Com’è andato il Super Bowl
Breve riassunto della finale di football americano con le migliori foto della partita e dello spettacolo dell'intervallo
La 50esima edizione del Super Bowl è stata vinta dai Denver Broncos, che hanno battuto i Carolina Panthers 24 a 10. Il Super Bowl è la finale della NFL, iI più importante campionato di football americano al mondo. Quest’anno la partita è stata giocata domenica pomeriggio al Levi’s Stadium di Santa Clara, California, quando in Italia era la notte tra domenica e lunedì. Lo stadio era quello dei San Francisco 49ers (come per la Champions League, anche nel football americano la finale di campionato si gioca ogni volta in uno stadio diverso). La maggior parte dei pronostici davano i Panthers vincenti, anche con un abbondante margine di punti. È la terza volta che i Denver Broncos vincono il Super Bowl.
I due giocatori più attesi della partita, il quarterback dei Carolina Panthers Cam Newton e quello dei Denver Broncos Peyton Manning, hanno giocato entrambi una brutta partita. Newton in particolare non è riuscito a fare nessuna delle cose per cui è stato eletto MVP (Most Valuable Player, cioè miglior giocatore della stagione): non ha lanciato bene, non ha corso molto e non è sembrato mai a suo agio in partita; di solito è sempre sorridente e molto sicuro di sé mentre domenica è stato molto teso fin dall’inizio. Manning è considerato uno dei quarterback più forti di sempre, se non “il” più forte: quest’anno – a 39 anni – ha avuto una stagione mediocre e durante il Super Bowl ha fatto il minimo indispensabile, sbagliando spesso quando cercava di fare qualcosa in più. Nel corso della sua carriera Manning ha vinto cinque volte il titolo di MVP della stagione ma finora era riuscito a vincere un solo campionato, arrivando tre volte in finale. Una vittoria al Super Bowl è uno dei migliori modi per ritirarsi dal football professionistico e in molti pensano che nei prossimi giorni Manning annuncerà la decisione di smettere di giocare.
Hanno giocato benissimo invece la partita le difese di entrambe le squadre: nel football americano i ruoli del reparto difensivo e di quello d’attacco sono ben distinti e si può quasi dire che i giocatori di attacco e quelli di difesa facciano parte quasi di due squadre differenti. Fino all’ultimo quarto di gioco i Broncos conducevano per 16 a 7, avendo segnato 3 Field goal (quando la palla viene calciata tra i due pali a fondo campo), da 3 punti ciascuno, e un solo touchdown, segnato dai giocatori della difesa che avevano recuperato una palla persa. Come miglior giocatore della partita, cioè il “Super Bowl MVP”, è stato scelto Von Miller, l’outside linebacker dei Broncos: è un giocatore della difesa il cui compito principale è il “caccia-quarterback”; quando parte l’azione alcuni giocatori dell’attacco cercano di proteggere il quarterback per dargli il tempo di lanciare la palla a un compagno, mentre i giocatori della difesa avversaria cercano di placcarlo. Von Miller ha giocato particolarmente bene, causando la palla persa con cui è stato segnato il primo touchdown dei Broncos.
L’inno nazionale prima dell’inizio della partita è stato cantato da Lady Gaga. Ad esibirsi per l’Halftime Show – lo spettacolo dell’intervallo fra il secondo e il terzo quarto della partita, che per chi è poco appassionato di sport è uno dei motivi principali per seguire il Super Bowl – c’erano i Coldplay (gli ospiti principali), Bruno Mars e Beyoncé. Lo spettacolo è stato molto meno appariscente di quello dell’anno scorso, quando Katy Perry aveva fatto il suo ingresso sul campo a cavallo di una gigantesca tigre finta. Beyoncé ha cantato la sua canzone più recente, “Formation”, il cui video – diffuso qualche giorno fa – è stato girato a New Orleans: la canzone ha molti riferimenti politici, in particolare a “Black Lives Matter”, il movimento statunitense nato per protesta contro le violenze della polizia nei confronti dei neri. Bruno Mars e Beyoncé sono stati entrambi gli ospiti principali di edizioni passate del Super Bowl, rispettivamente nel 2014 e nel 2013.