Lo chef che si è ucciso era stato truffato?
Benoît Violier, un famoso chef franco-svizzero che si è suicidato la settimana scorsa, forse era rimasto coinvolto in una truffa su delle costosissime bottiglie di vino
di Hugo Miller - Bloomberg
I pubblici ministeri svizzeri stanno indagando quattro persone per una presunta truffa su dei pregiati vini d’annata in cui sarebbe caduto anche Benoît Violier, il famoso chef franco-svizzero suicidatosi lo scorso 31 gennaio. Sebastian Bonvin, azionista principale di Private Finance Partners SA, e altre tre persone sono sotto inchiesta per “infrazioni contro il patrimonio” – una categoria di reati che può comprendere anche la frode – ha detto lunedì in un’intervista Nicolas Dubuis, procuratore capo del Canton Vallese.
Secondo la rivista economica svizzera Bilan, Private Finance Partners avrebbe venduto a diversi ristoratori – tra cui Violier – vini d’annata del valore di oltre 32 mila euro a bottiglia, senza poi consegnarli. Violier era lo chef del ristorante Hotel de Ville a Crissier, fuori Losanna. Il ristorante – che ha tre stelle Michelin e il cui menu fisso costa circa 340 euro – è stato decretato il migliore al mondo da La Liste, un elenco dei mille migliori ristoranti al mondo stilato dal ministero degli Esteri e dall’ente del turismo francesi.
Il suicidio di Violier – che solo tre anni fa era diventato capo cuoco del ristorante in cui aveva iniziato a lavorare nel 1996 – ha sconvolto il mondo dell’alta ristorazione. Violier si era formato con importanti chef come Phillippe Rochat, l’ex proprietario dell’Hotel de Ville, morto l’anno scorso in un incidente in bici. Anche Rochat sarebbe stato tra le persone cadute nella truffa del vino, secondo Bilan.
L’indagine – che va avanti almeno dallo scorso luglio – non imputa nessun reato a Violier. Lunedì 8 febbraio il ristorante è rimasto chiuso e nessuno ha risposto al telefono per commentare la vicenda. Non esistono numeri di telefono o siti internet di Private Finance Partners, e l’uomo che ha risposto al numero di telefono corrispondente all’unico Sebastien Bonvin nell’elenco telefonico ha detto che il numero era sbagliato.
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