La nuova Hyundai Ioniq e le auto ibride in Italia
Hyundai vuole fare concorrenza alla Toyota Prius in un mercato dai numeri ancora ridotti, soprattutto da noi
Al Salone dell’automobile di Ginevra 2016, che è in corso fino al 13 marzo, l’azienda coreana Hyundai ha presentato la Ioniq, una nuova auto ibrida o elettrica che vuole far diventare la principale concorrente della Toyota Prius, il modello ibrido più conosciuto e diffuso al mondo. A differenza della quarta generazione della Prius – che per ora è disponibile solo con un sistema ibrido benzina/elettrico – la Ioniq è la prima auto sul mercato che potrà essere scelta con tre diverse alimentazioni: una ibrida benzina/elettrico “normale”, una ibrida plug-in che può essere ricaricata collegandola a una presa di corrente, e una mossa esclusivamente dal motore elettrico. La prima versione della Hyundai Ioniq ad andare in vendita sarà la ibrida, dal prossimo autunno, a un prezzo che dovrebbe essere un po’ più basso di quello della Prius, il cui listino in Italia parte da 29.250 euro.
La Hyundai Ioniq è lunga 447 centimetri, ha cinque porte e una carrozzeria a cuneo con il muso appuntito e la coda quasi tronca. Questa forma è simile a quella della Prius ed è necessaria per ottenere un ottimo coefficiente aerodinamico (Cx), un valore che indica la capacità di un’auto di fendere l’aria evitando resistenze che fanno sprecare energia in movimento. La forma della sua carrozzeria permette alla Ioniq di avere un Cx di 0,24, valore positivo perché molto basso: le auto in commercio hanno un Cx da 0,22 per le auto supersportive a oltre 0,5 per i grandi SUV.
La Hyundai Ioniq ibrida e la plug-in hanno un motore a benzina 1.6 a iniezione diretta da 105 CV, sviluppato appositamente per abbinarsi al motore elettrico e accoppiato di serie a un cambio automatico a doppia frizione con 6 marce. Hyundai sostiene che questo tipo di cambio e le sospensioni posteriori indipendenti di tipo multi-link – una configurazione che permette alle ruote di muoversi di più rispetto al corpo dell’auto, adattandosi meglio alle irregolarità della strada – facciano in modo che la Ioniq sia piacevole da guidare come un’auto “normale”.
La versione ibrida associa al motore a benzina un motore elettrico da 43,5 CV alimentato da batterie con polimeri agli ioni di litio da 1,56 kWh, posizionate sotto i sedili posteriori. I due motori insieme forniscono 141 CV e 265 Nm di coppia – valori simili a quelli di un turbodiesel da 1,6 litri – che permettono alla Ioniq ibrida 185 km/h di velocità massima, con emissioni medie di CO2 dichiarate pari a 79 g/km, ovvero un valore da auto utilitaria. Sulla Ioniq ibrida plug-in, invece, il motore elettrico ha 61 CV e le batterie da 8,9 kWh dovrebbero permettere un’autonomia di oltre 50 km in modalità solo elettrica; in questo caso le emissioni medie di CO2 dichiarate sono di 32 g/km.
Mentre le due versioni ibride della Hyundai Ioniq si riconoscono per i dettagli esterni e interni di colore blu, quella esclusivamente elettrica ha delle decorazioni color rame, che ricordano il materiale con cui sono fatti i cavi elettrici. La Ioniq elettrica ha un motore da 120 CV che permette fino a 165 km/h e grazie alle batterie da 28 kWh ha un’autonomia dichiarata di oltre 250 km. Hyundai dice che tramite la ricarica veloce le batterie della Ioniq elettrica possono essere ricaricate all’80 per cento in 24 minuti.
Nell’abitacolo la Hyundai Ioniq ha un sistema multimediale con i sistemi operativi Android Auto e Apple CarPlay, oltre alla possibilità di ricaricare il proprio telefono wireless. Quanto ai dispositivi di sicurezza attiva, la Ioniq ha la frenata autonoma d’emergenza, il sistema di mantenimento della corsia di marcia, il controllo dell’angolo cieco – avverte quando un’altra auto sta sopraggiungendo in una corsia parallela – e il cruise control adattivo, che adatta la velocità di crociera all’auto che precede mantenendo la distanza di sicurezza.
La Ioniq e il SUV compatto ibrido Kia Niro che sono stati presentati a Ginevra sono i primi modelli di un piano con cui il gruppo coreano Hyundai – proprietario anche del marchio Kia – punta ad allargare la propria presenza nel settore delle auto “ecologiche” grazie a 22 modelli a basse emissioni entro il 2020. La Ioniq è l’auto più rappresentativa di questo piano perché è l’unica a offrire sia l’alimentazione ibrida – in cui il gruppo giapponese Toyota, con oltre 8 milioni di auto vendute dal 1997, è leader assoluto – che quella elettrica, dove invece a primeggiare è un’altra giapponese: la Nissan Leaf, venduta in oltre 200mila unità negli ultimi cinque anni.
Il mercato delle auto “ecologiche” in Europa e Italia
Nonostante la crescente sensibilità verso i temi ambientali, le cosiddette auto “ecologiche” continuano ad avere una diffusione molto limitata in tutto il mondo, comprese Europa e Italia. Secondo i dati ACEA – l’associazione europea dei costruttori automobilistici – nel 2015 in Europa su 14,2 milioni di auto nuove, le elettriche e ibride plug-in vendute sono state 186.170 (+ 101,4 per cento rispetto al 2014), mentre le ibride “normali” sono state 234.170, in aumento del 21,5 per cento sull’anno precedente. Se si considerano i dati per singolo paese, poi, si vede che nel 2015 le piccole Olanda e Norvegia – paesi che incentivano economicamente l’acquisto di auto a basse emissioni – hanno contato da sole per circa il 40 per cento delle vendite di elettriche e plug-in.
In Italia i dati dell’associazione dei costruttori esteri UNRAE, invece, dicono che su un mercato 2015 da 1,57 milioni di auto nuove, le ibride sono state 26.117 (per una quota di mercato del 1,6 per cento), mentre le elettriche – con 1.460 unità vendute – hanno contato per appena lo 0,1 per cento del mercato. Il modello ibrido più venduto in Italia nel 2015 è stato la citycar Toyota Yaris con 12.391 unità, mentre l’auto elettrica più venduta è stata la Nissan Leaf con 390 esemplari immatricolati.