«Com’era Heat?»
Vent'anni fa uscì in Italia "Heat - La sfida", il primo film in cui Robert De Niro e Al Pacino recitarono insieme, nella stessa scena: e piacque molto
Vent’anni fa esatti, il 10 febbraio 1996, poteva capitare di sentire nei bar, negli uffici o in tram qualcuno che chiedeva a qualcun altro: «Allora, com’era Heat?». Heat – il cui titolo in italiano è Heat – La sfida – uscì nei cinema italiani il 9 febbraio 1996 ed era un film molto atteso perché era il primo in cui Robert De Niro e Al Pacino recitavano insieme. Avevano già recitato nello stesso film, ma mai insieme: in Il Padrino – Parte II, uscito nel 1974, Pacino è Michael Corleone e De Niro interpreta suo padre, Vito Corleone, in dei flashback ambientati qualche decennio prima al periodo in cui si svolge la storia di Michael Corleone. In Heat – La sfida, scritto e diretto da Michael Mann, De Niro e Pacino sono i due assoluti protagonisti: si cercano, si trovano, si parlano, si sparano e uno dei due uccide l’altro. Tra quelli che videro il film e si trovarono a rispondere alla domanda «Allora, com’era Heat?» ci fu negli anni Novanta anche il Nanni Moretti di Aprile:
Sì siamo andati ieri sera. Heat, com’era Heat? Così, sai, l’incontro tra un poliziotto e un criminale. il criminale ha appena ammazzato trecento persone. Poi incontra il poliziotto che lo insegue e si dicono: “Vabbè, in fondo siamo un po’ uguali, amiamo tutti e due molto il nostro mestiere”. Sai, il bene, il male, due facce della stessa medaglia.
Il riassunto di Moretti è di certo sintetico, ma non sbagliato. In Heat De Niro interpreta Neil McCauley, capo di una banda di criminali specializzata in rapine, e Pacino interpreta Vincent Hanna, tenente della polizia di Los Angeles. I due si conoscono da tempo e sì, nonostante le divergenze di vedute e di professione, si rispettano. In quello che Uproxy ha definito “il più grande dramma criminale degli ultimi 25 anni“, Hanna deve inseguire McCauley e McCauly deve cercare di non farsi prendere. Come scrive MyMovies: «Ci si confronta, si spara, ci si insegue in macchina in una Los Angeles mai così protagonista di un film».
Mann, Pacino e De Niro (© 1995 Warner Bros. Entertainment Inc.)
La trama di Heat è molto complessa, ricca di personaggi e sotto-trame: è ispirata a quella di Tutte le ore feriscono… l’ultima uccide, un noir francese degli anni Sessanta e racconta, a farla brevissima, il modo in cui il detective Hanna e la sua squadra provano e poi riescono ad avvicinarsi a McCauley e alla sua banda. La storia del film è quella della crescente pressione provata dai criminali – “heat” vuol dire calore – e mostra una classica caccia del gatto al topo.
Heat costò circa 60 milioni di dollari e ne incassò 187 milioni. Su IMDB è stato votato da oltre 400mila utenti e il suo voto medio è 8,2 su 10; su Rotten Tomatoes il gradimento dei critici per Heat è 86%. Heat è stato girato da un importante regista – famoso per Strade violente, Alì, Collateral e L’ultimo dei Mohicani – e nel cast, oltre a De Niro e Pacino, ci sono famosi e apprezzati attori: Jon Voight, Val Kilmer, Tom Sizemore, Danny Treyo e, nel ruolo della figliastra di Hanna, Natalie Portman, che un anno prima aveva recitato in Léon di Luc Besson.
Heat è un film importante, apprezzato per molti motivi, tra cui il realismo della storia. Heat ha la particolarità di essere stato girato tutto in location reali (sia gli esterni che gli interni sono veri). Il realismo del film è però dovuto anche a un altro elemento: prima di girarlo, Mann passò due sere a settimana per circa nove mesi insieme alla polizia di Los Angeles e in particolare con la squadra che si occupava di rapine e omicidi. La prova del realismo di Heat è data da due fatti: due delle sue scene più famose – l’assalto al portavalori a inizio film e la rapina della banca a metà film – hanno avuto “conseguenze” nel mondo reale, per motivi diversi. Di entrambe le scene si è detto che sono state usate da alcuni criminali come “ispirazione” per le loro rapine e che, di conseguenza, sono state studiate dai poliziotti e dai corpi speciali incaricati di prevenire e contrastare quel tipo di rapine.
Tra quelli che hanno visto e apprezzato Heat c’è il regista Christopher Nolan, che in più occasioni ha detto che è uno dei suoi film preferiti. Nolan ha raccontato di essersi ispirato al modo in cui Los Angeles viene mostrata in Heat per rappresentare Gotham nei suoi Batman. Nolan ha anche apertamente citato alcune scene di Heat nel suo Il cavaliere oscuro.
E poi c’è la questione di De Niro e Pacino insieme. Heat dura 170 minuti e le scene in cui i due sono più o meno nello stesso luogo arrivano in tutto a 10 minuti e contengono alcuni tra i dialoghi più famosi del cinema degli ultimi decenni. A metà degli anni Novanta sia De Niro che Pacino erano già quello che sono ora. Anzi, qualcosa di più. Non era ancora arrivata una generazione di attori più giovani ed entrambi non avevano ancora fatto alcuni dei film per cui negli ultimi 10-15 anni sono stati criticati (De Niro, soprattutto). Nel 1995 – anno in cui Heat uscì negli Stati Uniti – De Niro aveva appena recitato in Casino di Scorsese e in quasi tutti i suoi film più famosi: Novecento, Taxi Driver, Toro Scatenato, Il cacciatore e C’era una volta in America. Al Pacino arrivava da Scent of a Woman – Profumo di donna e Carlitos Way e negli anni precedenti era stato Serpico nell’omonimo film di Sidney Lumet, Michael Corleone nel Padrino (I, II e III) e Tony Montana in Scarface, giusto per dirne tre.
Quando Mann decise di far diventare Heat un film – da una sceneggiatura simile Mann aveva tratto nel 1989 il film tv L.A. Takedown – pensò subito a De Niro e Pacino per i due ruoli principali. La storia piacque a entrambi ed entrambi accettarono subito. Di Heat resta soprattutto la scena del dialogo al ristorante: è più o meno a metà film. McCauley è in macchina, Hanna lo trova, gli si avvicina e gli dice: «Come andiamo? Te la prendi una bella tazza di caffè con me?». McCauley accetta e la scena che segue è centrale per il film. Sono i due protagonisti che finalmente si incontrano e si parlano con onestà. E sono anche, per lo spettatore, due dei più grandi attori della storia del cinema che finalmente recitano insieme.
La scena in italiano (la voce di De Niro è di Ferruccio Amendola, quella di Pacino è di Giancarlo Giannini):
In un’intervista contenuta in una delle versioni in DVD di Heat, Pacino ha spiegato che prima della scena lui e De Niro non si erano mai trovati per provarla. De Niro pensò – e sia Mann che Pacino furono d’accordo – che per mantenere la poca familiarità tra i personaggi era meglio che i due si incontrassero per la prima volta sul set, senza prima provare i dialoghi. In compenso Mann dedicò molto tempo a preparare la scena in ogni dettaglio. Un’idea la possono dare i molti appunti di Mann su una delle pagine della sceneggiatura di Heat dedicata al dialogo tra Neil (McCauley) e il detective Hanna.
In un articolo scritto su Esquire per il ventennale di Heat, Matt Paches ha scritto che «dopo quasi due ore di dinamiche di potere è difficile veder finire Heat. Uno dei due deve morire. Ed è una sofferenza». Quello che muore è McCauley e parlandone Mann ha detto: «Ho capito che Neil [McCauley] era fortunato perché poteva morire davanti all’unica altra persona al mondo che era simile a lui, quasi come lui, e che lo capiva completamente».
Nel 2008 Pacino e De Niro hanno di nuovo recitato insieme in Sfida senza regole. Se ne è parlato come di un film tra il brutto e il mediocre.