11 marzo): servono a dare informazioni di contesto che aiuteranno a capire meglio Animali fantastici e dove trovarli, il prossimo film ambientato nel mondo di Harry Potter che uscirà a novembre.
Animali fantastici e dove trovarli trae spunto da uno di quei piccoli altri libri scritti da Rowling: un libro che non fa parte della saga dei romanzi su Harry Potter ma del mondo in cui il personaggio di Harry Potter vive. Il libro è infatti scritto da Rowling ma è presentato come se a scriverlo fosse stato Newt Scamandro, un magizoologo (uno zoologo di animali magici). Scamandro è il protagonista del film Animali fantastici e dove trovarli, interpretato da Eddie Redmayne. I libri e i film di Harry Potter usciti finora sono ambientati in Gran Bretagna in anni recenti. Animali fantastici e dove trovarli – il primo film sul mondo di Harry Potter di cui Rowling ha scritto la sceneggiatura – è invece ambientato a New York negli anni Venti.
Nei romanzi su Harry Potter non sono mai state date informazioni dettagliate sulla magia e sul mondo magico del Nord America. Quella pubblicata su Pottermore è quindi la storia del Nord America dal punto di vista dei maghi, una comunità segreta che – stando a quanto detto nei libri di Harry Potter – vive da secoli nascondendosi tra i non-maghi (che nei libri sono chiamati “Babbani”). La prima delle quattro storie – tutte disponibili in italiano su Pottermore – inizia così:
Anche se gli esploratori europei, quando raggiunsero per la prima volta il continente, lo battezzarono “Nuovo Mondo”, i maghi conoscevano l’America già molto prima dei Babbani (NB: ogni nazionalità ha il proprio termine per indicare i Babbani e la comunità americana usa la parola gergale “No-Mag”, da “non magico”, ovvero “privo di magia”). I vari sistemi di trasporto magici, tra cui le scope e la Materializzazione, per non parlare di visioni e premonizioni, avevano consentito persino alle comunità di maghi più remote di tenersi in contatto dal Medioevo in poi. Le comunità magiche autoctone dell’America, dell’Europa e dell’Africa erano a conoscenza le une delle altre da molto prima dell’immigrazione dei No-Mag europei del XVII secolo.
Rowling spiega poi, sempre nella prima delle quattro storie:
La bacchetta magica nacque in Europa. Serve a incanalare la magia per rendere i suoi effetti più precisi e potenti, anche se la capacità di lanciare incantesimi di alta qualità senza bacchetta è spesso considerata segno distintivo delle streghe e dei maghi più grandi. Come dimostrato dagli Animagi [maghi capaci di trasformarsi in animali} e dai creatori di pozioni amerindiani, la magia senza bacchetta può raggiungere una complessità notevole, ma non è ideale per gli Incantesimi e la Trasfigurazione.
Nella seconda delle quattro storie Rowling racconta – sempre da un punto di vista “magico” – le vicende di un evento storico molto noto: il processo alle streghe di Salem, una località del Massachusetts, che iniziò nel 1692 in seguito a quella che viene descritta come un’isteria collettiva della popolazione locale. Dopo i processi di Salem centinaia di persone furono arrestate con l’accusa di stregoneria, e 19 di loro furono impiccate.
Il famoso processo alle streghe di Salem del 1692-93 fu una tragedia per la comunità magica. […] Molte delle vittime erano davvero streghe, seppur incolpevoli dei crimini per cui erano state arrestate. Altre erano semplici No-Mag che avevano avuto la sfortuna di finire travolte da isteria generale e sete di sangue. Salem fu importante nella comunità magica per motivi che andarono ben oltre quelle tragiche perdite. L’effetto più immediato fu che molti maghi e streghe fuggirono dall’America e molti altri decisero di non trasferirsi lì. Questo causò un’oscillazione interessante nella popolazione magica del Nord America rispetto a quella di Europa, Asia e Africa. Fino ai primi decenni del XX secolo, c’erano meno streghe e maghi nella popolazione americana che negli altri continenti.
Rowling spiega però che dopo Salem i maghi degli Stati Uniti riuscirono a trovare una loro forma di governo e riuscirono a farlo molto prima dei non-maghi statunitensi, la cui dichiarazione d’indipendenza arrivò nel 1776.
L’effetto più significativo di Salem fu forse la creazione del Magico Congresso degli Stati Uniti d’America nel 1693, che precedette la sua versione non magica di circa un secolo. Tutti i maghi e le streghe americane lo chiamano MACUSA, acronimo del nome inglese, e fu quella la prima volta in cui la comunità magica nordamericana si accordò per creare delle leggi, creando così un mondo magico all’interno di quello non-magico, come in molti altri paesi.
La terza storia di Rowling, pubblicata giovedì 10 marzo, è intitolata “La legge Rappaport” e racconta di una decisione del Diciottesimo secolo in seguito alla quale ai maghi fu quasi impedito ogni rapporto con i non-maghi. Una cosa che causò, nel mondo di Harry Potter, molte differenze tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. Una differenza che potrebbe avere qualche rilevanza per la trama di Animali fantastici e dove trovarli.
Nel 1790, la quindicesima presidentessa del MACUSA, Emily Rappaport, creò una legge per separare completamente le comunità dei maghi e dei No-Mag in seguito a una delle violazioni più gravi dello Statuto Internazionale di Segretezza, che aveva spinto la Confederazione Internazionale dei Maghi a criticare il MACUSA in modo umiliante.
La legge Rappaport non fece che ampliare l’enorme differenza culturale tra la comunità magica americana e quella europea. Nel Vecchio Mondo c’era sempre stato un minimo di collaborazione e cooperazione nascoste tra i governi magici e quelli non magici, mentre in America, il MACUSA agiva in modo completamente indipendente dal governo No-Mag. In Europa, streghe e maghi si sposavano e facevano amicizia con i Babbani; in America, i No-Mag venivano visti sempre più come nemici. In pratica, la legge Rappaport spinse la comunità magica americana, che già aveva a che fare con una popolazione No-Mag insolitamente sospettosa, a una vita ancora più clandestina.
L’ultima delle quattro storie di Rowling fa un salto in avanti di oltre un secolo e racconta “L’America magica degli anni Venti”. Rowling parla soprattutto di Ilvermorny – il corrispettivo statunitense della scuola di Hogwarts, quella di Harry Potter – e della questione che riguarda le bacchette magiche.
Secondo le leggi introdotte alla fine del XIX secolo, ogni membro della comunità magica americana doveva portare con sé una “licenza di porto di bacchetta”, misura pensata per tener traccia di tutta l’attività magica e identificare i trasgressori dalla loro bacchetta. Diversamente dalla Gran Bretagna, dove Olivander era considerato imbattibile, il Nord America vantava quattro grandi fabbricanti di bacchette.
La storia dei quattro fabbricanti nordamericani – Shikoba Wolfe, Johannes Jonke, Thiago Quintana e Violetta Beauvais – è raccontata su Pottermore: in italiano e in inglese.