Gli uomini di Neanderthal non erano poi così male
La comunità scientifica li ha descritti a lungo come brutti e stupidi, ma un nuovo studio dimostra che si accoppiavano con i nostri antenati e ci hanno trasmesso molto
di Faye Flam - Bloomberg
Gli scienziati stanno finalmente iniziando a essere più gentili con gli uomini di Neanderthal, e superare alcuni pregiudizi che non avevano alcun fondamento scientifico. Fino a pochi anni fa molti antropologi non credevano fosse possibile che gli uomini di Neanderthal avessero contribuito alla diffusione della specie umana, perché erano troppo brutti per attrarre sessualmente i loro contemporanei umani più evoluti. Gli scienziati però avevano torto: alcuni test sul DNA condotti sei anni fa hanno dimostrato che molti antenati degli esseri umani contemporanei hanno avuto rapporti sessuali con gli uomini di Neanderthal. Adesso sappiamo nei dettagli come i rapporti sessuali con l’Homo neanderthalensis abbiano contribuito al patrimonio genetico dell’Homo sapiens moderno.
I nostri cugini del Pleistocene hanno ancora un problema di immagine e la colpa è in gran parte degli scienziati, ha detto John Hawks, un antropologo della University of Wisconsin che ha difeso strenuamente l’uomo di Neanderthal con una serie di post sul suo blog chiamati “Neanderthal Anti Defamation Files” (file contro la diffamazione dei Neanderthal). Non solo gli scienziati hanno contribuito a creare l’idea che gli uomini di Neanderthal fossero brutti, ma li hanno anche definiti stupidi. Non sembra essere stata una mossa intelligente. Di sicuro gli uomini contemporanei e quelli di Neanderthal hanno un rapporto complicato.
Circa 350mila anni fa in Africa gli esseri umani preistorici iniziarono a differenziarsi in due “rami”. Uno si evolse gradualmente diventando il vero e proprio homo sapiens moderno, probabilmente circa 200mila anni fa. Il ramo dei Neanderthal invece lasciò l’Africa per spostarsi in Europa e Asia. Molto tempo dopo anche i cosiddetti uomini moderni si spostarono a nord, e i due rami si incontrarono. I test sul DNA dimostrano che l’evoluzione dei due rami prese direzioni diverse nel periodo di separazione, ma non abbastanza da impedire che avessero rapporti sessuali e si riproducessero.
Le scoperte sono state possibili grazie alla capacità di leggere il DNA ottenuto da ossa antiche. Questo progresso ha permesso agli scienziati di riconoscere alcune sequenze presenti negli uomini contemporanei: il DNA dell’uomo di Neanderthal costituisce tra l’uno e il cinque per cento del DNA delle persone che hanno antenati europei, asiatici, australiani o di nativi americani. Per scoprire quali fossero gli effetti di questi segmenti di DNA degli uomini di Neanderthal sulle persone, alcuni scienziati hanno esaminato dati genetici e medici di un gruppo di 28mila persone. I risultati dello studio, pubblicati giovedì 14 febbraio sulla rivista Science, mostrano come il DNA dei Neanderthal sia associato a una serie di caratteristiche e alla predisposizione a vari problemi di salute.
Alcuni segmenti di DNA Neanderthal aumentavano il rischio del portatore di sviluppare lesioni cutanee come la cheratosi solare; altri provocavano una coagulazione più veloce del sangue, aumentando quindi leggermente il rischio di ictus; alcuni segmenti ancora aumentavano il rischio di depressione, mentre altri lo diminuivano; alcuni geni Neanderthal alzavano il rischio di dipendenza da tabacco negli esseri umani contemporanei (ma questo probabilmente non era un problema per gli uomini di Neanderthal: sapevano controllare il fuoco ma non ci sono prove che fumassero, neanche dopo aver fatto sesso con gli esseri umani moderni).
Una scoperta che potrebbe spiegare la moderna ossessione per la diete “paleo” – in estrema sintesi: mangia come mangiavano i cavernicoli – è un tratto di DNA che influenza la capacità di digerire i carboidrati. Sembra che gli uomini di Neanderthal non fossero “attrezzati” come gli uomini moderni per mangiare carboidrati. Sembra che le caratteristiche negative associate al DNA Neanderthal siano leggermente di più rispetto a quelle positive, ma non sarebbero comunque abbastanza da destare preoccupazione secondo il genetista Josh Akey, che ha collaborato allo studio.
In ogni caso, ci si chiede ancora se questi geni dovrebbero essere considerati imbarazzanti, in quanto indicherebbero il superamento di una specie di tabù sulle specie. E gli scienziati si chiedono ancora se gli uomini di Neanderthal fossero una specie distinta. I biologi non credono più alla regola secondo cui animali di specie diverse non si accoppiano mai. Ci sono troppe eccezioni: grizzly e orsi polari, leoni e tigri, e cani e lupi.
Secondo Hawks gli uomini di Neanderthal avevano molti tratti che sembrano fondamentali per gli esseri umani. Anche questa è una nuova scoperta: fino a poco tempo fa non erano state mai trovate prove del fatto che gli uomini di Neanderthal potessero creare arte, gioielli o strumenti complessi fatti di ossa. Si pensava – sbagliando – che non fossero in grado di produrre forme di simbolismo, e alcuni scienziati credevano che non potessero parlare. Ma poi furono trovate perle fatte da uomini di Neanderthal, pigmenti di pittura e utensili di ossa destinati alla lavorazione della pelle, ha raccontato Hawks. Inoltre, esseri umani e uomini di Neanderthal hanno in comune particolari tratti fisiologici nella struttura del cavo orale e dell’orecchio interno che sarebbero fondamentali per poter parlare e rilevare le frequenze comuni del linguaggio.
Gli scienziati hanno anche rivisto la loro opinione sull’estinzione degli uomini di Neanderthal, che per lungo tempo è stata attribuita a una loro mancanza di qualche tipo. Secondo Hawks, è probabile che non sia stato nessun evento drammatico a causarne l’estinzione: probabilmente rappresentavano una piccola parte della popolazione mondiale, e quando gruppi di uomini moderni più grandi li hanno raggiunti in Europa sono stati assorbiti. E qui qualcuno potrebbe tornare a chiedersi chi mai avrebbe voluto assorbirli. Gli uomini di Neanderthal possono anche avere un aspetto strano nelle ricostruzioni dei musei, ma gli antropologi sottolineano che i cosiddetti “uomini moderni” di 50mila anni fa non assomigliavano affatto ai Flintstones, e tanto meno alle donne delle caverne in bikini dei film. Per quanto ne sappiamo, alcuni di loro erano grandi cuochi o cantanti. Il fatto che ci siamo fatti beffe di loro per così tanto tempo dice più sui nostri difetti di quanto dica dei loro.
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