Da quando esistono i cani?
Sappiamo che discendono dai lupi, ma i ricercatori litigano da anni per stabilire quando, dove e come sono stati addomesticati
di Karin Brulliard – Washington Post
Il fatto che i pastori tedeschi e gli english terrier discendano dai lupi e che i cani siano stati i primi animali addomesticati dall’uomo è risaputo. Nonostante i molti studi sull’argomento, tuttavia, gli scienziati non sono ancora d’accordo su quando e dove i cani siano passati dall’essere dei predatori a diventare docili animali domestici. Negli ultimi quattro anni diversi ricercatori hanno individuato in Siberia, Europa, Asia centrale e sudest asiatico la zona in cui i cani sarebbero stati addomesticati per la prima volta. Gli studi non concordano nemmeno sulla possibile data dell’addomesticamento: secondo alcuni sarebbe avvenuto almeno 15mila anni fa, per altri 18mila anni fa, o ancora 33mila anni fa.
Questa discrepanza è un tema molto dibattuto nel competitivo mondo della scienza canina. Oggi però un approfondito studio internazionale sta cercando coraggiosamente di risolvere il conflitto riunendo gran parte dei ricercatori che studiano l’evoluzione dei cani per raccogliere e analizzare migliaia di antichi campioni di DNA e di scheletri di cane. I primi risultati del progetto, gestito dall’università di Oxford in Inghilterra, sono attesi quest’anno e secondo il biologo evoluzionista Greger Larson, che dirige lo studio, dovrebbero aiutare a determinare in che periodi storici e in quali aree i cani furono addomesticati per la prima volta. Larson sostiene che lo studio dovrebbe aiutarci a rispondere anche a un’altra annosa domanda: furono i nostri predecessori a domare i lupi, o furono loro a diventare nostri amici seguendo gli essere umani per rovistare tra i loro scarti in cerca di cibo? Larson ha raccontato in un’intervista che il motivo di tanta incertezza è che gran parte dalla ricerca genetica sui cani si basa sui cani moderni, che sono il prodotto di millenni di incroci e, più di recente, della diffusione dell’allevamento. «Il che significa che la popolazione mondiale dei cani è in sostanza un grosso piatto di zuppa: se hai solo la zuppa da cui partire per i tuoi studi come si fa a dedurre quale sia stato il processo iniziale che ha portato alla zuppa?»; per Larson la risposta è studiare il passato e osservare il processo.
Per farlo i ricercatori coinvolti nel progetto stanno creando un database con oltre 1.500 campioni di antichi fossili canini raccolti in tutto il mondo, la maggior parte dei quali era conservata in musei e università. I ricercatori stanno anche caricando migliaia di foto di teschi di cani per creare immagini computerizzate della loro morfologia: è un elemento molto importante perché nel corso della loro evoluzione in cani la fisionomia dei lupi è cambiata (il loro muso è diventato più corto, per esempio). Il risultato dovrebbe essere in grado di offrire una sorta di cronologia e una mappa di questa trasformazione: secondo Larson gli schemi che emergeranno dallo studio porteranno delle risposte. «Come per qualsiasi altro processo di evoluzione, è un continuum», ha detto Larson. L’idea dello studio però è fornire una rappresentazione della «distribuzione temporale e spaziale di cani e lupi nel mondo antico e moderno».
Larson sostiene che i dettagli del processo di addomesticamento continueranno a essere un mistero, e a essere motivo di discussioni accese. Seconda una delle teorie, gli antichi esseri umani avrebbero avuto improvvisamente un colpo di genio, decidendo di addomesticare i lupi e portando via di nascosto alcuni cuccioli. Secondo Larson però la teoria non sta in piedi: in parte perché 15mila anni fa – quando per la maggior parte degli scienziati i cani avevano già fatto la loro comparsa – gli esseri umani non avevano ancora addomesticato altri animali, né iniziato a coltivare piante, e in parte perché probabilmente i lupi non l’avrebbero reso possibile tanto facilmente. «La nostra immaginazione non riesce a contemplare l’idea di un processo lungo, lento e fortuito. Ci fa piacere credere di essere intelligenti, e di esserlo sempre stati», ha detto Larson, «ma anche i lupi che sono allevati dall’uomo dalla nascita rimangono completamente selvaggi».
Larson predilige la teoria secondo cui «gli esseri umani non avrebbero avuto né premeditazione né volontà di addomesticare i lupi»: sarebbero stati gli antenati dei cani a seguire gli antichi cacciatori-raccoglitori e rovistare tra i loro scarti, e nel corso del tempo i lupi più docili sarebbero semplicemente rimasti con loro. In attesa dei risultati definitivi dello studio, Larson sta già ricevendo complimenti per essere riuscito a riunire i membri a volte litigiosi del competitivo mondo della ricerca sui cani, le cui affermazioni avventate potrebbero in alcuni casi essere smentite dallo studio. «I cani non c’entrano: è la scienza. Se ci sono molte risposte potenzialmente plausibili, le persone si chiuderanno in angolo e difenderanno con i denti la loro riposta», ha detto Larson, «a me interessa solo trovare la risposta». I risultati dello studio potrebbero spiegare l’origine dei cani che oggi portiamo al guinzaglio, ma per Larson sarebbero fondamentali anche per la storia della civilizzazione umana. Prima di iniziare ad addomesticare o coltivare altri esseri viventi gli esseri umani erano nomadi e forse più intelligenti delle altre creature. Ma sicuramente non erano loro a comandare, ha sottolineato Larson: «il modo in cui oggi viviamo ed esistiamo nel mondo è dovuto interamente all’addomesticamento».
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