Cinque cose su District 9
Il bel film con gli alieni-rifugiati che stasera trasmette MTV8 (per esempio: perché è stato criticatissimo in Nigeria?)
Questa sera MTV8, canale otto del digitale terrestre, trasmette il film del 2009 District 9, del regista sudafricano Neill Blomkamp. È una storia di fantascienza ambientata in Sudafrica, in un futuro che somiglia moltissimo al nostro presente. Il film è diventato famoso soprattutto per la sua originale rappresentazione degli extraterrestri che, probabilmente per la prima volta in un film, non sono mostri con intenzioni genocide o entità dall’intelligenza superiore: sono esseri viventi di fatto abbandonati sulla Terra, senza possibilità di ritornare sul loro pianeta. Occhio: l’articolo contiene spoiler: meglio se lo leggete dopo aver finito il film.
1. Di cosa parla?
Nel 1982 una misteriosa astronave aliena compare sopra Johannesburg, in Sudafrica. Le prime ispezioni a bordo della nave rivelano che è piena di alieni umanoidi simili a grossi insetti, malnutriti e in pessime condizioni igieniche. Nessuno sa perché gli alieni siano arrivati sulla Terra, ma è chiaro la loro astronave non è in grado di riportarli da dove sono venuti. Gli alieni vengono alloggiati in un grande campo profughi (il “District 9”, appunto) ma vent’anni dopo il loro arrivo, quando comincia la storia del film, il governo decide di sgomberarli.
2. Perché è attuale?
I critici hanno apprezzato molto District 9, descrivendolo come un film che parla di xenofobia, discriminazione e immigrazione. Chi guarda oggi District 9 non può fare a meno di associare la storia del film alla grande ondata migratoria arrivata in Europa nel corso del 2015. La prima parte del film è un mockumentary, un film girato come fosse un documentario, in cui viene raccontato lo sgombero del grande campo profughi dove sono ospitati gli alieni. In questa prima parte ci sono tutti i temi, i simboli e le immagini che abbiamo visto in Europa negli ultimi mesi: le barriere di filo spinato, l’atteggiamento xenofobo della popolazione, le brutalità delle forze di sicurezza e lo sfruttamento dei rifugiati da parte della criminalità organizzata.
3. L’ispirazione
Ovviamente Blomkamp non si è ispirato alla crisi europea, iniziata sei anni dopo l’uscita del film. Lui stesso ha raccontato che l’idea per il film gli è arrivata da una serie di episodi accaduti nella recente storia del suo paese. In particolare, il titolo del film è preso dal “District Six“, un quartiere di Città del Capo che il governo nel 1966 decise di rendere “per soli bianchi” (all’epoca in Sudafrica era in vigore l’apartheid tra bianchi e neri). Tra il 1968 e il 1982 più di 60 mila persone furono forzatamente trasferite dal District Six in un’area a 25 chilometri di distanza. Le loro case furono distrutte dai bulldozer e le loro proteste vennero represse dalla polizia sudafricana.
4. Gli altri film di Blomkamp
District 9 è stato il primo film di Blomkamp, che da allora è diventato un regista piuttosto celebre in Sudafrica e nel resto del mondo. Dopo District 9, Blomkamp ha girato altri due film, Elysium e Humandroid – Chappie. Sono entrambi film di fantascienza, con molti elementi estetici e narrativi in comune con District 9: ci sono robot da combattimento, un sacco di armi piene di dettagli riprese da vicino e scene d’azione al rallentatore. Anche Elysium è un film con temi “politici”, come l’inquinamento, la sovrappopolazione e in particolare le diseguaglianze economiche. In Humanandroid – Chappie, invece, Blomkamp cerca di affrontare temi più “alti”, come il rapporto tra intelligenza umana e artificiale e la distinzione tra bene e male (senza grande successo, secondo i critici). Entrambi i film sono stati accolti piuttosto male da critica e pubblico. District 9 ha ottenuto un punteggio del 90 per cento sul sito di recensioni Rotten Tomatoes, Elysium ha ottenuto un 68 per cento, Humandroid – Chappie appena 31 per cento.
5. Cosa c’entra la Nigeria?
Nel film ha un ruolo importante una banda di criminali nigeriani che opera all’interno del District 9, vendendo agli alieni cibo per gatti (che per loro è una specie di droga). Insieme ai contractor incaricati dello sgombero, i nigeriani sono i veri cattivi del film: danno la caccia al protagonista, mangiano i corpi degli alieni nella speranza di ottenerne i poteri e fanno quasi tutti una fine terribile. Questa rappresentazione – e il fatto che il nome del leader della banda sia praticamente identico a quello di un ex presidente della Nigeria – hanno spinto il governo nigeriano a protestare contro il film, accusarlo di razzismo e a chiedere ai cinema di rimuoverlo dalla loro programmazione.