Si parla già di 5G
Ci farà andare velocissimissimi su internet con smartphone e tablet, ma non arriverà con la stessa rapidità: ci sono ancora un sacco di cose da decidere e soldi da spendere
Al Mobile World Congress (MWC), la più importante fiera dell’elettronica dedicata ai cellulari che termina oggi a Barcellona (Spagna), la compagnia telefonica statunitense Verizon ha annunciato di avere iniziato i primi test per la tecnologia 5G, che in futuro sostituirà l’attuale 4G offrendo una velocità di connessione mobile maggiore e migliore copertura. L’annuncio era stato anticipato nei giorni scorsi dai siti di tecnologia e si è aggiunto a quelli di altri operatori e aziende, che al MWC hanno confermato di essere già al lavoro per sviluppare il 5G. Questa nuova tecnologia non sarà comunque disponibile prima del 2020, stimano i principali osservatori, e richiederà la collaborazione dei produttori di dispositivi e dei più importanti operatori telefonici, con investimenti da svariati miliardi di euro.
G per generazione
In media una nuova generazione di tecnologie cellulari diventa standard ogni 10 anni. La più recente, il 4G, è emersa all’inizio di questo decennio ed è diventato uno standard a partire dal 2012, dopo non poche difficoltà sul mettere d’accordo governi, operatori e produttori di telefoni sulle frequenze e i sistemi da utilizzare. A dirla tutta, sotto la sigla 4G (la “g” sta per generazione) sono raccolte tecnologie di trasmissione diverse tra loro e che variano a seconda dei paesi. In comune, questi sistemi hanno alcuni requisiti base legati alla larghezza di banda messa a disposizione degli utenti e al modo in cui sono trasmessi i dati dalle antenne e ricevuti dai dispositivi.
Verso il 5G
Le compagnie telefoniche in molte parti del mondo stanno lavorando per estendere le loro reti 4G, migliorare la copertura e offrire una banda minima veloce a sufficienza per scaricare file piuttosto pesanti sul proprio dispositivo mobile. Gli investimenti sono quindi concentrati in questo senso, ma sono comunque in corso le prime sperimentazioni per tecnologie che un giorno potrebbero rientrare negli standard del 5G. Il lavoro dei ricercatori è condizionato dai requisiti minimi identificati dalla Next Generation Mobile Networks Alliance (NGMN), l’associazione che si occupa di identificare e promuovere lo sviluppo delle future generazioni di tecnologie cellulari.
Le linee guida per una rete 5G prevedono:
• velocità di diversi megabit per secondo per decine di migliaia di utenti collegati nella stessa area;
• possibilità di gestire centinaia di migliaia di connessioni simultanee per dispositivi di vario tipo;
• migliore resa del segnale radio e della copertura;
• maggiore efficienza energetica.
• tempi molto più rapidi di risposta rispetto al 4G.
Chi si sta occupando di sviluppare il 5G deve tenere in considerazione queste e altre specifiche, che pongono grandi difficoltà tecniche. Non è per esempio chiaro come si potrà raggiungere un minore consumo energetico per l’utilizzo del 5G, anche perché non sono stati ancora fissati dei massimi dalla NGMN. Questo passaggio riguarda sia i ripetitori sia i singoli dispositivi: un 5G che consuma poco permetterebbe di ridurre il consumo della batteria del proprio telefono e, al tempo stesso, renderebbe possibile la connessione di dispositivi più piccoli e di vario tipo, la cosiddetta “Internet delle cose”. L’idea è che oltre ai telefoni e ai tablet, alle nuove reti si possano facilmente collegare smartwatch, bracciali per il fitness, automobili, biciclette, semafori, distributori di bibite e qualsiasi altra cosa che sia dotata di chip per dialogare online con altri sistemi. Per questo motivo la NGMN richiede la capacità per le reti 5G di gestire simultaneamente così tante connessioni.
Il 5G c’è già (circa)
A Guildford, nel Surrey (Regno Unito), in un certo senso il 5G esiste già, grazie agli esperimenti che stanno conducendo i ricercatori della University of Surrey, dove parte del campus è attrezzata per la copertura con il 5G. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Samsung e Fujitsu e ha portato allo sviluppo di varie tecnologie, alcune delle quali permettono di avere connessioni 100 volte più veloci del classico 4G. Un intero film in alta definizione può quindi essere scaricato su un tablet in cinque secondi circa, rispetto alla decina di minuti necessaria su una normale rete 4G. Rahim Tafazolli, responsabile del progetto di ricerca a Guildford, ha spiegato al New York Times che “la tecnologia funziona già in ambiente di laboratorio: ora dobbiamo dimostrare che funziona anche nella vita reale”.
Nelle fasi di sviluppo delle nuove tecnologie mobili c’è di solito un’alta concorrenza tra i principali produttori: chi trova il sistema più pratico e sostenibile economicamente ha, di solito, più possibilità di vederselo accettato come nuovo standard. In gioco ci sono interessi enormi, soprattutto per quanto riguarda le aziende che materialmente costruiscono le antenne, i ripetitori e gli altri sistemi che diffondono il segnale sul territorio. Gli operatori fanno poi riferimento a loro per avere gli strumenti per aggiornare le loro reti cellulari.
I piani di Facebook
Sempre nel corso del MWC, il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, ha proposto che per lo sviluppo del 5G ci sia una maggiore collaborazione tra i principali protagonisti dell’industria. Un maggiore coordinamento dovrebbe consentire di identificare in tempi più rapidi gli standard e accelerare la loro introduzione. Facebook ha già ricevuto la disponibilità di Intel e Nokia Oyj per lo sviluppo, con gli operatori Deutsche Telekom AG e SK Telecom che testeranno le nuove tecnologie man mano che saranno messe a disposizione. Facebook, da parte sua, vuole lavorare sugli aspetti di innovazione per ridurre i costi, in modo che gli operatori possano adottare più facilmente il 5G senza indebitarsi troppo: naturalmente connessioni più veloci e affidabili interessano molto al social network, che sta puntando su servizi che richiedono banda come i video e le applicazioni per la realtà virtuale.
Dubbi e critiche
Alcuni analisti hanno sollevato dubbi circa la fretta con cui ci si sta muovendo verso il 5G, considerato che le reti 4G iniziano solo adesso a essere diffuse nelle economie avanzate, mentre sono del tutto assenti nei paesi in via di sviluppo, dove la scarsa disponibilità di banda continua a essere un problema per milioni di persone, di fatto tagliate fuori da Internet. Il 4G offre inoltre una velocità di connessione sufficiente per la maggior parte delle attività che si fanno da mobile, quindi converrebbe puntare sulla sua espansione e intanto rientrare dagli investimenti effettuati per la sua installazione, dicono i più scettici. C’è infine il problema non indifferente dello spettro radio da affidare a questa nuova tecnologia, superando l’attuale affollamento di frequenze per i vari tipi di servizi senza fili. L’allocazione delle frequenze spetta agli stati e ha quindi tempi tecnici e burocratici che potrebbero rallentare la diffusione del nuovo standard.