Chi è Virginia Raggi
È la candidata a sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle ed è stata finora consigliera comunale
Virginia Raggi è stata scelta come candidata sindaco per il comune di Roma dagli iscritti al Movimento 5 Stelle, nelle votazioni online che si sono tenute martedì 23 febbraio. Potevano decidere uno tra i cinque più votati al primo turno delle “comunarie”, le primarie del M5S, tra i quali c’era appunto Virginia Raggi. Lo scorso 18 febbraio si erano presentati circa 200 candidati e ne erano stati selezionati 48. I dieci più votati hanno ottenuto accesso al secondo turno: cinque di loro avevano rinunciato, in corsa ne erano rimasti cinque e Virginia Raggi ha vinto. Alla votazione hanno partecipato 3.862 iscritti su circa 9.500 (poco più di un terzo) e Raggi ha ottenuto il 45,5 per cento dei voti, pari a 1.764 voti (il secondo classificato Marcello De Vito ne ha presi 1.347). Raggi era da tempo descritta dalla stampa come la più popolare esponente locale del M5S in città.
Virginia Raggi ha 37 anni, è nata e cresciuta a Roma, nel quartiere San Giovanni, e poi a 26 anni si è trasferita nel quartiere Ottavia, nella periferia nord. Si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Roma Tre ed è specializzata in diritto d’autore, proprietà intellettuale e nuove tecnologie. Nel 2007 è stata nominata Cultore della Materia presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. Raggi racconta di aver fatto volontariato in alcuni canili della città e di aver creato alcuni Gruppi di Acquisto Solidale.
La Stampa scrive che Raggi «a Roma ha saputo lavorare astutamente col mondo di SEL, con associazioni come la Ex Lavanderia, con occupazioni solidali di luoghi come l’ex Manicomio Provinciale Santa Maria della Pietà». E scrive anche che Raggi lavora in un importante studio legale, che secondo alcuni «sarebbe troppo vicino a Forza Italia». Quando il voto era ancora in corso è infatti circolato online un presunto documento che accusava Raggi di lavorare per lo studio che in passato ha assistito Cesare Previti, Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Mediaset, per esempio nella denuncia alla Rai per la trasmissione Raiot di Sabina Guzzanti. Raggi ha replicato annunciando su Facebook: «Stanno facendo di tutto per screditarmi anche oggi durante il voto. E così, dopo la bufala di Mafia Capitale (il nome della Raggi compariva per sbaglio nelle carte degli inquirenti, ndr), eccone un’altra. Ma le bugie hanno le gambe corte. I miei colleghi avvocati sono molto contenti di poter lavorare finalmente a qualcosa di leggero e facile. Ma quanta paura vi faccio?».
Raggi ha cominciato a fare politica con il Movimento 5 Stelle nel marzo del 2011 e nel 2013 è stata eletta consigliera comunale con 1.525 preferenze. In questi anni si è occupata soprattutto di scuola e ambiente, dall’opposizione. Dopo la fine delle votazioni online, sul blog di Beppe Grillo è stata pubblicata una dichiarazione di Virginia Raggi:
«Mafia Capitale ci ha dimostrato che a Roma la vera politica non la fanno i partiti, ma i cittadini romani. Quelli che si svegliano alle 5 del mattino ogni giorno e attendono ore prima che passi l’autobus che li porti a lavoro. La politica la fanno tutte quelle mamme che si fanno in quattro per trovare un asilo pubblico decente per il proprio bambino.
La fanno i commercianti, i liberi professionisti, gli artigiani che pagano le tasse più alte d’Italia ricevendo servizi scadenti. La politica a Roma la devono fare i musei, i parchi, il centro storico e le periferie. Non siamo solo una città, siamo storia. E qualcuno ha provato a cancellarci, speculando sulle nostre spalle. Ora è il momento di prenderci la nostra rivincita.
Sarà un compito difficile e ne sono pienamente consapevole, ma non mi spaventa. A essere spaventati sono coloro che vogliono che resti tutto com’è. Perché non è vero che Roma non può tornare al pari di grandi metropoli europee come Berlino e Parigi, non è vero che la Capitale non può rinascere. Possiamo tornare ad essere città del mondo ed è il momento di riprenderci la nostra storia. #RomaAiRomani!»
Quelle di Roma saranno elezioni anticipate, arrivate in seguito alla decadenza da sindaco di Ignazio Marino – dopo le sue dimissioni, il ritiro di quelle dimissioni e le successive dimissioni della sua giunta – e una stagione politica molto confusa e drammatica per la città, a causa degli scandali, delle inchieste giudiziarie e dell’impopolarità dell’amministrazione pubblica. Gli altri candidati a sindaco di Roma sono Guido Bertolaso per il centrodestra (sostenuto da Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, anche se tra qualche turbolenza, e forse da Matteo Salvini), Alfio Marchini che correrà da indipendente con l’appoggio di NCD e Stefano Fassina, già responsabile economia del PD ai tempi della segreteria Bersani, e oggi deputato di Sinistra Italiana (partito nato dall’unione di SEL e alcuni fuoriusciti dal PD). Il PD sceglierà il suo candidato il prossimo 6 marzo con le primarie. Il favorito è Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, ex radicale.
Raggi, insieme a tutti gli altri candidati del Movimento 5 Stelle al consiglio comunale, ha sottoscritto un contratto che la impegna a pagare una penale molto alta e a dimettersi in caso arrechi un “danno di immagine” al movimento. Il contratto la impegna inoltre, una volta eletta, a far approvare preventivamente allo staff di Beppe Grillo tutti gli atti amministrativi di una certa importanza.