I profughi di Aleppo, fotografati
Bulent Kilic ha fotografato i siriani arrivati al confine con la Turchia nelle ultime 24 ore, dopo il nuovo attacco del regime di Assad ai ribelli della città nel nord della Siria
Nelle ultime 24 ore più di 35mila siriani hanno lasciato le loro case ad Aleppo, una città della Siria settentrionale, a causa degli scontri tra esercito siriano e ribelli, e hanno raggiunto il confine con la Turchia. Il governo turco ha detto di essere pronto ad aiutare i profughi, ma al momento il confine tra i due paesi rimane chiuso. Il governatore della provincia turca di Kilis, che si trova subito al di là del confine, ha detto che il governo turco è in grado di aiutare i profughi anche mentre si trovano in Siria. Il fotografo Bulent Kilic è andato al confine tra Siria e Turchia e ha fotografato quello che sta succedendo.
Fin dall’inizio della guerra in Siria, nel 2011, la Turchia è stata una delle destinazioni più facili da raggiungere dai siriani costretti a lasciare le loro case: negli ultimi giorni, comunque, il flusso dei profughi è aumentato improvvisamente. Il regime siriano ha iniziato un nuovo attacco con l’appoggio dell’aviazione russa contro le posizioni che i ribelli occupano a nord della città. Centoventi combattenti di entrambi gli schieramenti sono stati uccisi venerdì in una serie di scontri in alcuni paesi nella periferia settentrionale di Aleppo. La NATO e diversi funzionari e leader occidentali hanno condannato l’attacco che il regime di Bashar al Assad aveva iniziato proprio mentre a Ginevra, in Svizzera, si provava a mettere in piedi una nuova conferenza di pace a cui avrebbero dovuto partecipare delegati del regime e delle principali fazioni ribelli. I colloqui sono stati sospesi giovedì scorso dopo meno di una settimana dal loro inizio.
Aleppo è la città della Siria dove i combattimenti sono stati più violenti: si calcola che dal 2012 più di 15 mila persone sono morte negli scontri tra ribelli e regime. La città ha una grossa importanza strategica e simbolica. Si trova nel nord della Siria, non molto lontano dal confine con la Turchia, che per i ribelli è fondamentale per continuare a ricevere aiuti e nuove reclute. È anche la seconda città della Siria e prima dell’inizio della guerra aveva circa due milioni di abitanti. È considerata la capitale economica del paese e i suoi abitanti sono in media tra i più ricchi della Siria.
Ad Aleppo si combatte dal luglio 2012 ma da diverse settimane – da quando la Russia ha cominciato a bombardare in Siria in appoggio al regime di Assad – l’esercito siriano ha ottenuto delle significative vittorie militari. Questa settimana l’esercito ha intensificato gli attacchi, riuscendo ad occupare diverse cittadine di importanza strategica nella periferia della città e a tagliare alcune importanti vie di rifornimento per i ribelli. Secondo diversi analisti, sarebbe un colpo gravissimo per il morale dei ribelli se le loro forze venissero completamente espulse da Aleppo e dalla sua periferia. Circa due milioni di rifugiati siriani si trovano al momento in campi profughi all’interno della Turchia.