Un altro aereo russo è entrato nello spazio aereo turco, dice la Turchia
La Russia ha definito le accuse "propaganda senza fondamento", ma le nuove tensioni tra i due paesi potrebbero complicare le cose alla conferenza di Ginevra sulla Siria
Sabato il governo turco ha detto che un aereo russo ha violato il suo spazio aereo vicino al confine con la Siria. La Russia ha definito le dichiarazione turche “propaganda senza fondamento”, ma il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha chiesto di incontrare il presidente russo Vladimir Putin per chiarire la vicenda. I rapporti tra i due paesi sono molto tesi dal 24 novembre scorso, quando si era verificato un altro incidente di questo tipo: un aereo russo era stato abbattuto dalla Turchia dopo avere violato lo spazio aereo turco e i due governi si erano accusati reciprocamente di essere i responsabili di quello che era successo. Tra le altre cose, la Russia aveva anche imposto delle sanzioni contro la Turchia.
I funzionari turchi hanno detto che l’aereo da guerra russo – un Su-34 – è entrato nello spazio aereo della Turchia dopo avere ignorato diversi avvertimenti fatti sia in russo che in inglese. La Turchia ha accusato in più di un’occasione gli aerei russi di mantenere un atteggiamento molto aggressivo e ignorare gli avvertimenti al confine. In quelle zone la Russia è impegnata militarmente a fianco del regime del presidente siriano Bashar al Assad e bombarda soprattutto le postazioni dei ribelli nel nord-ovest del paese. Jens Stoltenberg, il segretario generale della NATO (organizzazione di cui fa parte anche la Turchia), ha chiesto alla Russia che agisca nel pieno rispetto dello spazio aereo della NATO.
La situazione per la Siria è particolarmente delicata per l’inizio della conferenza di pace a Ginevra, in Svizzera. La conferenza è stata organizzata dall’ONU – con un ruolo centrale dell’inviato speciale dell’ONU per la Siria, Staffan de Mistura. Sarebbe dovuta iniziare venerdì ma si è già scontrata con una serie di problemi piuttosto rilevanti: il più grande è stato l’iniziale rifiuto dell’High National Committee (HNC), la coalizione di forze dell’opposizione appoggiata dall’Arabia Saudita, di partecipare ai colloqui. Una delegazione dell’HNC è però arrivata sabato a Ginevra, ma i suoi rappresentanti hanno detto che non ci sarà alcun negoziato finché non verranno soddisfatte alcune richieste, come la fine dei bombardamenti sui civili da parte del regime siriano e la fine degli assedi mantenuti dai soldati siriani in diverse città controllate dai ribelli (per esempio Madaya, dove da settimane la popolazione locale sta morendo di fame perché non ha più accesso a rifornimenti di cibo).
Russia e Turchia si trovano su due schieramenti opposti della guerra in Siria: la Russia appoggia il regime di Assad e colpisce coi suoi aerei da guerra soprattutto i ribelli siriani che minacciano i territori controllati da Assad nella Siria nord-occidentale. La Turchia combatte il regime di Assad – e anche i curdi siriani – dando assistenza ad alcuni gruppi di ribelli. Finora la Turchia non ha preso alcun provvedimento per l’ultimo incidente che ha coinvolto l’aereo russo, ma la tensione che si è creata potrebbe complicare anche i colloqui che dovrebbero iniziare a Ginevra.