Il video che mostra com’è morto il miliziano dell’Oregon ucciso dall’FBI
Lo ha diffuso la stessa FBI, per mostrare cosa è successo il 27 gennaio: l'uomo ucciso stava prendendo una pistola
Il 27 gennaio l’FBI ha arrestato Ammon Bundy, il capo di un gruppo di uomini armati di estrema destra che da inizio gennaio stava occupando un edificio del governo nella periferia di Burns, una piccola città dell’Oregon negli Stati Uniti. Durante le operazioni di polizia per arrestare gli occupanti c’è stata una sparatoria che ha causato la morte di uno dei miliziani, LaVoy Finicum. Nelle ore seguenti diversi gruppi americani libertari hanno accusato l’FBI di aver fatto un uso esagerato della forza e di aver ucciso Finicum sebbene fosse possibile arrestarlo. Per fugare i dubbi sull’operazione, l’FBI ha diffuso un video – descritto come “complete, unedited”: completo e non modificato – che mostra cosa è successo.
Le operazioni cominciano al minuto 9.
Attenzione: il video mostra un poliziotto che spara a un uomo e lo uccide.
Nel video – girato da un aereo dell’FBI – si vede un furgone viaggiare su una strada dell’Oregon e dirigersi verso un posto di blocco. Il furgone – che aveva a bordo Finicum e un’altra persona – non rallenta e cerca di aggirare il posto di blocco: esce di strada e per poco non investe un agente, prima di fermarsi sulla neve. Finicum esce dalla portiera sinistra dell’auto con le mani in alto, ma poi per due volte si porta la mano destra alla tasca interna del suo giubbotto. Dopo la seconda volta un poliziotto gli spara e lo uccide. Nella tasca interna del giubbotto gli agenti hanno poi trovato una pistola.
L’occupazione dell’edificio del governo è ancora in corso, ma tra chi è stato arrestato e chi se n’è andato spontaneamente soltanto quattro persone sono rimaste al suo interno. L’FBI ha detto che intende interrompere l’occupazione senza che nessuno si faccia male.
Il gruppo armato aveva iniziato l’occupazione per protestare contro il governo, accusato di perseguitare due piccoli proprietari terrieri di Burns per avere appiccato fuochi in terre federali senza le autorizzazioni necessarie e più in generale di opprimere la popolazione, gestendo in modo scorretto i terreni agricoli sotto il suo controllo in tutto il paese. La vicenda mostra efficacemente il rapporto storicamente difficile tra gli agricoltori-allevatori e lo stato federale, soprattutto nelle zone americane più occidentali: spesso la terra che viene utilizzata dai “rancher” per pascolare i propri greggi o altre attività del genere è di proprietà del governo federale, che fa pagare una tassa per utilizzarla. I proprietari terrieri avvertono la presenza del governo federale come un’intrusione e pagano le tasse poco e malvolentieri.