Storie del Vigorelli di Milano
Sono iniziati i lavori di rifacimento di uno storico impianto sportivo milanese, che negli anni ha ospitato gare di ciclismo, sci di fondo e grandi concerti
Negli ultimi giorni sono iniziati i lavori di ristrutturazione dello storico impianto sportivo Vigorelli di Milano, noto soprattutto agli appassionati di ciclismo per la sua famosa pista in legno dove si raggiunsero diversi antichi record di ciclismo su pista. Il Comune di Milano ha stanziato 7 milioni di euro per ristrutturare la famosa pista in legno – che non ospita una gara di ciclismo dal 2001 – e diversi altri spazi fra cui le tribune, che potranno essere usate per concerti e altri eventi.
Il Vigorelli è legato a ricordi particolari anche al di fuori della cerchia degli appassionati di ciclismo: negli anni Sessanta sul suo prato si tennero diversi importanti concerti – su tutti quelli dei Beatles e dei Led Zeppelin – e i suoi spazi furono utilizzati in vari modi: alla fine degli anni Novanta fu costruita al suo interno una pista da sci da fondo, mentre dagli anni Duemila il suo prato – che oggi è composto da erba sintetica – fu perlopiù usato per partite di football americano. Nel 2008 ospitò per diversi mesi le preghiere del venerdì dei fedeli musulmani che frequentavano il centro di cultura islamica di Viale Jenner, mentre in diverse occasioni – come negli ultimi due anni – ha ospitato la festa di fine Ramadan.
Un po’ di storia
Il Vigorelli si trova in via Arona, nella parte settentrionale del centro di Milano, vicino corso Sempione. Fu costruito nel 1935 per sostituire l’antico Velodromo Sempione, un impianto sportivo in cui giocò per diversi anni anche il Milan, che venne demolito nel 1928. Il suo nome si deve a Giuseppe Vigorelli, un imprenditore ed ex assessore allo Sport di Milano che aveva appoggiato il progetto. Nelle intenzioni iniziali, il Vigorelli doveva diventare l’impianto principale per il ciclismo, uno sport molto diffuso a Milano già alla fine dell’Ottocento. Il Corriere della Sera racconta che l’inaugurazione del Vigorelli si tenne il 22 marzo 1935 con una grande festa:
Davanti a ventimila spettatori per un incasso di 100 mila lire, altri 5.000 non trovano posto, in fila disciplinata agli ingressi già a mezzogiorno, alle ore 15 il Vigorelli è battezzato dalla nobildonna Duchessa Xenia Visconti di Modrone-Berlingieri, moglie del podestà [di Milano]. La Gazzetta dello Sport – che il 23 marzo 1935 dedicò l’intera prima pagina all’inaugurazione del Velodromo – scrisse: «la folla è tutta in piedi per ascoltare le note degli inni nazionali diffuse dagli altoparlanti, la nobildonna impugna il martelletto col quale spezza la bottiglia di spumante appesa ad un nastro tricolore sulla pista. Segue il taglio del nastro e con questo atto l’inaugurazione è compiuta».
La pista in legno che veniva utilizzata per le gare di ciclismo fu da subito particolarmente apprezzata: era stata progettata dall’architetto tedesco Clemens Schürmann, che a sua volta era stato un ciclista, ed era stata realizzata con legno di abete rosso della Val di Fassa, in Trentino. Il primo record di ciclismo al Vigorelli fu realizzato da Giuseppe Olmo, un ciclista italiano che alle Olimpiadi del 1932 aveva fatto parte della squadra che vinse la medaglia d’oro nella cronometro a squadre: Olmo batté l’allora record del mondo del cosiddetto “giro dell’ora”, una competizione in cui vince chi percorre la distanza maggiore su pista in un’ora di corsa. Un altro record dell’ora, ancora più storico, fu battuto il 7 giugno del 1942 dall’allora 22enne Fausto Coppi, che negli anni seguenti diventò uno dei ciclisti più forti nella storia: Coppi percorse in un’ora 45 chilometri e 871 metri, 31 in più del precedente record. Ma al Vigorelli non si correva solo su pista: nella palestra e nello spazio dentro alla pista si tenevano incontri di boxe, e diverse volte l’impianto fu la tappa conclusiva del Giro d’Italia. Un anno dopo il Vigorelli fu distrutto dai bombardamenti degli alleati su Milano: venne ricostruito e inaugurato di nuovo solo nel 1946.
Negli anni Sessanta al Vigorelli si tennero diversi concerti di musica leggera, il più famoso dei quali fu sicuramente quello dei Beatles, il 24 giugno 1965: fu il primo e unico concerto che i Beatles tennero a Milano nella loro storia (quello del 1965 fu anche il loro unico tour in Italia: nei giorni successivi suonarono a Genova e Roma). ANSA ricorda che «suonarono per una mezz’oretta quel pomeriggio e un’altra mezz’ora la sera. Scaletta snella con 12 classici del loro repertorio live: “Twist and shout”, “She’s a woman”, “I’m a loser”, “Can’t buy me love”, “Baby’s in black”, “I wanna be your man”, “A hard day’s night”, “Everybody’s trying to be my baby”, “Rock and roll music”, “I feel fine”, “Ticket to ride” e “Long tall Sally”». Ai due concerti dei Beatles di Milano parteciparono “solo” 26mila persone: 7mila al concerto pomeridiano e 19mila a quello serale, «ben lontani dal tutto esaurito».
(Le foto dei Beatles a Milano nel 1965)
Le cose andarono molto peggio il 5 luglio del 1971, quando durante una tappa di un festival di musica italiana itinerante – il Cantagiro – vennero chiamati a suonare i Led Zeppelin, la rockband più famosa di quegli anni. Per l’occasione il Vigorelli si riempì di gruppi di “autoriduttori”, cioè movimenti associati alla sinistra radicale che chiedevano che la musica fosse libera, e in sostanza non volevano pagare il biglietto per i concerti. La serata finì malissimo: circa venti minuti dopo l’inizio del concerto dei Led Zeppelin, gli autoriduttori si scontrarono con la polizia, che reagì sparando lacrimogeni e disperdendo la folla. I Led Zeppelin furono costretti ad interrompere il concerto, e dopo la serata del Vigorelli non suonarono mai più in Italia. Negli anni successivi comunque il Vigorelli ospitò diversi altri artisti intnernazionali fra cui Frank Zappa, Carlos Santana, gli Iron Maiden, i Clash e i Dire Straits.
Fra gli anni Ottanta e Novanta, la pista venne chiusa e riaperta più volte: l’unica “impresa” ciclistica fu quella di Francesco Moser, che nell’ottobre del 1984 batté un nuovo record dell’ora, percorrendo 49 chilometri e 802 metri. Il Vigorelli fu anche utilizzato per altre manifestazioni, come una tappa di Coppa del Mondo di sci di fondo nel 1997. Dagli anni Duemila in poi è stato soprattutto utilizzato per partite di football americano: ci hanno giocato squadre italiane molto importanti fra cui i Seamen Milano, i Rhinos Milano e i Falcons Milano. Nel 2008 ospitò provvisoriamente le preghiere del venerdì dei musulmani che frequentano il centro islamico di viale Jenner, dato che i suoi locali erano diventati troppo piccoli per contenere tutte le persone. E ancora oggi ospita spesso la festa per la fine del Ramadan, il nono mese del calendario lunare islamico durante il quale i musulmani non possono bere né mangiare dall’alba al tramonto.
Cosa diventerà
Nel 2013 il Comune di Milano aveva approvato di stanziare 16 milioni di euro per un progetto che prevedeva una ristrutturazione totale del Vigorelli: e quindi la sostituzione della storica pista, la costruzione di un museo e di diverse altre strutture sportive. Dopo le molte proteste degli appassionati e il rifiuto del progetto da parte della Soprintendenza, si è scelto per un intervento in scala minore, dal valore di 7 milioni di euro: la pista verrà mantenuta e anzi ristrutturata, il campo sintetico verrà ricostruito e verranno ristrutturate le tribune e la palestra adiacente alla pista. Secondo la Gazzetta dello Sport, la prima parte degli interventi – che comprende la ristrutturazione della pista – sarà completata entro l’estate, mentre la seconda parte verrà appaltata ad ottobre, e sarà necessario un cantiere di circa un anno.
Si parla di #Vigorelli oggi sulla Gazzetta, edizione milanese (@MiLoGazza). pic.twitter.com/DduIXjIZ22
— Velodromo Vigorelli (@CVVigorelli) January 26, 2016