Gli scontri di stanotte a Hong Kong
La polizia ha provato a sgomberare alcune bancarelle abusive a Mong Kok, centinaia di persone si sono ribellate, 44 sono rimaste ferite
Tra lunedì 8 e martedì 9 febbraio a Hong Kong ci sono stati scontri in seguito al tentativo della polizia di sgomberare alcuni mercanti non autorizzati nel quartiere turistico e molto popolare di Mong Kok, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui si festeggia il capodanno cinese, una delle festività più importanti e sentite nella tradizione cinese. Negli scontri è rimasto coinvolto anche un gruppo di attivisti, con scene che – seppure su scala diversa – hanno ricordato le proteste e le manifestazioni organizzate negli ultimi mesi del 2014, con la richiesta al governo locale di maggiore democrazia e minori controlli dal governo centrale di Pechino. L’operazione di polizia ha portato all’arresto di 23 persone e le autorità locali stimano che almeno 44 siano rimaste ferite, tra mercanti, attivisti, poliziotti e giornalisti che avevano raggiunto Mong Kok per seguire la vicenda.
Le bancarelle nel quartiere di Mong Kok sono molto diffuse in tutto il periodo dell’anno, ma durante il periodo del capodanno cinese aumentano notevolmente e affollano le strade, rendendo più difficoltoso e meno sicuro il passaggio delle persone. Vendono cibo da strada e spuntini tradizionali, oppure oggetti e souvenir di vario tipo, e di solito sono tollerate dalla polizia che chiude un occhio. Quest’anno i controlli sono stati invece più severi e hanno portato allo sgombero di tutte le bancarelle prive dei permessi necessari per vendere sulla strada. I proprietari dei banchetti si sono opposti alla rimozione e alcune centinaia di persone hanno raggiunto la zona per difenderli, portando a un intervento più energico della polizia.
Gli scontri sono iniziati nella mattina di lunedì e sono proseguiti fin dopo il tramonto. Nella mattina di martedì la situazione si è tranquillizzata, ma le proteste e le dure critiche per l’intervento della polizia sono continuate a circolare sui social network con l’hashtag #fishballrevolution, dal nome di uno degli spuntini più conosciuti venduti dalle bancarelle di Mong Kok.
Il sovrintendente di polizia Yau Siu-kei ha confermato che un poliziotto ha sparato due colpi di avvertimento in aria durante gli scontri, nel tentativo di disperdere la folla. Tra i manifestanti c’erano anche una decina di appartenenti a “Ispirazione Giovane”, il partito politico fondato nel 2015 per chiedere più aperture democratiche al governo di Hong Kong. Il capo del governo locale, Leung Chun-ying, ha condannato gli scontri dicendo che si è trattato di un episodio “intollerabile” e che “la polizia farà di tutto per arrestare i rivoltosi”.