Alessandro e Giuseppe Laterza contro il monopolio di Mondadori
I due importanti editori prendono posizione contro l'acquisizione di RCS Libri, dicendo che causerà un impoverimento del panorama culturale italiano
Il 23 febbraio Repubblica ha pubblicato una lettera di Alessandro e Giuseppe Laterza – gli editori di Laterza, una delle case editrici indipendenti più importanti in Italia – in vista della decisione che dovrà prendere l’Antitrust a proposito dell’acquisizione di RCS Libri da parte di Mondadori. I due editori hanno criticato la posizione di mercato dominante in cui viene a trovarsi Mondadori, e sottolineato in quali settori questa posizione si farà più sentire: dall’acquisizione dei diritti d’autore di opere italiane e straniere, all’editoria, alla distribuzione di ebook. Secondo Laterza la diminuzione della concorrenza nel settore librario porterà a un impoverimento culturale perché i librai saranno costretti a dare la precedenza ed esporre i libri pubblicati dal gruppo Mondadori.
Sempre su Repubblica di oggi Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale della Nave di Teseo dopo avere lasciato Bompiani, ha annunciato di voler acquistare la sua vecchia casa editrice, se l’Antitrust ne imporrà la vendita a Mondadori. La decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è attesa per la prima metà di marzo.
La lettera di Alessandro e Giuseppe Laterza pubblicata oggi da Repubblica
«Chiunque abbia a cuore i libri e la cultura dovrebbe leggere il documento dell’Antitrust relativo all’acquisizione di Rizzoli da parte di Mondadori.
Per ciascun settore in cui opererà il neonato gigante ‘Mondazzoli’ l’Antitrust espone con grande chiarezza i dati raccolti negli ultimi due mesi. (Il gigante peraltro produce oltre ai libri anche periodici ed è a sua volta parte di un grande gruppo multimediale come Fininvest, attivo anche nella televisione, nel cinema e nella raccolta pubblicitaria). Nel corso dell’indagine le quote di mercato dei principali gruppi editoriali italiani vengono confrontate in volume e a valore, negli scorsi anni e dopo la fusione. Quello che ne risulta è un panorama inquietante per il futuro della diffusione dei libri in Italia».