Copertine bellissime di libri sovietici
Disegnate prima della Seconda guerra mondiale, si ispiravano al costruttivismo: geometriche, astratte, ordinate e minimaliste
Tra le 180 mila immagini digitalizzate recentemente dalla biblioteca pubblica di New York, ce ne sono 650 di copertine di libri pubblicati nell’Unione Sovietica tra il 1917 e il 1942. Le copertine di quegli anni seguivano il gusto dell’avanguardia russa: un movimento artistico composto da varie correnti che caratterizzò l’arte, l’architettura, la musica, il cinema e la letteratura dai primi anni del Novecento fino alla Seconda guerra mondiale. L’avanguardia russa, spinta dagli eventi che precedono la Rivoluzione Russa del 1917, pensò che la nozione di “arte per l’arte” dovesse essere demolita: bisognava mettere da parte il concetto borghese di “arte autonoma” e sostituirlo con un’arte di cui tutti potessero godere, comprendere e prendere parte.
Come avvenne in Germania durante la Repubblica di Weimar, in quegli anni gli editori sperimentarono nuove tecniche di stampa e il mercato editoriale includeva fasce di popolazione sempre maggiore. La maggior parte delle copertine dei libri – di cui praticamente nessuno è stato tradotto in inglese – sono ispirate all’avanguardismo russo e in particolare alla corrente del costruttivismo: concentrandosi sulle caratteristiche di “bellezza” e “praticità”, il costruttivismo fu il movimento principale nel graphic design dell’epoca fino agli anni Quaranta. La corrente fu usata e sponsorizzata da Stalin e dal partito Bolscevico per manifesti politici e pubblicitari. Gli anni Venti e Trenta furono molto duri e confusionari nella neonata Unione Sovietica: proprio nel 1917 il regime zarista fu rovesciato, la Russia si ritirò dalla Prima guerra mondiale con perdite di uomini enormi e una situazione economica disperata, e iniziò la guerra civile che portò nel 1922 alla nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) governata dal partito bolscevico.
Il graphic design costruttivista era minimalista, geometrico, astratto, ordinato, e raramente emotivo. Questa semplicità può essere quindi attribuita alla necessità delle persone comuni di capire i messaggi pubblicitari, le illustrazioni e persino la propaganda politica, rendendoli spettatori attivi delle opere disposte di fronte a loro. Questo è il motivo per cui il graphic design costruttivista è stato presentato come uno strumento importante per i rivoluzionari.