Cos’è e come si trasmette il virus Zika
Guida al virus che si sospetta abbia causato centinaia di casi di microcefalia in Brasile
Ci sono stati centinaia di nuovi casi di febbre di Zika in Sudamerica negli ultimi mesi, si tratta di una malattia fino a qualche tempo fa poco comune ma che secondo gli esperti potrebbe diffondersi anche nel resto delle Americhe e in altri paesi dell’Occidente nei prossimi mesi: qualche giorno fa è stato segnalato un caso di un turista danese al ritorno da un viaggio in Sudamerica a cui è stata diagnosticata la febbre. La malattia è causata dal virus Zika, per il quale non c’è cura o vaccino, ma non è molto grave: solitamente provoca solo febbre per circa una settimana e degli sfoghi cutanei; nel caso di donne in stato di gravidanza però, si sospetta che la malattia possa portare a malformazioni del feto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta tenendo sotto controllo i rapporti sulla malattia, valutando quali soluzioni adottare per arginarla.
Da dove viene il virus Zika
Lo Zika (ZIKV) fu isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda da un macaco nella foresta di Zika (“zika” in lingua luganda significa “coperto di vegetazione”), ma solo nel 1952 fu descritto come un virus diverso da quello che causa la febbre gialla. Due anni dopo fu isolato in un essere umano in Nigeria, ma il numero di infezioni riportate nei decenni successivi rimase estremamente basso, con pochissimi casi segnalati in Africa e nel sud-est asiatico. Nel 2007 furono rilevati i primi casi della malattia in Micronesia e negli anni seguenti in alcuni arcipelaghi della Polinesia e delle Isole Cook.
Nell’aprile del 2015 è iniziata un’epidemia da Zika in Brasile che ha portato a migliaia di nuovi casi nel sud e centro America, con la segnalazione da parte delle autorità brasiliane di almeno 3.500 casi di microcefalia nei bambini appena nati tra ottobre e le prime settimane di gennaio di quest’anno. Non è ancora chiaro che cosa abbia portato a una diffusione così rapida del virus in Sudamerica: ci sono alcune ipotesi circa la maggior circolazione di persone dovute ai Mondiali di calcio del 2014, ma per ora non sono state trovate molte conferme.
Cos’è il virus Zika
Lo Zika fa parte della famiglia di virus in cui è compreso anche il virus della febbre gialla e quello che causa la dengue. Quando infetta l’organismo, lo Zika si lega alle membrane cellulari e vi fa penetrare il suo RNA in modo da colonizzare le cellule e replicarsi più rapidamente. Come avviene con molti altri virus, l’organismo innesca una serie di reazioni immunitarie – a partire proprio dalla febbre – per fermare l’infezione e arginare la moltiplicazione del virus.
Come si trasmette lo Zika
La trasmissione del virus Zika avviene con la puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes, gli insetti che trasmettono la dengue e altri tipi di malattie tipiche delle aree tropicali e sub-tropicali, dove le zanzare spesso abbondano. In pratica una zanzara morde una persona infetta e quando ne morde un’altra le inietta il virus. I sintomi della malattia si manifestano dopo un periodo di incubazione che a seconda dei casi varia tra i 3 e i 12 giorni.
Che sintomi dà il virus Zika
Lo Zika di solito non causa sintomi particolarmente gravi: febbre non molto alta, eruzioni cutanee (puntini rossi sul corpo), dolori a muscoli e articolazioni, mal di testa e talvolta congiuntivite. I sintomi durano un paio di giorni o al massimo una settimana ed è molto raro che sia richiesto un ricovero in ospedale, salvo non ci siano particolari complicazioni. Non tutti manifestano sintomi.
Lo Zika si cura?
No, come per moltissime malattie virali (anche le più comuni, come l’influenza) non esiste una cura propriamente detta: si attende che l’organismo reagisca per fermare il virus. I trattamenti consigliati sono di solito tesi a ridurre i sintomi, in modo che non si aggravino o compromettano la salute generale del paziente. Nel frattempo il sistema immunitario impara a riconoscere il virus e ne conserva memoria, in modo da evitare ricadute nel caso di una nuova puntura da parte di una zanzara infetta. Contro lo Zika non esiste vaccino.
Di Zika si muore?
A oggi non sono noti casi di pazienti morti a causa del virus Zika, proprio perché i sintomi causati dalla malattia sono quasi sempre blandi e passano entro pochi giorni. Le cose si potrebbero complicare nel caso di un’epidemia su scala maggiore dell’attuale, ma questo vale per molte altre malattie virali.
Microcefalia
La microcefalia è una malformazione che porta a uno sviluppo più contenuto del cranio rispetto al normale, con deficit di crescita che interessano anche il cervello. Ci sono diversi gradi di gravità della malattia e talvolta può essere letale, nei casi in cui il cervello è talmente sottosviluppato da non potere gestire le funzioni vitali efficacemente. Si ritiene che la principale causa della microcefalia siano condizioni congenite, ma negli ultimi decenni diversi studi hanno evidenziato come altri agenti esterni possano condizionare lo sviluppo di questa malformazione. Tra le cause sono indicati l’abuso di sostanze stupefacenti durante la gravidanza e l’infezione da alcuni virus, come quello che causa la rosolia. Nel 2014 in Brasile ci sono stati 150 casi di microcefalia, l’anno seguente sono stati più di 3.500. Tra i principali sospettati c’è il virus Zika: alcuni bambini morti a causa della microcefalia sono risultati infetti, ma per ora non ci sono prove scientifiche consistenti e definitive circa un legame tra questo virus e la microcefalia.
Come si previene la febbre di Zika
Non essendoci cura o vaccino, il modo migliore per arginare la diffusione del virus è ridurre le possibilità di contagio, tenendo soprattutto sotto controllo le popolazioni di zanzare. Nei paesi in cui il virus è molto diffuso le autorità sanitarie consigliano di eliminare i ristagni d’acqua, dove le zanzare possono deporre le loro uova, non accumulare rifiuti in casa e utilizzare zanzariere e prodotti repellenti per tenere gli insetti alla larga. Chi ha sintomi che possono indicare un’infezione da Zika dovrebbe segnalarlo al proprio medico, in modo da essere isolato un minimo e ridurre la possibilità di essere morso da un’altra zanzara, che potrebbe poi contagiare altre persone.
È sicuro viaggiare in Sudamerica?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di informarsi bene prima di viaggiare verso paesi in cui sono stati segnalati molti casi di febbre di Zika. Le raccomandazioni riguardano soprattutto le donne in stato di gravidanza, per motivi di precauzione visto il sospetto legame tra il virus e l’aumento dei casi di microcefalia registrati in Brasile. Per ora l’OMS non ha comunque emesso particolari restrizioni sulla circolazione di cose e persone da e verso i paesi in cui sono stati registrati più casi di malattie da virus Zika.