La squadra danese che sceglie i giocatori come in “Moneyball”
Cioè usando statistiche e modelli e investendo poco in giocatori affermati, un esperimento che sembra funzionare piuttosto bene
In una delle partite di andata dei sedicesimi di finale di Europa League, la semisconosciuta squadra danese del Midtjylland ha sorprendentemente sconfitto 2-1 il Manchester United, una delle squadre di calcio più famose e ricche al mondo. In questa stagione il Manchester United di Louis Van Gaal sta andando piuttosto male, ma la vittoria del Midtjylland rimane comunque un eccellente risultato sportivo per le grandi differenze che dividono le due squadre e soprattutto per la strana storia dei danesi.
Il Midtjylland fu fondato nel 1999 e da allora ha sede a Herning, città di circa 40 mila abitanti nella regione dello Jutland centrale. La cosa che la rende particolare è che da alcuni anni è gestita quasi esclusivamente sulla base di modelli statistici e matematici, usati sia per studiare il rendimento dei suoi giocatori sia per decidere come operare nel mercato. Da due anni il Midtjylland è di proprietà di Matthew Benham, statistico inglese, e gestita da Rasmus Ankersen, ex calciatore danese che alcuni anni fa scrisse un libro di successo sulla statistica sportiva. Con la nuova gestione il Midtjylland è riuscito vincere il suo primo campionato.
Oltre ad essere il proprietario del Midtjylland dal 2014, Matthew Benham è anche proprietario del Brentford, la squadra inglese per cui tifa fin da bambino e che riuscì a rilevare nel 2012 grazie ai soldi guadagnati con la Smartodds, società che utilizza modelli matematici per prevedere risultati sportivi, un tipo di conoscenza molto utile alle società di scommesse. Sotto la sua gestione il Brentford ha ottenuto in poco tempo la promozione in Championship, la seconda divisione inglese.
Dopo aver letto il libro scritto da Rasmus Ankersen sulla statistica sportiva, Benham si appassionò alla questione dei talenti sportivi “nascosti”, cioè quei giocatori che in apparenza sembrano mediocri e senza particolari punti di forza ma che a livello statistico rivelano abilità speciali. Secondo la teoria di Ankersen, queste abilità nascoste sono la base per la formazione di una squadra competitiva senza la necessità di fare grossi investimenti: più o meno quello che accade nel film Moneyball. Anche altre squadre di calcio usano statistiche e modelli per valutare condizioni fisiche e prospettive dei propri calciatori o di quelli che vogliono acquistare, ma il Midtjylland è l’unica squadra europea famosa per farlo con costanza.
Quando Brentford conobbe Ankersen, i due decisero di acquistare il Midtjylland, squadra per cui Ankersen tifava e che era in vendita a circa cinque milioni di euro. La loro gestione del club ha portato subito grandi risultati. La scorsa stagione il Midtjylland ha vinto il suo primo titolo nazionale grazie a un sistema di gioco molto ordinato ed efficienti schemi su calci piazzati con giocatori che fino a poco tempo prima considerati erano considerati solamente mediocri.
Un esempio di questo è Tim Sparv, centrocampista difensivo finlandese che fu selezionato dalla seconda divisione tedesca dopo che le sue statistiche attirarono l’attenzione. Ankersen lo ha definito scherzando «la nostra stella senza statistiche». Sparv non eccelle in nessuno degli aspetti che di solito vengono considerati importanti per determinare la qualità di un centrocampista difensivo, come il numero di contrasti vinti o di palle recuperate. I modelli usati dai dirigenti del Midtjylland indicavano però che Sparv aveva un senso della posizione molto buono, e che quindi aveva meno bisogno di fare contrasti o recuperare palloni rispetto ad altri giocatori: «Vede i problemi prima che arrivino e non è costretto a compiere scelte di gioco avventate».
Il momento più alto nella carriera di Sparv fu il gol del vantaggio segnato contro la squadra inglese del Southampton nell’ultimo turno di qualificazione di UEFA Europa League prima dei gironi, contribuendo in modo decisivo al passaggio del turno.
Il successo del Midtjylland non è dovuto esclusivamente all’ampio uso di statistiche e modelli matematici. Il club, nelle sua breve storia, ha sempre cresciuto un buon numero di giocatori di qualità. La sua scuola calcio è una delle più note in Danimarca. Il club si è dotato inoltre di molte società satellite, ovvero squadre di calcio minori da cui può selezionare i giovani più interessanti. Ad oggi il Midtjylland ha squadre satellite in Africa, in India e un centinaio in tutta la Danimarca. Simon Poulsen del PSV Eindhoven, Magnus Troest del Novara, Simon Kjaer del Fenerbahce, Viktor Fischer dell’Ajax e Winston Reid del West Ham hanno tutti giocato nelle giovanili del Midtjylland.
Anche oggi la squadra ha molti giocatori interessanti. Il più promettente è Pione Sisto, nato in Uganda da genitori originari del Sud Sudan e con nazionalità danese. Sisto ha segnato il gol del pareggio contro il Manchester United e da diversi mesi alcune importanti squadre europee hanno cominciato a seguirlo. Lo scorso anno è stato il miglior giocatore dal campionato danese ed è stato convocato per la prima volta in nazionale (per festeggiare, i suoi genitori hanno eseguito una danza tribale durante la conferenza stampa di presentazione). A vederlo, Sisto sembra veramente molto promettente: fisicamente superiore alla media e molto resistente, è velocissimo e molto bravo tecnicamente.
Dopo la partita contro il Manchester United – la prima che la squadra giocava da quasi due mesi, dato che il campionato danese si ferma ogni anno da novembre a febbraio – l’allenatore del West Ham Slaven Bilic, ospite di una trasmissione televisiva inglese, ha detto di essere molto interessato a Sisto e di volerlo acquistare. Oltre a Sisto, in rosa ci sono altri giocatori interessanti: come Václav Kadlec, talento ceco cresciuto nello Sparta Praga, il centrocampista norvegese di origini indiane Harmeet Singh, l’ala sinistra austriaca Daniel Royer e il 18enne trequartista danese Mikkel Duelund.