Di Maio sulla legge Cirinnà, il PD e l’«autostrada verso la dittatura»
Il vicepresidente della Camera ha spiegato la posizione del suo partito e ha chiesto a Renzi di far votare il ddl Cirinnà così com'è
Domenica 21 febbraio il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, del Movimento 5 Stelle, è stato ospite del programma In mezz’ora condotto da Lucia Annunziata e ha confermato la disponibilità del suo partito a votare «articolo per articolo, emendamento per emendamento» il ddl Cirinnà sulle unioni civili, compresa la stepchild adoption. Di Maio ha però spiegato che il Movimento non vuole votare – come non lo ha votato in passato – il cosiddetto “supercanguro“, un emendamento del PD che avrebbe eliminato molti altri emendamenti presentati dalle opposizioni. E questo perché il “supercanguro”, ha detto Di Maio, «è un’autostrada verso la dittatura»:
«Il presidente del Consiglio non è capace neanche di portare a casa una legge sulle unioni civili perché il suo partito è spaccato. Ma la principale forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle, sta dicendo al governo: “Guardate che noi ci siamo sempre stati al cento per cento sulle unioni civili”. Il vero problema è che nel Pd ci sono mille correnti che si stanno combattendo, c’è una guerra fra bande e ci sono molti che non vogliono le unioni civili. Io lancio un appello a Renzi: noi sulle unioni civili ci siamo al cento per cento, il Pd vuole vuole votare questa legge e la votiamo in pochi in pochi giorni come dicono i tecnici del Senato o vuole giocare sulla pelle delle persone? Noi non vogliamo votare il canguro che è un’autostrada verso la dittatura»
Mercoledì 24 febbraio ricomincerà la discussione al Senato sul ddl Cirinnà interrotta la scorsa settimana dopo che era saltato il patto tra Lega e PD: la Lega aveva ritirato la maggior parte dei sei mila emendamenti presentati (lasciandone in piedi circa 600) ma il PD non aveva ritirato il supercanguro. A quel punto il M5S, che aveva detto di voler sostenere la legge, ha annunciato che non avrebbe votato a favore del supercanguro. Domenica il presidente del Consiglio e segretario del PD, Matteo Renzi, è intervenuto all’Assemblea nazionale del partito, dove, tre le altre cose, ha parlato anche di cosa succederà al ddl Cirinnà sulle unioni civili. Renzi ha detto che per far approvare la legge potrebbe essere necessario fare un nuovo accordo con la maggioranza che sostiene il governo. Si tratta di una frase che sembra implicare l’eliminazione dal testo della legge dell’articolo 5, quello che estende la stepchild adoption anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso, a cui NCD è contraria.