Il nuovo gigantesco radiotelescopio in Cina
Si chiama FAST, ha una parabola larga 500 metri e sarà attivo da settembre per studiare l'Universo e captare gli alieni (se gli va di farsi sentire)
Nella Cina sud-occidentale è iniziato il trasferimento di circa novemila persone che abitano nei dintorni del FAST (Five hundred meter Aperture Spherical Telescope), il più grande radiotelescopio al mondo in fase di completamento e che secondo i programmi sarà attivato il prossimo settembre: lo sgombero è necessario per assicurarsi che nei pressi della grande antenna non ci siano interferenze radio, che potrebbero falsare i dati raccolti dal sistema. Il governo cinese ha investito l’equivalente di oltre 160 milioni di euro per il FAST, con il quale confida di raccogliere nuovi dati per studiare lo Spazio e di captare eventuali comunicazioni extraterrestri. L’obiettivo di identificare onde radio aliene può sembrare fantascientifico, ma è da anni al centro dell’attività del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma di ricerca di comunicazioni prodotte da forme di vita intelligenti portato avanti dall’organizzazione scientifica privata SETI Institute.
Il FAST si trova nella contea di Pingtang, nella provincia sud-occidentale del Guizhou, in un’area montuosa senza grandi centri urbani nelle vicinanze. La sua realizzazione fu proposta nel 1994, ma richiese quasi 13 anni prima di essere approvata: nel 2007 la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma approvò la sua realizzazione con un primo stanziamento di 700 milioni di yuan (quasi 100 milioni di euro). Nei mesi seguenti furono avviati i primi lavori per la realizzazione del grande cantiere, mentre a fine 2008 fu tenuta una cerimonia per la posa della prima pietra. La costruzione vera e propria del radiotelescopio è iniziata nel 2011 e da allora è proseguita speditamente, considerate le grande dimensioni dell’antenna.
Il radiotelescopio FAST è simile a quello dell’osservatorio di Arecibo (NAIC) sull’isola di Porto Rico e diventato famoso grazie al programma SETI e al film “Contact” di Robert Zemeckis con Jodie Foster e basato sul romanzo di fantascienza del grande divulgatore scientifico Carl Sagan. A differenza dei telescopi tradizionali – con i quali si osserva la luce visibile – i radiotelescopi permettono di osservare l’Universo in modo diverso, rilevando le onde radio emesse dai corpi celesti. Il sistema permette di captare segnali a distanza di miliardi di anni luce, offrendo quindi uno strumento importante per studiare non solo l’Universo di oggi, ma anche quello dei primi istanti dopo il Big Bang. Di solito un radiotelescopio è costituito da una o più antenne paraboliche per captare i segnali: più è ampia la parabola, meglio si possono distinguere le onde radio (quello che si chiama “potere risolutivo”, la risoluzione, per intenderci).
Nel caso di Arecibo e del FAST, la parabola è unica e gigantesca: il primo ne ha una con diametro di 304,8 metri, il secondo potrà contare su una parabola con diametro di 500 metri e costituita da 4.600 pannelli triangolari. I progettisti hanno scelto il sito nel Guizhou per sfruttare un avvallamento naturale che ha permesso di costruire più facilmente la parabola del radiotelescopio, riducendo i tempi per i lavori di preparazione e di sbancamento del suolo. A differenza di quello di Arecibo, il radiotelescopio FAST non avrà una curvatura fissa della sua parabola: i pannelli che la costituiscono possono variare la loro inclinazione, in modo da cambiare l’orientamento dell’antenna. Naturalmente non si sposterà l’intera parabola da 500 metri di diametro, ma solo una porzione interna, creandone di nuove con un’estensione massima di 300 metri. Questo accorgimento permetterà di coprire una porzione più ampia di cielo rispetto ad Arecibo: 40 gradi quadrati contro i 20 del radiotelescopio di Porto Rico.
Negli ultimi anni la costruzione di FAST ha portato a grandi aspettative sulle opportunità scientifiche che può offrire, che vanno oltre la ricerca di segnali extraterrestri. Il radiotelescopio sarà utilizzato per l’osservazione e lo studio delle stelle di neutroni (pulsar), delle nubi e delle molecole interstellari per scoprire nuove cose sulle caratteristiche delle galassie e per perfezionare i sistemi di interferometria a lunghissima base (VLBI), cioè l’osservazione della stessa porzione di cielo con più radiotelescopi in giro per il mondo coordinati tra loro per ottenere rilevazioni molto più definite e affidabili.
Per studiare al meglio i segnali radio è necessario ridurre il più possibile le interferenze: di conseguenza capita spesso che sia disposto lo sgombero delle attività umane entro il raggio di qualche chilometro dalle antenne. Nel caso del FAST è stato deciso che almeno 9.110 persone dovranno trasferirsi, perché vivono a meno di 5 chilometri dal radiotelescopio. Avranno tempo fino a settembre per farlo e riceveranno un indennizzo pari a 1.800 dollari, stando a quanto riferiscono i media locali: l’entità della cifra è stata criticata perché ritenuta troppo bassa. Negli ultimi anni in Cina decine di migliaia di persone sono state trasferite per fare spazio a nuove grandi infrastrutture come dighe, autostrade e ferrovie, spesso con indennizzi molto bassi.