Cosa si dice di “Love”
È una nuova serie tv scritta da Judd Apatow e uscita su Netflix nel weekend: da vedere se vi piacciono "Girls" e "Togetherness"
Love è una nuova serie tv creata da Judd Apatow, uno dei più apprezzati sceneggiatori di Hollywood, famoso per serie come Freaks and Geeks e Girls e film come 40 anni vergine. La prima stagione di Love, che è una commedia, è uscita sul servizio di streaming Netflix – anche in Italia – il 19 febbraio, ed è composta da dieci episodi che durano dai 25 ai 45 minuti ciascuno. I due protagonisti di Love sono interpretati da Gillian Jacobs, conosciuta soprattutto per essere stata una delle protagoniste della serie di NBC Community, e da Paul Rust, un comico e autore americano al suo primo ruolo importante da attore. Love è una delle produzioni originali di Netflix più importanti e attese del 2016, ed è stata scritta, oltre che da Apatow, dallo stesso Rust e da Lesley Arfin, che aveva già sceneggiato la prima stagione di Girls.
Love racconta la storia della relazione tra Mickey e Gus, una ragazza e un ragazzo di Los Angeles molto diversi tra loro, entrambi sui trent’anni e entrambi appena usciti da un’altra storia. Mickey lavora in una radio di Los Angeles, ha qualche problema con l’abuso di psicofarmaci ed è una ragazza cinica e disillusa: nel primo episodio si lascia con Eric, un cocainomane che vive ancora con la madre. Gus invece lavora come tutor per una bambina attrice, e dopo che lascia la sua ragazza che l’ha tradito va a vivere in un condominio un po’ squallido alla periferia di Los Angeles. Gus è molto gentile con tutti, goffo e fisicamente poco attraente, con evidenti problemi a relazionarsi con le ragazze e in generale con le persone. Mickey e Gus si incontrano alla fine del primo episodio in un supermercato: la serie racconta di come i due stringano un legame sentimentale nonostante – e proprio grazie – ai caratteri opposti.
Variety ha paragonato Love alle sempre più popolari «comedy su personaggi urbani ossessionati da se stessi in stadi differenti della propria vita o delle proprie relazioni», come You’re the Worst di FX o Togetherness e Girls di HBO. Molti critici americani hanno infatti notato come la trama della serie non sia particolarmente originale, così come l’idea del “ragazzo sfigato che incontra la ragazza allo sbando e la riporta sui binari”. Ciononostante, scrive l’Hollywood Reporter, è molto efficace e divertente, seppure in maniera un po’ discontinua, ed è trainata dalla bravura di Jacobs: «a volte l’humour dovuto all’imbarazzo di certe situazioni è tutto ciò che impedisce alla serie di diventare insostenibile, come nel caso dell’appuntamento tra Gus e la coinquilina australiana di Mickey (la meravigliosa Claudia O’Doherty)». Secondo Indiewire la serie è diversa da tutte le altre “rom-com” (romance comedy) viste finora: «la costruzione generale della trama prepara gli spettatori come una normale commedia romantica: una cotta seguita dalla chimica e la negazione della relazione prima che i due finalmente si mettano insieme. Ma mentre vi culla in un finto terreno familiare, Love si assicura di scuotere le cose, con episodi che rompono i pattern che vi aspettate da questa vecchia storia e momenti che ribaltano quello che “dovrebbe” accadere in una commedia televisiva».
Secondo diversi critici però Love soffre di un problema tipico delle produzioni di Netflix: dato che gli episodi sono diffusi in blocco tutti insieme, e che vengono visti da moltissimi spettatori uno di fila all’altro, la serie non ha un grande “ritmo”, se paragonata ad altre comedy trasmesse settimanalmente in televisione. Caroline Framke su Vox ha scritto che «ci mette davvero troppo a farvi capire perché la relazione tra Gus e Mickey meriti la propria serie». Framke spiega che se non avesse dovuto scriverne una recensione non sarebbe andata avanti oltre il secondo episodio, e che è un peccato, perché la seconda parte della serie è molto migliore della prima. Anche David Sims sull’Atlantic ha scritto una cosa simile, sostenendo che i primi due episodi perdono troppo tempo a raccontare le storie personali dei due protagonisti trascurando il lato più divertente che ci si aspetta da una comedy: più avanti nella serie ci sono molti momenti divertenti, scrive, ma per arrivarci gli spettatori devono davvero appassionarsi ai due protagonisti. Scrive The Verge però che, come in molti film di Apatow, «questi non sono persone che ti attraggono, e le loro relazioni sembrano fare più male che bene a entrambi. È difficile per gli spettatori appassionarsi davvero in una coppia così male assortita, specialmente quando la loro relazione sembra esacerbare i loro problemi invece che attenuarli».