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  • Giovedì 11 febbraio 2016

Dracula viene dall’Inghilterra?

Uno studioso sostiene che l'autore Bram Stoker si ispirò soprattutto ai libri di un autore inglese anziché alle leggende della Transilvania

(AP Photo/Keith Srakocic)
(AP Photo/Keith Srakocic)

Tra le cose che tutti sanno del conte Dracula, il vampiro protagonista dell’omonimo romanzo pubblicato dall’irlandese Bram Stoker nel 1897, c’è che è ispirato alla figura di Vlad III Principe di Valacchia e a vecchie leggende della Transilvania, un principato storico che ora si trova in Romania. Dalla scorsa settimana però gli studiosi discutono di una nuova ricerca dello scrittore : sostiene che la principale ispirazione di Stoker furono due libri di Sabine Baring-Gould, uno scrittore della regione inglese del Devon: Lycanthropy: the Study of Werewolves, sui lupi mannari, e Margery of Quether, che racconta la storia di una vampira e venne pubblicato pochi mesi prima che Stoker iniziasse a lavorare a Dracula. Struthers presenterà la sua tesi al Congresso mondiale dedicato a Dracula che si terrà a Dublino in autunno; nel frattempo è in cerca di un editore che pubblichi il suo studio Dracula Incarnate: Unearthing the Definitive Dracula. Alla sua teoria si oppone Dacre Stoker, pronipote di Bram Stoker e autore di un sequel della storia.

Dracula è ambientato nel 1890 e racconta il tentativo del conte vampiro di lasciare la Transilvania e stabilirsi a Londra prima di essere fermato da un gruppo di uomini e donne guidati dal professore Abraham Van Helsing. Stoker non visitò mai l’Europa dell’Est – dove si svolge parte della storia – ma condusse per anni approfondite ricerche sulla figura dei vampiri nella storia e nel folklore europeo. Non fu infatti Stoker a inventarli: erano già presenti in miti e storie popolari dell’Europa dell’Est ed erano già stati ripresi in opere occidentali, come La sposa di Corinto (1797) di Wolfgang Goethe e il romanzo Il Vampiro di John William Polidori, medico e amico di Lord Byron (il romanzo venne pubblicato a nome di quest’ultimo, nel 1819).

La scorsa settimana Struthers ha detto al quotidiano Exeter Express and Echo che «gli studiosi di Dracula sono consapevoli che Stoker lo costruì servendosi di molte fonti. Quello che non è stato studiato approfonditamente, finora, è la fonte primaria delle sue informazioni» e ha sostenuto che «il libro sui licantropi e la storia sulla vampira fornirono a Stoker gli elementi della storia e potenzialmente tutto quello di cui aveva bisogno per creare il suo conte vampiro». A sostegno della sua tesi Struthers ricorda che l’avvocato Jonathan Harker partì per la Transilvania proprio dalla cattedrale di Exeter, la principale città del Devon, dove nacque Baring-Gould: «è un modo per dire grazie a Baring-Gould, e alla massa di materiale che gli aveva fornito: a Stoker piaceva rendere omaggio agli amici e ai conoscenti che lo avevano aiutato nelle ricerche per il romanzo o ne avevano ispirato i personaggi».

Struthers ha spiegato al Guardian che la sua teoria è rimasta finora inedita perché quando Dracula venne pubblicato tutti lo collegarono al lavoro di Emily Gerard, The Land Beyond the Forest, dove si parla del mito dei vampiri in Transilvania. Secondo Struthers invece «il lavoro di Gerard fu decisamente indispensabile per Stoker ma soltanto per il dettaglio della Transilvania, dato che Stoker non ci andò mai».

Dacre Stoker, pronipote dello scrittore, ha detto di essere d’accordo sull’importanza dei racconti di Baring-Gould, ma di non ritenerli la fonte d’ispirazione primaria. Ha citato a proposito un’intervista di Bram Stoker per British Weekly in cui diceva che: «Non esiste un unico libro con tutte le cose che si sanno sui vampiri. Ho imparato un po’ di cose dai lavori di Gerard sulle superstizioni rumene, che fu pubblicato per la prima volta nell’Ottocento in due volumi. Poi ci sono i racconti sui licantropi di Baring-Gould. Baring-Gould ha promesso anche un libro sui vampiri, ma non so se ha già iniziato a scriverlo». Dacre Stoker ha ribadito che i racconti di Baring-Gould furono solo una delle tanti fonti di Stoker, che plasmò Dracula «attingendo al folklore popolare, dai licantropi della scrittrice inglese ai lavori di Emily Gerard. Dracula infatti è un vampiro, ma ha tratti tipici dei licantropi: quando salta dalla barca a Whitby, Bram lo descrive come un grande cane nero, e successivamente a Londra si trasforma in un lupo».