Come ha fatto Valentino a tornare di moda
Grazie ai pezzi disegnati dai due nuovi stilisti Chiuri e Piccioli, come le ormai famose scarpe Rockstud: dal 2014 al 2015 le vendite del marchio sono quasi raddoppiate
Dal 2014 al 2015 le vendite della casa di moda italiana Valentino sono cresciute del 48 per cento, raggiungendo i 987 milioni di euro. Quando nel 2007 il fondatore Valentino Garavani ha lasciato l’azienda, nata nel 1959, il marchio non era più molto popolare tra le donne giovani ed era economicamente in perdita. Negli ultimi anni, grazie al lavoro degli stilisti Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, Valentino è riuscito a espandersi e a conquistare di nuovo una clientela più giovane, e nel 2011 ha ripreso a crescere. Chiuri e Piccioli erano stati assunti nel 1999 per disegnare gli accessori, e dopo il ritiro di Garavani hanno saputo rilanciare il marchio rispettandone l’identità: hanno modernizzato lo stile di Valentino realizzando non solo abiti da tappeto rosso.
La collezione di Valentino per la stagione autunno-inverno del 2010-11
Il punto di svolta è stata la collezione prêt-à-porter autunno-inverno del 2010-11, in cui per la prima volta sono state presentate le Rockstud, le scarpe col tacco con le borchie metalliche che oggi sono un simbolo dell’azienda.
Le Rockstud e le borse realizzate nello stesso stile continuano a fare parte delle nuove collezioni: Chiuri e Piccioli hanno infatti cercato di creare uno stile che potesse andare oltre una singola stagione.
La collezione autunno-inverno del 2010-11
I due stilisti non si sono limitati a riproporre pezzi classici del marchio – come gli abiti lunghi e il celebre colore rosso – ma hanno proposto nuove linee e modelli, come le Rockstud, appunto, o gli abiti a tunica per l’alta moda. L’obiettivo era creare un nuovo stile riconoscibile che andasse oltre l’alta moda e i red carpet e che, pur mantenendo l’eleganza tipica di Valentino, andasse bene per la vita di ogni giorno. Ci sono riusciti, disegnando nuovi pezzi che vengono indossati nelle strade di città e che sono subito associati al marchio: le Rockstud, le gonne ricamate e dalle stampe colorate, i vestitini in pizzo. Inoltre sono molto apprezzati dai critici per l’accurata ricerca e i riferimenti al mondo dell’arte e dell’architettura, soprattutto classica. Anche quando si rifanno allo stile del marchio, Chiuri e Piccioli hanno saputo riadattarlo e renderlo contemporaneo: si è visto con i materiali – il pizzo e la pelle, molto amati da Valentino – e con le famose tango shoes della casa di moda, che hanno saputo rilanciare.
La collezione haute couture 2016
Negli ultimi anni sempre più giovani attrici e altri personaggi famosi hanno indossato gli abiti di Valentino, contribuendone ancora di più al successo. Alla serata degli Oscar 2016 ad esempio sia Olivia Wilde sia Sunrise Coigney, la moglie di Mark Ruffalo, indossavano abiti della collezione di alta moda primavera/estate di quest’anno.
Olivia Wilde in Valentino agli Oscar 2016
Nel 2012 Valentino è stato comprato da Mayhoola for Investments, un fondo d’investimenti legato alla famiglia reale del Qatar, per circa 720 milioni di euro. Dal 2007 apparteneva alla società di private equity inglese Pemira. Ora gli investitori si aspettano una offerta pubblica iniziale per la quotazione in borsa, ma l’amministratore delegato della società ha escluso che possa avvenire prima del 2017. Oggi Valentino ha 160 negozi in tutto il mondo. Entro la fine di marzo aprirà una nuova boutique a Londra, in Bond Street, e nei prossimi mesi in Germania, Miami e a Honolulu, negli Stati Uniti, e a Tokyo, in Giappone. La collezione donna autunno-inverno 2016-17 sfilerà a Parigi l’8 marzo.