Ogni volta che vedo un tramonto mi girano i coglioni
«Perché penso che è passato un altro giorno», diceva Diego Abatantuono in “Mediterraneo”, uscito 25 anni fa
«Sai che ogni volta che vedo un tramonto mi girano i coglioni? Perché penso che è passato un altro giorno.»
Il sergente maggiore Nicola Lorusso, interpretato da Diego Abatantuono, in Mediterraneo
Il 31 gennaio 1991, esattamente 25 anni fa, uscì nei cinema italiani Mediterraneo di Gabriele Salvatores. I protagonisti del film sono Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Giuseppe Cederna, Claudio Bisio e Ugo Conti. Il film racconta di un gruppo di soldati italiani ai quali viene assegnato nel 1941 il compito di presidiare una piccola isola greca dell’Egeo in precedenza occupata dai tedeschi, e che per questo è abitata solo da donne, anziani e bambini. I soldati sono guidati dal sergente Lorusso (Abatantuono), il più esperto e cinico del gruppo, e dal tenente Montini (Bigagli), un insegnante di latino e greco appassionato di arte e poesia. A causa di un guasto alla radio, i soldati non vengono a conoscenza dell’armistizio del 1943: rimangono quindi sull’isola, dove nel frattempo hanno stabilito dei legami di amicizia con le persone che la abitano (soprattutto con la prostituta Vassilissa, della quale si innamora il soldato interpretato da Cederna).
Mediterraneo vinse l’Oscar per il miglior film straniero nel 1991 ed ebbe un grande successo commerciale. Nel tempo è diventato uno dei film italiani più famosi di sempre: è l’ultimo della cosiddetta “trilogia della fuga” di Salvatores, assieme a Marrakech Express (1989) e Turné (1990), ed è famosa la frase che chiude il film, “Dedicato a tutti quelli che stanno scappando”.