La diffusione del virus Zika è un'”emergenza sanitaria globale”, ha detto l’OMS

(FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)
(FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

Lunedì 1 febbraio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato la diffusione del virus Zika «un’emergenza sanitaria globale», la stessa categoria di Ebola. Gli esperti sono preoccupati dalla velocità con cui si sta propagando e dalle conseguenze che potrebbe avere: l’infezione è stata collegata con un aumento di casi di microcefalia in Brasile, una malformazione congenita. La direttrice generale dell’OMS, Margaret Chan, ha dichiarato che le donne incinte dovrebbero evitare di viaggiare in paesi dove il virus si sta diffondendo e nel caso in cui vivano lì di rivolgersi ai medici e di evitare per quanto possibile le punture di zanzare usando dei repellenti.

La malattia causata dal virus Zika dà solitamente sintomi lievi, come febbre e sfoghi cutanei, e spesso chi viene infettato non si ammala nemmeno. Lo Zika (ZIKV) fa parte della famiglia di virus in cui sono compresi quelli della febbre gialla e della dengue, viene trasmesso attraverso la puntura di zanzare appartenenti al molto diffuso genere Aedes: gli insetti mordono una persona infetta, diventano vettori del virus e quando mordono di nuovo lo trasmettono a una persona sana.

Attualmente per la malattia di Zika non c’è cura, la terapia per chi si ammala è simile a quella adottata per altre malattie virali (come la comune influenza): attendere che il sistema immunitario dell’organismo impari a contrastare il virus impedendogli di continuare a replicarsi nelle cellule, trattando nel frattempo i sintomi con farmaci per tenere per esempio sotto controllo la febbre. Se non ci sono complicazioni, i sintomi passano al massimo entro una settimana e non lasciano conseguenze. Il virus Zika è conosciuto da decenni e finora non è stato mai confermato un caso di morte direttamente collegato alla malattia. La preoccupazione maggiore riguarda le malformazioni, su cui ci sono studi ancora in corso.