Domenica si vota in Niger
L'attuale presidente Mahamadou Issoufou si è ricandidato e il suo principale oppositore si trova in carcere: le cose da sapere
Il 21 febbraio in Niger si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali e per rinnovare i 113 seggi dell’Assemblea nazionale (l’eventuale secondo turno delle presidenziali si terrebbe il 20 marzo). L’attuale presidente è Mahamadou Issoufou, che si ricandida per un secondo mandato con il Partito nigerino per la democrazia e il socialismo (PNDS).
Il Niger è uno stato africano che confina a sud-est con le zone della Nigeria controllate dal gruppo fondamentalista Boko Haram. È un’ex-colonia francese e il francese è anche la sua lingua ufficiale. La maggioranza dei 17 milioni di abitanti è di religione musulmana, mentre una piccola percentuale è cristiana (circa lo 0,5 per cento della popolazione).
L’attuale presidente e i suoi principali avversari
Mahamadou Issoufou, il presidente uscente, è stato eletto nell’aprile del 2011 con il 57,95 per cento dei voti: prima è stato primo ministro (1993-1994), presidente dell’Assemblea nazionale (1995-1996), deputato (1999-2009) ed si è candidato quattro volte prima di essere eletto alla presidenza. Una volta al potere, ha sviluppato un programma chiamato “Rinascimento” basato su sicurezza, sviluppo economico e delle infrastrutture, consolidamento della democrazia e occupazione giovanile. Ma l’opposizione ha molto criticato il suo operato, soprattutto in materia di sicurezza. Se sarà rieletto, Issoufou ha promesso di attuare la seconda fase di questo programma.
Contro Issoufou ci sono quattro principali candidati. In totale, hanno provato a candidarsi 15 persone, ma la Corte costituzionale del paese ha giudicato alcuni “moralmente inetti” per una serie di “irregolarità” e reati (compreso aver avuto relazioni con donne sposate). C’è un preciso articolo nella Costituzione del Niger che richiede al presidente di essere sano fisicamente, mentalmente e moralmente. Per riuscire a vincere contro l’attuale presidente, lo scorso gennaio i principali partiti di opposizione hanno fatto un accordo chiamato Coalizione per l’alternanza (COPA 2016) in base alla quale, se si dovesse arrivare al secondo turno, il candidato principale contro Issoufou verrà sostenuto dagli altri partiti che hanno aderito.
Tra gli avversari di Issoufou ci sono Seyni Oumarou, 65 anni, leader del Movimento nazionale per una società dello sviluppo (MNSD), partito che è stato al potere tra il 1989 e il 1993 e poi dal 1999 al 2010. Oumarou è stato primo ministro tra il 2007 a il 2009 e ha messo al centro della campagna elettorale la questione rurale e i diritti dei contadini. Mahamane Ousmane ha 66 anni, è stato il primo presidente del Niger eletto democraticamente nel 1993 ed è stato deposto con un colpo di stato militare nel 1996. Ha guidato anche l’Assemblea nazionale tra il 1999 e il 2009. Si è candidato con il Movimento del Niger per il rinnovamento democratico (MNRD), creato da appena tre anni. Ha studiato economia in Francia e in Canada, è molto critico nei confronti di Mahamadou Issoufou («I manager che hanno esperienza e competenza vengono messi da parte perché non la pensano come il presidente» ha detto). Ousmane ha promesso di attuare un programma che abbia come priorità la scuola, l’occupazione, l’energia e l’acqua. Amadou Boubacar Cissé, 67 anni, è soprannominato “ABC”, è un economista e si è candidato con l’Unione per la Democrazia e la Repubblica (UDR). Nelle precedenti elezioni del 2011 si era candidato non superando il primo turno, aveva sostenuto al secondo turno Mahamadou Issoufou e dopo la vittoria di quest’ultimo era stato nominato ministro. Boubacar Cissé è il candidato più simile a Issoufou: parla di sicurezza, disoccupazione giovanile, solidarietà nazionale e in più di leadership delle donne e tutela dell’ambiente.
Infine si è candidato Hama Amadou, 66 anni, ex presidente dell’Assemblea nazionale che è stato arrestato lo scorso novembre per un reato che ha a che fare con l’attribuzione della maternità di un neonato a una donna che però non l’ha partorito. Candidato con il Movimento democratico nigerino (Moden Lumana), il principale partito di opposizione all’attuale governo, Hama Amadou è in attesa di processo, ha fatto campagna elettorale dal carcere (per due volte gli è stata negata la libertà condizionale) e ha detto che il suo arresto è «politico» e con l’obiettivo di allontanarlo dalla presidenza. È uno dei rivali più pericolosi per Mahamadou Issoufou, che aveva comunque sostenuto nel 2011 dopo essere arrivato terzo. Giudica il mandato dell’attuale presidente «un fallimento totale, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza». In economia le sue priorità sono l’agricoltura e l’allevamento: «In Niger l’86 per cento della popolazione vive nelle aree rurali. Qualsiasi azione economica che non si occupi di questo segmento della popolazione non può contribuire a far funzionare il Niger».
Repressione e brogli
La campagna elettorale è cominciata ufficialmente il 30 gennaio, ma da diversi mesi nel paese ci sono episodi di violenza, arresti di oppositori politici e proteste represse dalla polizia. Oltre ad Amadou è stata arrestata anche Hamsou Garba, una cantante molto popolare in Niger che lo sostiene, ed è stata rilasciata dopo dieci giorni. In una delle sue canzoni più recenti, Garba critica il governo di Issoufou e si augura per lui la stessa fine dell’ex presidente nigeriano Goodluck Jonathan, sconfitto da Muhammadu Buhari nelle presidenziali del marzo 2015. Garba è stata accusata di incitamento alla disobbedienza civile.
In un sondaggio condotto nell’ottobre del 2015 da Afrobarometer, è stato chiesto a un campione di cittadini del Niger quanto fossero soddisfatti di come la democrazia funziona nel loro paese. Molti si sono detti soddisfatti o sufficientemente soddisfatti, ma una significativa minoranza di nigerini (circa un quarto) ha risposto di non esserlo.
Per le votazioni di domenica prossima ci sono diverse preoccupazioni legate a possibili brogli e irregolarità. Per esempio sono stati scoperti trecento seggi “fantasma”, sono state sequestrate 20 mila schede già compilate a favore di Hama Amadou e sono stati rintracciati 25 mila elettori iscritti sui registri elettorali due volte. Sono in corso anche controlli sull’inchiostro ad asciugatura rapida che verrà utilizzato per le schede, in modo che le macchie non rovinino i fogli quando verranno piegati e non creino ambiguità. La Nigeria è il paese che ha fornito la maggior parte del materiale elettorale per le votazioni del Niger. Diversi analisti sostengono che per domenica non è attesa una grande affluenza e che dai sondaggi risulta che la principale preoccupazione degli abitanti del Niger è l’economia e non la qualità della democrazia.