L’altro finale di “The Hateful Eight”
La prima sceneggiatura del film – a cui Tarantino rinunciò dopo che era arrivata online – fu messa in scena a teatro una sera del 2014
The Hateful Eight è l’ottavo film di Quentin Tarantino, che è nei cinema dal 4 febbraio ed è uscito in due versioni diverse: una più lunga e dalla miglior qualità grafica e una “normale”: la storia e il finale però sono uguali tra le due versioni. Qualche decina di persone però può dire di aver visto un The Hateful Eight piuttosto diverso da quello che poi è finito nei cinema. Questa diversa versione è stata vista – o meglio: ascoltata – il 19 aprile 2014 in un teatro di Los Angeles: gli attori (alcuni dei quali sono poi finiti nel film) hanno letto e recitato dal palco una prima bozza di sceneggiatura di The Hateful Eight, che era finita online prima del tempo e contro il volere di Tarantino.
La storia di quello che è successo alla sceneggiatura di The Hateful Eight è particolare e merita qualche riga per essere spiegata: Tarantino decise di fare il film – il suo secondo western dopo Django Unchained – nel 2013 e nel dicembre di quell’anno aveva già scritto la prima bozza della sceneggiatura. Quella bozza però passò per troppe mani e finì online (cercando bene, ancora la si trova). Tarantino la prese male, comprensibilmente, e disse di non voler più girare The Hateful Eight: decise però di fare una lettura pubblica della sceneggiatura – quella del 19 aprile a Los Angeles – e nient’altro. Poi cambiò idea – pare anche grazie alle forti insistenze di Samuel L. Jackson – e decise di girare The Hateful Eight riscrivendone parte della sceneggiatura.
La prima sceneggiatura racconta una storia simile a quella del film al cinema, con alcune differenze di trama e un finale molto diverso. La storia dell’altro The Hateful Eight – quello che non è mai diventato un film – è raccontata da qui in poi. È meglio che chi non ha ancora visto The Hateful Eight al cinema non vada oltre (spolier, tantissimi spoiler).
L’altro The Hateful Eight
In quel teatro di Los Angeles nell’aprile 2014 quasi tutti gli attori che interpretarono la sceneggiatura sul palco erano quelli che sono poi finiti nel film di Tarantino. Solo due degli otto odiosi protagonisti di The Hateful Eight erano interpretati da attori diversi da quelli del film: il primo è Bob il messicano, l’altra è Daisy Domergue. Nella lettura teatrale della prima bozza di The Hateful Eight “Bob il messicano” si chiamava “Bob il francese” ed era per l’appunto interpretato dal francese Denis Menochet (che aveva già recitato per Tarantino in Bastardi senza gloria). Daisy Domergue era invece interpretata dall’attrice Amber Tamblyn. Brian Formo, uno dei fortunati spettatori, ha scritto su Collider che già quella sera vide tra il pubblico Jennifer Jason Leigh (poi diventata Domergue al cinema). C’è anche un altro personaggio diverso rispetto al film: Jody Domergue (che al cinema è Channing Tatum) quella sera a teatro era interpretato da James Remar.
(Bob il francese, Daisy Domergue e Jody Domergue, nell’altro “The Hateful Eight”)
La sceneggiatura letta quella sera inizia proprio come quella ufficiale: il primo capitolo si chiama “Last stage to Red Rock” e Tarantino descrive così la prima inquadratura del film.
Esterno giorno. Montagne del Wyoming. Giorno di neve. Un’inquadratura mozzafiato in 70MM (così come tutto il film) [già lo aveva deciso] mostra la catena montuosa coperta di neve. C’è un bellissimo paesaggio, accompagnato da una musica che fa arrivare i nervi a fior di pelle. Poi dall’angolo in basso a sinistra di questa INQUADRATURA SUPER CINEMASCOPE A 70 MILLIMETRI, vediamo una DILIGENZA, tirata da SEI CAVALLI.
The Hateful Eight, quello nei cinema, è diviso in cinque capitoli più un capitolo conclusivo. Nel The Hateful Eight della prima sceneggiatura i capitoli sono cinque. Ci sono alcune scene leggermente diverse, frasi e battute che c’erano nel 2014 e sono sparite o cambiate dalla versione finita nei cinema. Si può però dire che, per molta parte della storia, cambiano poche cose: a parte Bob che è francese e non messicano (con tutti i dovuti diversi riferimenti quando si parla di lui) i personaggi sono quello che sono nel film, e così arrivano fino all’ultimo capitolo, quello che arriva dopo al flashback su “I quattro passeggeri”, che è il capitolo che spiega chi sono davvero Jody, Mobray, Gage e Bob. I quattro non sono chi dicono di essere, sono complici – o persino parenti – di Daisy Domergue e devono liberarla prima che venga portata dal boia.
Nell’altro The Hateful Eight, quello che poi Tarantino ha cambiato, ci sono molti più spari e Jody fa molte più cose di quelle che fa negli ultimi minuti di The Hateful Eight. Nel film spara un colpo tra le gambe di Marquis Warren (Samuel L. Jackson) e poco dopo si fa uccidere. Nella prima versione della sceneggiatura Jody parla di più e fa più cose. Quando inizia l’ultimo capitolo né Warren né Mannix (Walton Goggins) sanno che Jody è sotto di loro, nascosto.
Nella versione della sceneggiatura Mannix e Warren minacciano di uccidere Gage. Prima che possano farlo però Domergue li ferma e dice loro che Gage (e lui solo) è suo complice. Gage e Domergue propongono quindi a Mannix e Warren un patto simile a quello del film: nessuno si spara e tutti se ne vanno via vivi. Nel frattempo la sceneggiatura racconta le molte inquadrature di Jody, che dal piano di sotto segue quanto dicono Gage e Domergue, e sorride ascoltandolo.
La sceneggiatura racconta anche di come, senza che Warren e Mannix se ne accorgano, Mobray e Bob il francese cerchino di raggiungere le armi che ore prima avevano nascosto nella locanda. A quattro pagine alla fine della sceneggiatura nessuno degli otto, a parte John Ruth e il suo “autista”, è ancora morto. Mannix e Warren ascoltano Gage e Domergue. Decidono di non ascoltarli e non fare nessun patto. Mannix va anzi verso Gage, intento a fargli bere il caffè avvelenato, e dice di voler impiccare Domergue. A questo punto nella sceneggiatura c’è scritto: «Bob e Mobray si guardano. È il momento di sparare». Tutti tirano fuori le pistole e, c’è scritto, «gli americani sparano agli europei». Gli americani sono Warren e Mannix, gli europei sono il britannico Mobray e il francese Bob. Sparano tutti, più volte. Jody dal piano di sotto fa in tempo a salire e ferire Mannix. Mannix però riesce a ucciderlo.
Anche in quest’altra versione di The Hateful Eight restano vive solo due persone. Sono però entrambe gravemente ferite e non ci è dato sapere se potrebbero sopravvivere. Queste due persone sono Mannix (“che ha cinque proiettili in corpo” e “aspetta solo di morire”) e Mobray, “che si rotola per terra dal dolore, si stringe la pancia, e urla dal dolore”. E qui finisce la sceneggiatura.
Rispetto al “vero” The Hateful Eight (di cui qui c’è la sceneggiatura ufficiale) nella prima bozza ci sono molti più spari e un paio di concetti in meno. Warren non sopravvive e Mannix non può quindi chiedere di leggergli la finta lettera di Lincoln. In entrambe le versioni non sappiamo se Mannix, l’unico che sopravvive, è davvero chi dice di essere, cioè il nuovo sceriffo di Red Rock. Di tutti gli altri scopriamo invece, in entrambe le sceneggiature, le bugie. Nella prima bozza di sceneggiatura mancano anche gli insulti razzisti che Domergue rivolge a Warren, nel tentativo di convincere Mannix a ucciderlo.