Le cose da sapere sul Sei Nazioni di rugby
La prima partita è Francia-Italia: una guida alle squadre e alle regole, per arrivare preparati
La 17esima edizione del Sei Nazioni, uno dei più importanti tornei di rugby al mondo, inizia il 6 febbraio con Francia-Italia, che si giocherà allo Stade de France di Parigi (sarà la prima manifestazione sportiva ospitata dall’impianto dopo gli attentati dello scorso novembre). Il Sei Nazioni si gioca ogni anno tra febbraio e marzo e viene disputato dalle sei nazionali di rugby più forti del continente: Galles, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia e Italia (che non l’ha mai vinto ed è tradizionalmente la più debole fra le sei squadre). Esiste in varie forme dal 1883, quando si chiamava Home Championship ed era disputato solo dalle quattro squadre britanniche. Nel 1910 fu ammessa nella competizione la Francia e nel 2000 è stata invitata anche l’Italia. Da allora il torneo ha assunto la denominazione attuale, che per ragioni di sponsorizzazione è ufficialmente chiamato RBS 6 Nations.
In cinque dei sei paesi che disputano il Sei Nazioni, il rugby è uno degli sport più popolari. In Italia invece non è uno sport molto seguito né praticato, ma le partite della nazionale riescono sempre a riempire gli stadi in cui vengono disputate. Per le due partite in casa che l’Italia giocherà all’Olimpico di Roma contro Inghilterra e Scozia, la federazione ha comunicato che sono già stati venduti più di 95mila biglietti, e questo è uno dei motivi che rende il Sei Nazioni così importante: è una delle poche manifestazioni sportive, oltre a quelle calcistiche, che riesce a riempire per circa un mese alcuni dei più grandi stadi d’Europa.
Come ci arriva l’Italia
Sicuramente peggio che negli ultimi cinque anni. Questa sarà l’ultima edizione del torneo per Jacques Brunel, l’allenatore francese alla guida della nazionale italiana dal 2011: la federazione annuncerà il suo successore dopo la fine del torneo e Brunel lascerà ufficialmente l’incarico la prossima estate. L’Italia quindi – oltre a giocare con un allenatore che lascerà di sicuro la squadra – dovrà affrontare le prime partite del Sei Nazioni con una rosa colma di seconde scelte, dato che più di una decina di giocatori solitamente fra i titolari sono indisponibili, perché infortunati o perché stanno giocando molto poco con i loro club. Sono stati convocati dieci giocatori che non hanno mai giocato in nazionale, tre dei quali giocano nel campionato d’Eccellenza e hanno poca esperienza internazionale. La federazione ha pubblicato ieri la formazione per sabato, e quattro giocatori esordienti partiranno titolari. Brunel ha spiegato di voler allargare la base, cioè non cercare di non fare affidamento sempre sugli stessi giocatori e far abituare altri, inesperti, alle competizioni internazionali.
Fra gli indisponibili ci sono giocatori fondamentali come l’esperto “tre quarti centro” Andrea Masi, il flanker Simone Favaro, il ventiseienne Joshua Furno e i promettenti Tommaso Allan, Luca Morisi e Andrea Manici. Altri giocatori, come Martin Castrogiovanni e Leonardo Ghiraldini, non sono in buona condizione fisica e stanno ancora recuperando da vecchi infortuni. Dieci dei trentuno convocati giocano con la Benetton Treviso, che quest’anno sta disputando una delle peggiori stagioni nella sua storia e non vince una partita da quasi un anno. Inoltre, alcuni ruoli sono poco “coperti”: se i titolari dovessero infortunarsi, l’Italia si ritroverebbe a far giocare diversi giocatori inesperti o fuori posizione.
Ancora una volta il giocatore più importante della nazionale sarà Sergio Parisse, che alcune settimane fa è stato eletto miglior giocatore del campionato francese, dove gioca con lo Stade Français. Parisse è considerato uno dei migliori giocatori di rugby al mondo e di conseguenza, vista la poca qualità della nazionale italiana, le prestazioni della squadra negli ultimi anni sono dipese molto dalle sue giocate. Oltre a Parisse, i risultati dell’Italia dipenderanno anche dalle prestazioni degli altri giocatori più forti ed esperti come Leonardo Ghiraldini, che salterà almeno la prima partita, l’ottimo mediano di mischia Edoardo Gori (cioè il giocatore “piccolo” che fa uscire la palla dalla mischia) e il capitano della Benetton Alessandro Zanni. I giocatori che si occupano della mischia della nazionale italiana, inoltre, sono storicamente molto forti e preparati.
Considerando che l’Italia ha vinto con la Francia solo quando ha giocato in casa e che le altre nazionali sono tutte nettamente superiori, è facile pensare che l’Italia perda tutte le partite, compresa quella contro la Scozia che negli ultimi anni è sempre stata l’avversario più abbordabile. Per l’Italia, l’andamento del torneo potrebbe rivelarsi positivo nel caso si verificassero queste due condizioni: il reintegro nella rosa di alcuni giocatori oggi indisponibili ma in fase di recupero e/o le ottime prestazioni di alcuni buoni giocatori particolarmente in forma, che hanno le potenzialità per giocare un ottimo torneo. È il caso di Andries Van Schalkwyk, terza linea sudafricana, probabilmente il miglior giocatore che attualmente gioca in Italia, George Biagi e Leonardo Sarto, protagonisti insieme a Van Schalkwyk dell’ottima stagione delle Zebre.
Gli avversari
L’Inghilterra, dopo la disastrosa Coppa del Mondo, ha assunto come nuovo tecnico l’australiano Eddie Jones, il primo allenatore non inglese della nazionale britannica. Jones viene da una lunga carriera nel rugby ed è un allenatore molto esperto. L’Inghilterra, sebbene non abbia una delle squadre più forti del torneo, è data tra le favorite anche grazie ai rinnovamenti introdotti da Jones. La nazionale irlandese, vincitrice delle ultime due edizioni, non è tra le favorite: dopo la deludente Coppa del Mondo, dove è stata eliminata ai quarti dall’Argentina, ha perso Paul O’Connell, capitano e uno dei suoi giocatori più importanti che si è ritirato dalla nazionale, e si ritrova con molti giocatori chiave in cattiva condizione: Jonathan Sexton, il giocatore più forte della squadra, è reduce da un anno in cui ha sofferto diversi problemi fisici.
La Scozia, che di solito compete con l’Italia per il penultimo posto, dopo la grande prestazione nella Coppa del Mondo, dove è stata eliminata ai quarti dall’Australia solo grazie ad un errore arbitrale, quest’anno è nelle condizioni di puntare almeno al terzo posto. Il primo posto invece se lo giocheranno probabilmente Francia e Galles, le due squadre sulla carta più forti. La Francia ha cambiato allenatore pochi mesi fa e ha una squadra composta interamente da ottimi giocatori che stanno giocando ad alti livelli per i loro club. Il Galles invece potrà contare sul ritorno in rosa di alcuni giocatori molto forti ed è reduce da una serie di ottime prestazioni.
Regole, classifiche e calendario
Ogni squadra gioca cinque partite (due in casa e tre in trasferta, o viceversa) e guadagna due punti per la vittoria e uno per il pareggio: in caso di pari merito in classifica, vince la squadra con la migliore differenza punti complessiva. La squadra che vince tutte e cinque le partite ottiene il Grande Slam. Il cucchiaio di legno, che non è un trofeo vero e proprio ma solo una “tradizione linguistica”, viene assegnato alla squadra che termina il torneo in ultima posizione: la tradizione è stata ereditata dall’ambiente accademico inglese e introdotta nel rugby a partire dall’Ottocento. Il cucchiaio di legno non va confuso con il “cappotto”, che si verifica quando una squadra perde tutte le partite del torneo. Dal 2000, cioè dall’ingresso dell’Italia nella competizione, il torneo è stato vinto cinque volte dalla Francia, quattro volte dall’Inghilterra, quattro volte dal Galles e tre volte dall’Irlanda. L’Italia e la Scozia non l’hanno mai vinto. Qui trovate il calendario completo delle partite.
Chi trasmette il Sei Nazioni
Tutte le partite del torneo verranno trasmesse in diretta su DMAX, canale 52 del digitale terrestre. Le partite dell’Italia verranno trasmesse sia da DMAX che da Deejay TV, sul canale 9 del digitale. Inoltre, tutte le partite del Sei Nazioni saranno disponibili in diretta streaming sul sito di Dplay e di Eurosport.