È iniziato “Vinyl”
Il primo episodio della nuova serie sulla musica rock prodotta da Martin Scorsese e Mick Jagger (piacerà ai nostalgici degli anni Settanta) e trasmesso su Sky
Vinyl è una nuova serie tv di HBO prodotta da Martin Scorsese sulla musica rock negli anni Settanta. Il primo episodio di Vinyl – che dura due ore: parecchio per una serie tv – è stato trasmesso per la prima volta negli Stati Uniti domenica 14 febbraio, e in contemporanea (alle 3 di notte) da Sky Atlantic, in versione originale sottotitolata: la stessa versione andrà in onda su Sky Atlantic lunedì alle 21.10, mentre lunedì prossimo sarà trasmessa la versione doppiata (seguita dal secondo episodio, in lingua originale).
Nel cast di Vinyl ci sono tra gli altri Bobby Cannavale, famoso per aver interpretato il personaggio di Gyp Rossetti nella serie Boardwalk Empire e per Blue Jasmine; Paul Ben-Victor, che aveva già recitato in The Wire; P.J. Byrne, che aveva un ruolo in The Wolf of Wall Street; e Olivia Wilde, conosciuta tra le altre cose per Dr. House e Her. Oltre a Scorsese – che è produttore esecutivo della serie e ha diretto il primo episodio – a scrivere Vinyl sono stati il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, lo scrittore Rich Cohen e gli sceneggiatori George Mastras – che ha lavorato in tutte e cinque le stagioni di Breaking Bad – e Terence Winter, l’inventore, direttore esecutivo e sceneggiatore di Boardwalk Empire, e che ha anche scritto diversi episodi dei Soprano. Jagger ha raccontato di avere avuto l’idea per Vinyl molti anni fa, e la propose a Scorsese per un film: «Quando le serie tv hanno cominciato ad arrivare online ed essere interessanti, apprezzate e redditizie, abbiamo deciso di farne una serie».
Il protagonista di Vinyl è Richie Finestra, un disilluso produttore discografico proprietario della American Century Records, che non è soddisfatto dei dischi che produce e cerca nuovi artisti da reclutare, mentre la sua casa discografica sta per essere venduta alla Polygram (una famosa casa discografica realmente esistita). In una delle prime scene del primo episodio – girato utilizzando diversi flashback – ambientata nel 1973, Finestra si imbatte in un concerto dei New York Dolls, tra i più importanti gruppi glam rock degli anni Settanta. Una delle caratteristiche principali e più riuscite di Vinyl, secondo i critici, è il fatto che riesce a ricreare con efficacia le atmosfere della scena rock di quegli anni facendo leva sulla nostalgia degli appassionati, citando «chiunque da Peter Frampton a David Geffen», come ha scritto il New York Times. Secondo Variety, Vinyl riesce a riprodurre l’anarchia e il caos della musica rock e degli artisti degli anni Settanta – compaiono, tra gli altri, i Led Zeppelin, gli Abba, David Bowie e Alice Cooper, interpretati da giovani attori – con sequenze frammentate cronologicamente e visionarie. Molti critici hanno elogiato la performance di Cannavale; NPR l’ha definita «magnetica» e Vox ha scritto che «gira per lo schermo come un grosso felino allo zoo che ha scoperto da poco che nessuno guarda la sua gabbia di notte». Sempre Vox dice che Cannavale, con il suo «sorrisetto furbo», è la ragione per cui Vinyl non diventa troppo esagerata e autocompiaciuta.
Un problema della serie, ha notato qualcuno, è che non racconta una storia molto originale, e che molte scene del genere sesso-droga-rock’n’roll sono un po’ già viste: «Essere a un rumoroso concerto in una nebbia di droghe confusa e surreale è un’esperienza che nemmeno un regista esperto come Scorsese può evitare di far sembrare una sciocchezza stereotipata», ha scritto Variety. Alcuni critici hanno notato anche come Vinyl sia un po’ un assemblaggio di alcuni dei tempi preferiti e conosciuti dai produttori: la New York violenta di Scorsese, gli aneddoti sul rock ‘n roll di Jagger e la storia di ricerca personale e riscatto solitario già raccontata da Winter in Boardwalk Empire. Spesso, poi, si è parlato della “storia d’amore” tra Scorsese e il rock: Scorsese ha diretto molti film e documentari sulla musica – da L’ultimo valzer a Shine a Light – e alcuni suoi film sono diventati iconici anche grazie a un sapiente uso di grandi classici del rock nelle colonne sonore (“Gimme Shelter” e Quei Bravi Ragazzi, per esempio). Ma nonostante la storia di Vinyl sia una storia già raccontata in molti film, secondo Scorsese – grazie anche alla consulenza di Jagger – è riuscito a riprodurre quello che davvero era lo spirito del tempo: «Quando chiunque, dai musicisti ai produttori discografici ai DJ delle radio ai dipendenti dei negozi di dischi nuotava nella cocaina, nelle mazzette e nelle estorsioni nel retrobottega».